Questa storia ha partecipato al contest Progetto Cinema -Seconda edizione- [versione pellicole edite] indetto da Erena sul forum di efp.
Ventesima classificata: Herit/Singin' in the Rain
Recensione.
Dunque... anzitutto anche io credo che Tidus sia OOC, ma non è la sola cosa che ho notato di questa fanfiction.
Partendo dal piano grammaticale, non ho notato errori di sorta. Lo stile è decisamente colloquiale [“Hey vecchio” è un chiaro esempio], e talvolta sarebbe bene non usare alcuni termini gergali nella lingua scritta, ma tutto sommato è una piacevole lettura.
La cosa che più mi ha colpita di questa storia è la bravura con la quale hai saputo immedesimarti nei sentimenti di un ragazzo abbandonato. Valutando la fiction come un'Originale, emerge chiaramente un gran bel messaggio nascosto tra le righe, e questo sentimento di rancore che si trasforma in... non saprei bene, forse energia positiva?, è davvero ben narrato.
La pecca più grande di questa fiction è appunto L'OOC. Non tanto perché Tidus si rivolge al padre con un linguaggio particolare, ma proprio perché pare che a parlare sia un'altra persona, non il Tidus che conosco io. E' vero, ci sono dei richiami a Final Fantasy, ma onestamente non bastano a renderla una fiction “adatta” ad un personaggio come quello da te scelto. Forse per la scelta delle parole, decisamente troppo... ecco, troppo emotive. Onestamente non vedo bene Tidus in questo contesto: oh, no, non dico che simili pensieri non possano essergli venuti in mente... semplicemente che avrebbe potuto giungere alle medesime conclusioni senza esprimere troppo i suoi sentimenti.
In fondo, però il tuo è un interessante punto di vista: nessuno dice che Tidus non abbia riflettuto in questi termini quando pensava a suo padre, o mentre apprendeva di stare per diventare padre egli stesso. Forse potrei vedere ciò in un momento “delicato” della vita di una persona, ovvero quando apprende di stare per avere un bambino: sarà migliore del padre? Farà i suoi stessi errori? Sarà peggio?
Sono domande che chiunque si porrebbe, almeno se le porrebbe chi ha subito la sofferenza di un abbandono... in questo senso questa versione di Tidus può andare. Solo che continuo a rimanere convinta del fatto che avresti potuto usare parole diverse, più blande, meno colloquiali per descrivere una situazione tanto bella quanto delicata.
E' un vero peccato per questi appunti, perché come ti ho detto la fiction, se fosse stata classificata come Originale, sarebbe stata migliore.
Quello che hai scritto, le parole in corsivo soprattutto, colpiscono davvero nel profondo: sembra di assistere ad una vera lettera ad un padre fedifrago.
Su questo non ho assolutamente nulla da dire, il sentimento di cui è intrisa la fiction è chiaro e traspare da ogni rigo... in un certo senso perfino quelle espressioni un po' troppo colloquiali aiutano a dare l'effetto finale [benché io sia comunque del parere che una differenza di registro tra la lingua parlata e quella scritta ci debba essere.], e pare quasi di partecipare attivamente al dolore di un ragazzino abbandonato che ha dovuto affrontare la vita senza suo padre ma che nonostante tutto è riuscito a crescere e farcela, divenendo padre a sua volta.
Brava, in ogni caso. Peccato solo che non sia un'Originale.
Premio Suffering.
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