"È stata colpa nostra, solo nostra. Vero, tesoro? Gli abbiamo fatto del male, credendo di farne solo a noi stessi. " E' bellissima, Giu. Non so ancora spiegarmelo, pur avendo letto tantissime tue cose, eppure non riesco ancora a spiegarmi come tu possa rendere così bene l'idea di qualcosa che non esiste. Questa camera scura, questa prigione di buio, silenzio e morte, non esiste. Eppure in questo momento mi sembra di vederla. E di vedere Lei, rannicchiata in un angolo e poi Bill. E di vedere Tom, che ha perso ogni speranza e tutta la felicità. Oh, sì, il suicidio non fa del male solo a noi. Sospettavo dall'inizio che questa camera fosse il punto di non ritorno dei suicidi. Ed è un'anestesia terribile, proprio così, qualcosa che è e sarà immobile per sempre, che non conduce da nessuna parte e non ti permette di ritornare. Terrificante: credo che tu abbia reso perfettamente l'idea dell'enorme colpa che ha un suicida, per quanto innocente possa essere. Geniale. Complimenti, Giu. Ti voglio bene.

Grazie amore! Sono felice che ti piaccia, è una di quelle shot a cui tengo più in assoluto n_n

La lessi sul tuo blog, questa. Non ricordo se commentai, so solo che mi piacque da morire. è tremendamente bella, triste, angosciante. Davvero, c'è quell'ingenuità, mischiata a un profondo senso di conoscenza che da i brividi. Complimenti amore.