Recensioni per
Il prezzo di una rosa
di tixit

Questa storia ha ottenuto 27 recensioni.
Positive : 27
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/01/17, ore 23:52

Caspita!!

Io leggo la tua storia solo ora!! Scusa questo ritardo, farò ammenda coi prossimi aggiornamenti.

Bella, bellissima questa tua Oscar adolescente, carattere irritabile e impulsivo, ancora un po' immatura, per certi versi quasi ingenua nei primissimi capitoli, che ancora non mette in discussione la sua vita perché è quella che le ha dato suo padre, dunque la 'più giusta', com'è giusta quella scelta per le sue sorelle maritate a uomini di prestigio... è il prezzo del matrimonio che Oscar non sospetta, neppure quello della Delfina, come se fare figli per dovere fosse uno schiocco di dita.
Ma l'innocenza è destinata a perdersi come in tutti i percorsi di crescita e formazione.
Si sente tutto il peso dell'educazione maschile, che un po' le impedisce di comprendere certe ribellioni femminili, che siano quelle della principessa viziata e capricciosa, o quelle di una sorella che alla vigilia del fidanzamento vorrebbe fuggire per parlare con chi?

Forse, potrebbe avere un ruolo quel soldato che rientra a Versailles ubriaco?
Mi sono fatta tutta una mia idea, chissà se è quella giusta.

Ribellarsi non è contemplato perchè sarebbe vergogna e disonore; ci sono valori che le hanno inculcato, - il bene della famiglia viene prima del singolo - che Oscar difende a protezione del suo mondo e delle persone che ama legate a quel mondo.
Oscar qui, non ha ancora fatto il salto, ed è lei questa, quella delle prime puntate dell'anime, quella che picchia André, ma lo cerca come amico, l'unico, che pure sa stare al suo posto, un passo sempre dietro a lei.

Divertente la sua insofferenza verso Girodelle che un po' disprezza perché mal giudica, dall'alto delle sue certezze; un po' superba, la vita non l'ha ancora castigata e i problemi di cuore sono ancora lontani... Girodelle è un uomo, intuisce certe cose e la natura dei ruoli maschile e femminile, magari sa perché un giovane soldato si ubriaca, in fondo è Oscar quella anomala, ma non ne ha ancora piena consapevolezza.
Parallelamente fa tenerezza il suo affetto per la sorella, il suo bisogno di ritrovare un contatto con lei, e Andrè anche qui, l'aiuta perché già vede più avanti di lei.

Che dirti? Una storia da leggere con attenzione, che mi ha catturata. Aspetto il seguito con ansia.
Complimenti alla tua vena narrativa, sempre intrigante e originalissima!!

Recensore Master
03/07/16, ore 23:33

Molto belle le descrizion che fai sulle oche, le vie di Parigi....raramente ho letto tue descrizioni così d'effetto e belle. Ed eccoci di fronte a questa Oscar caparbia che non riesce ad accettare e capire il mondo in cui lei vive e che serve, trovando infinite storture. Si vede tutta la sua ribellione interiore verso il ruolo di  Andrè che invece di essere diventato un personaggio eroico e avventuroso, è solo un servo e si stupisce che lui possa accettarlo. Ma ci sono ragioni che una persona accetta e sente proprie che un altro non capisce: è storia dell'uomo questa! E Oscar non ha raggiunto ancora la maturità necessaria per capire come va il mondo. Bellissima l'idea di scavallare! Così come l'incontro con le sorelle e la difficoltà a comprendere perchè Maria Antonietta si ostini a non salutare la Du Barry e fare un figlio, ritenendole in definitiva cose per niente trascendentali per poi intuire che la povera austriaca sta solo cercando di adattarsi in un mondo non suo...a modo suo!
Che te lo dico a fare che sei fantastica che poi mi dici che esagero???? Taci e prenditi il mio "fantastica" senza fiatare!!!!:-)
Bravissima davvero...
Un bacione,..
Sandra

Recensore Master
03/07/16, ore 19:50

Che tenerezza questa tua Oscar adolescente. Arrabbiata con il mondo e le sue ingiustizie. Oscar é soprattutto una testa pensante ed ecco cogliere le somiglianze con la madre, per trovare qualcosa di lei dentro di sé, per accertarsi di non essere solo il soldatino di papà. Accorgersi che dietro certi silenzi non c'è soltanto la debolezza ma soprattutto la saggezza di non chiedere di più di quello che le persone possono dire, certe difficoltà e sofferenze si intuisco no non c'è bisogno di chiedere.
In ombra ma sempre presente lui Andrè che nei sogni di questa ragazzina non può che diventare l'eroe dei racconti letti e non si accorge che se un servitore la può seguire un contrabbandiere o un pirata non potrebbero stare al suo fianco. Lui però è lì con lei nei suoi pensieri nel suo accorgersi del mondo degli adulti.
Magistrale la chiosa sulla lite del Delfina in poche righe hai centrato la situazione.
La tua Oscar essendo una testa alla fine comprende anche la difficoltà di questa ragazzina austriaca catapultata in una realtà assai diversa e decide a chi dare la sua lealtà.
Non amo le descrizioni eccessive che distolgono dal racconto ma tu ne fai un buon uso.
Bravissima un bacione

Recensore Master
02/07/16, ore 12:31

Da sola (e per fortuna, altrimenti qui mi prendono per matta!)appena ho finito di leggere ho detto ad alta voce:"Bello!" Un aggettivo anche riduttivo, perché incapace di descrivere il capitolo che mi è piaciuto di più e che dà anche una tua interpretazione dei motivi che portarono Oscar a diventare la più devota e fedele amica della futura regina di Francia, quasi a voler rimediare al suo errore, trovando una similitudine tra sua sorella e la Delfina, vittime di uno scambio per supposti interessi superiori.

Sono rimasta incantata dal lirismo di questo capitolo (e fortuna che non eri brava nelle descrizioni!!): le oche, l'intrico delle vie, la malinconia nel ritorno a Palazzo Jarjayes, con le lucide e a tratti rabbiose constatazioni di Oscar sulla condizione di André, che pur avendo sempre comandato a bacchetta, reputa un amico e una persona, con la sua stessa educazione e meritevole forse di qualcosa di più, non di starle un passo dietro. Ed ecco il rientro, quel momento di calore conviviale col padre che fa sorridere, e la presenza enigmatica e fulgida di Marguerite che - come una rivelazione - scopre tanto simile a lei non solo nell'aspetto. Debole, si continua a ripetere... per i suoi silenzi, per i suoi sguardi; ma poi capisce, di fronte a quella sorella che André le fa ritrovare come il più prezioso dei regali, che il silenzio di sua madre, il suo non domandare non è segno di debolezza, e chissà che Marguerite non le riservi altre sorprese.

E se il momento in cui lei decide di regalare ad André un ultimo scampolo di infanzia è dolcemente malinconico, diventa toccante e di effetto l'incontro tra sorelle.

Cara mia, non so quante recensioni o preferenze riscuoterà questa storia, ma finora è una delle più belle che hai scritto, in primis per maturità di stile... e non solo perché ci sono loro. Spero che continui, intanto va tra le preferite.

Un bacio
Silvia
(Recensione modificata il 02/07/2016 - 12:36 pm)

Recensore Master
02/07/16, ore 09:59

Cara Tiziana,
Ci hai regalato un capitolo magnifico, permeato da una profonda e quasi feroce tristezza,
all' interno del quale possiamo assistere alla finale presa di coscienza di Oscar delle grandi
ingiustizie e falsità esistenti nei suoi quotidiani ambienti di vita e di lavoro. Si, il cuore di
Oscar è ormai giunto alle "conclusioni finali", ma la sua vera volontà di opporsi efficacemen-
te a quelle che ora considera vere e proprie malvagità ancora stenta a farsi avanti.
Purtroppo ella rimane, nonostante tutto, legata ai vecchi, comodi e sicuri "limiti" di sempre.
Soltanto in occasione dell' insperato, ma da lei profondamente desiderato, incontro finale
con la sorella, involontariamente tradita, favorito ancora una volta da Andrè, finalmente
Oscar si rende conto che in realtà tutti sono vittime intorno a lei e che i veri progressi verso
un mondo più giusto comportano soprattutto grandi sacrifici dal punto di vista personale.
Si rende conto che anche lei stessa deve decidere da che parte stare e poi battersi con tutta
sé stessa per ciò in cui crede. Il mondo lo si può cambiare solo dall' interno del prorio cuore.
Ti mando il più affettuoso dei mei CIAO!

Recensore Master
01/07/16, ore 20:43

Oscar è molto sola, se non fosse per André sarebbe circondata solo dai suoi doveri e dalle false convenzioni di Versailles.

Recensore Veterano
18/06/16, ore 10:22

I gusti del piccolo artista e l'occhio per il bello. Come mi è piaciuta questa frase e tutta l'apertura del capitolo con Oscar che ingenuamente ferma all'apparenza indaga in un'immagine che non riesce a vedere, ma che avrebbe voluto le fosse spiegata perché così forse le caose sarebbero andate diversamente. Ma solo forse, perché come la bambina che è,e che non pare disposta a lasciare andare, si aggrappa ai ricordi felici di momenti ormai passati e si dice che non c'era alternativa, perché lei in fondo non voleva cesure ma solo che tutto continuasse com'era. È ancora così ingenua Oscar nonostante tutta la sua supponenza... Girodelle, è un uomo invece è maturo e intelligente e pronto, per fortuna; e André come lui ed entrambi trovano, capendo al volo il pericolo, il modo di aprirle gli occhi. La scena di Victor che fa cadere l'inchiostro, la sua espressione, lo scambio di sguardi con André, il viso di Oscar... scena perfetta. Il barattolo! Stupendo!
Nell'insieme Bellissimo capitolo, dolce, triste e malincinico. Ne adoro ogni parola....
(Recensione modificata il 18/06/2016 - 10:25 am)

Recensore Master
18/06/16, ore 10:06

Un capitolo che, dall'inizio alla fine, è permeato della nostalgia di un tempo perduto; superata l'infanzia tutto diventa formale e non c'è spazio per i regali fatti con il cuore, le persone cambiano così come le abitudini come se fosse facile accettarlo. Un capitolo struggente che fa venir voglia di urlare in faccia ai fautori di questi cambiamenti ingiusti di lasciar libere le persone di vivere e sentire come vogliono....ma non è il secolo giusto, lo so! :-) Quel "mi manchi" finale è di una dolcezza infinita! Volevo sottolineare quanto sIano divertenti i commenti a mente che fa Oscar su Girodelle!!!! Il suo essere scontrosa e ostica nasconde, in verità, il senso di ingiustizia che prova nell'essere trattata in modo diverso, superata la fase dell'infanzia....io lo vedo così....
Bravissima! Troppo!  E non dirmi che sono esagerata....
Un bacio,
Sandra

Recensore Master
15/06/16, ore 07:58

Eccomi in ritardo...se non altro rileggendola ho apprezzato alcuni passaggi che con la prima lettura mi erano sfuggiti: dettagli, sfumature, frasi che costituiscono la ricchezza del tuo modo di scrivere.
È Natale: ci presenti una Oscar che prova a rimediare a quanto accaduto con una lettera e intanto attraverso i suoi malinconici ricordi ci mostri un'infanzia comunque serena, con André e sua sorella... ricordi fatti di regali donati col cuore, senza pensare alla differenza di classe (e infatti l'usanza poi scompare) e di colpi di spazzola nei capelli, tra briciole e chiacchiere che parlano comunque di un forte affetto reciproco con questa misteriosa sorella senza nome.
La storia del riccio strappa un sorriso, con Oscar che cerca una somiglianza fisica e la sorella che la pungola sibillina, ma poi a ben guardare è in realtà molto triste, specie con il tragicomico epilogo che parla di un altro pezzo d'infanzia che se ne va, insieme alle marachelle, alla complicità, all'innocenza.
Ed ecco che arriva Girodellle...poverino, saggio ma bistrattato. Probabilmente lo scambio tra guardie nasconde altro, ma Oscar non lo capisce, così come non capisce tutto il ragionamemto sulla corrispondenza, se non solo alla fine, grazie alla frase di André: quella lettera in cui sta mettendo il cuore potrebbe essere intercettata
. La sparizione di quell'anonimo barattolo diventa così ancora più simbolica. Unica soluzione bruciare la compromettente missiva dandosi della stupida, ma Oscar non rinuncia a scrivere due parole che toccano il cuore nella loro semplicità. Quello struggente ''Mi manchi'' è la sintesi perfetta dei suoi sentimenti e rivela un legame e profondo amore. Bella prova...forse il capitolo che finora mi è piaciuto di più, seppur molto malinconico.

Recensore Master
12/06/16, ore 23:01

Continua questa bella storia. Questa Oscar scontrosa, preoccupata per la situazione, per il tempo che passa e per come cambia le cose e le persone. Accorgersi che certi piccoli ma gradevoli attenzioni non possono essere più fa male , lasciano dentro un vuoto che bisogna colmare magari con una lettera a chi si vuole bene nella speranza che possa capire, comprendere il perché di certe azioni e gesti. Poi fortunatamente arriva qualcuno che con fare disinvolto , all'apparenza fatuo e vanesio si dimostra assai accorto e conoscitore del loro mondo ed impedisce che la sincerità possa distruggere ciò che è già stato pagato.
Mi piace questa tua Oscar così forte e debole insieme, più forte di un maschio e così tremendamente femmina.
Il tuo Girodelle é un amico fidato coailizzato con Andrè. Aspetto il seguito un abbraccio

Recensore Master
12/06/16, ore 16:57

Cara Tiziana,
La vicenda si fa sempre più complicata e potenzialmente pericolosa. Oscar è sempre "a un
passo dal passo falso" (certo che insisti nel farmela poco perspicace...), ma le arriva sempre
in aiuto Girodelle, questa volta persino in alleanza con Andrè (ma si sa: questi due sono ai
ferri corti per un motivo solo e ben conosciuto).
A questo punto è lampante il fatto che tu ci stai tenendo, magistralmente, nascosta una
bella fetta della storia, e, scrivendo questo, non mi sto riferendo al misterioso contenuto
della scatolina (anche se, curiosa come sono, mi piacerebbe conoscerlo).
Nella viva speranza che la sorella Jarjayes possa accettare il biglietto e il dono di Oscar e
che le due possano, in qualche modo, ritrovarsi e riavvicinarsi, ti mando il mio solito,
affettuoso e sincero, CIAO!!!

Recensore Master
12/06/16, ore 14:40

Oscar è sempre alle prese con le leziose beghe di corte, ma non per questo riesce a cancellare del tutto i propri sentimenti.

Recensore Master
02/06/16, ore 15:00

Ciao ^_^
Immagino che sia questa la storia cui accennavi, relativa al "prezzo" pagato da una ragazza. In effetti, ciò che racconti ha molte analogie con la vicenda della piccola Charlotte - e di migliaia di altre ragazze, in ogni epoca (anche quella attuale), e ovunque nel mondo. In fondo, quanto hai descritto rappresenta il destino che, in un modo o nell'altro, attendeva tutte le fanciulle per le quali la sorte - e la dote - avevano evitato il convento. C'era chi poteva ritenersi fortunata, incappando in un uomo tutto sommato accettabile; chi, invece, finiva nelle mani di barbablù, e amen. Di certo, la nostra Oscar non poteva certo uscirsene indenne dalla scoperta del prezzo pagato per poter vivere liberamente la sua natura di "eccezione" - per essere l'Erede e non la Sposa, come le sue sorelle, insomma. Che poi, a pensarci bene, anche lei non è altro che una pedina nelle mani del padre-padrone, che ha scelto per lei esattamente come per tutte le altre sue figlie: il che rende il tutto parecchio triste, ma la "famiglia prima di tutto", ça va sans dire.
Sono curiosa di sapere come finirai questo racconto. Spero in un epilogo meno terribile di quel che sembra per la sorella sfortunata data "in pasto" al duca.
A presto e complimenti!

padme

Recensore Master
30/05/16, ore 20:21

Eh.....quanto darebbe Oscar per essere da tutt'altra parte e vivere un'altra vita?Fai sempre.percepire quel senso di amarezza e di rifiuto che Oscar prova per il suo mondo, falso e ipocrita....Nonostante ciò, divisa tra il suo ruolo, il suo rango, suo padre davvero non riesce e non può ribellarsi!E la si può comprendere....per andare contro a qualcosa che ti hanno inculcato come giusto, ci vuole tempo maturità e consapevolezza.....ogni cosa a suo tempo!Brava Tiziana.....sei sempre the best!!!!! Un bacio.... Sandra

Recensore Master
29/05/16, ore 23:11

Bellissimo capitolo dal sapore amaro anche questo, con ilatrimonio che finalmente ha luogo. Ed ecco che percepiamo il distacco insanabile tra le due sorelle, il senso di colpa di Oscar (che probabilmente ha impedito a sua sorella di fuggire, magari spifferando tutto al Generale), fino al finale in cui Girodelle le toglie le castagne dal fuoco. Lui sa...credo. E chissà che quell'ufficiale non sia un parente dello sposo, da cui questa misteriosa e infelice sposa voleva andare...
Un altra piccola perla questo racconto. Ho sorriso con la storia del gioiello regalato, con le caprette e la disquisizione sul ruolo di André tuttofare... ho provato a volte un misto di rabbia e compassione per questa Oscar che non si assolve ma irride con spochia in cuor suo Victor.. fino a un senso di malinconia generale che questo racconto mi ha trasmesso ancora di più con questo aggiornamento. Sono contenta di sapere che non la chiudi qui. Davvero notevole....anche perché amo molto quando non so docr mi porterai di preciso, lasciando un sottile alone di mistero!
Un saluto
Silvia

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