E come l'Uomo Nero, anche io sono tornata...
Certo, leggere una frase simile dopo una flash del genere mette un po' d'ansia! Ahahahah.
Devi sapere una cosa: prima di oggi, avevo già aperto questa flash seriamente intenzionata a leggerla... ma poi mi sono accorta che non era una delle flash più allegre del mondo (fosse stata un thriller, non sarebbe stata altro che acqua fresca per me, ma col genere horror non vado per nulla d'accordo), ed ho deciso che a mezzanotte non potevo proprio leggerla.
Così, eccomi qua!
Oggi. Di pomeriggio. Santo pomeriggio.
Ero incuriosita moltissimo dal titolo e dall'introduzione, certo, ma quell'Uomo Nero mi ha riportato alla mente la mia infanzia e non ne vado fiera.
Capisco solo adesso che c'era un nesso razziale dietro quel soprannome e la cosa mi secca molto. A mio dire, l'Uomo Nero l'ho sempre categorizzato come l'omino bianco.
Ma queste sono solo cose ridicole della mia vita.
Il tuo titolo è assolutamente privo di ogni riferimento al razzismo - solo un cretino potrebbe pensare qualcosa del genere - ed è maledettamente d'effetto!
Adoro l'alone di mistero che permane in tutto il testo: non si sa che razza d'entità sia quest'Uomo Nero; non si sa da dove compare, perché attacca e li uccide sempre nello stesso posto. O meglio, porta lì i loro cadaveri.
Dire che mi è piaciuta è riduttivo. (Se si esclude la parte della morte del cane: in una storia può morire CHIUNQUE, MA IL CANE NO. Non posso perdonartelo, mi hai spezzato il cuore).
A differenza della morte di Tuco, ho apprezzato moltissimo la morte del protagonista: il modo in cui l'hai descritta, il modo in cui ce l'hai presentata attraverso i suoi occhi.
Non parli di sofferenza, non parli di dolore: parli di gelo, di freddo.
In pratica ci hai mostrato la vita che pian piano lo abbandona e lo rende privo di ogni calore.
Davvero una bella scena.
E io non so davvero più cosa dirti: non trovo mai un errore (grr), scrivi molto bene e finisci con l'incantarmi ogni volta.
La bandierina verde è più che meritata.
Alla prossima! |