Recensioni per
ὠτακουστέω
di Bakagheiyama

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
09/08/16, ore 13:47

Ciao!
Ho amato Hans dalle prime incisive righe della tua storia. La frase che ha fatto breccia nel mio cuore è stata.  “Ha imparato nel corso degli altri a stare zitto, a esprimersi solo se necessario ” poiché ultimamente è una cosa che ho provato sulla mia pelle, anche se in situazioni non drammatiche. La gente non è disposta a capirti, insomma, io le ho dato quella valenza lì. E’ una faccenda di vedute e di tantissimi pregiudizi.
Mi piace l’immagine della solitudine legata al libro.
Mi piace la solitudine come scelta e non come immagine di tristezza. La fuga dalla massa e dal gruppo sociale sono temi sempre più spesso affrontati come li stai affrontando tu. L’appartenenza è qualcosa di non sempre positivo e Hans è un chiaro esempio, ma d'altronde, come desiderare di essere accettato, quando ciò che vede è così brutto?
E poi, perché essere accettati per forza?
Spesso mi domando se le regole sociali che ci siamo imposti siano più che altro delle catene, piuttosto che dei vantaggi. Alla fine, quali sono i benefici? Meglio: i benefici sono minori o maggiori degli svantaggi? Vabbe’, qui entriamo in temi difficili, ma sono proprio le storie come questa a far ragionare il lettore su temi che comunque sono attualissimi.
Ti sto facendo un complimento.
Amo il racconto che mi invita a riflettere.
Le lettere delle canzoni sono stupende, ed è bello anche il gioco che fai con gli aggettivi. “L’aggettivo fragile è quello giusto per descrivere la grafia della misteriosa scrittrice, fragile che per Hans è sinonimo di bello e di dolce.” Tali costrutti mi fanno capire esattamente quello che vuoi dire, insomma. Il modo cui Hans si approccia al mondo è tutto particolare, unico… E’ poetico? Per certi versi, quasi mi ricorda una sorta di poeta maledetto. Un essere raro.
L’incontro con la mittente delle lettere è prezioso, non poteva che succedere in un modo tanto delicato. Sono veramente due anime fragili. Anche la passività con la quale Hans la cerca, dopo che lei smette la sua attività improvvisamente, senza una giustificazione. E’ un incontro fra persone così simili! Delicato e quasi evanescente.
Io sono una persona molto espansiva, perciò non avrei mai potuto immaginare nulla di così “ guardiamoci, conosciamoci, ma per favore toccami piano ”. Scusami, ho usato un costrutto per esprimermi ma non mi usciva un aggettivo adatto.
L’aggettivo nazista con il quale viene descritto Hans è terribile, ma tipico di quei cervelli di gallina fin troppo fertili che si riproducono nella nostra società. Gente profumata, brillante e imbellettata che sputa sentenze su questo e su quell’altro. gente che giudica! Gente che se ha un’opinione un-popolar non la dice per paura di diventare un-popolar anche ella stessa.
Ok, scusami, ora stavo degenerando in una battaglia personale. Chiudo rinnovandoti i miei complimenti. La tua storia è stupenda e vola nei preferiti. E’ scritta magistralmente con una musicalità degna di una canzone, una canzone dei Coldplay :D
Che poesia!
 
Manu