Recensioni per
Eri per me goccia
di Chadilsanya

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Recensore Master
10/06/16, ore 06:40

Buongiorno!
Secondo me il bello di questa poesia è la semplicità di rappresentazione, sia a livello pratico che visivo, dato che si parla di una persona chiara e precisa e la si vuole rappresentare nel profondo.
Difatti, il linguaggio è molto chiaro ed oserei dire elementare in modo che la sua riproduzione risulti palpabile, molto riconducibile a qualcosa di quotidiano e naturale (nel vero senso della parola, direi), una metafora interessante, adatta senza dubbio al contesto.
Leggendo lo stato credo di aver capito per quale evenienza è stata ideata e pubblicata qui ma devo dire che inizialmente l'ho vissuta in maniera più generale ed ampia rispetto ad una rottura specifica.
Lo dico anche in base alla mia esperienza: nelle relazioni di qualunque genere noi tutti ci impegniamo, facciamo di tutto per concretizzarle e renderle realtà e solide, sempre più solide...ma a volte questo non è abbastanza.
Per un motivo e per un altro queste persone sfuggono e quando crediamo di averle recuperate e capite del tutto poi si tramutano in qualcos'altro e ci rendiamo conto che non possiamo fare nulla per averle accanto.
Ma in ogni caso, le due quartine sono molto collegate l'un con l'altra e testimoniano la sconfitta di questo tentativo nel concretizzare un sentimento o un semplice rapporto specifico, mettendo in campo un'angoscia palpabile ma comunque che non risulta nè tediosa nè infantile nel rapportarsi col lettore.
Le quartine possono essere viste anche come due intervalli; nella prima c'è ancora la speranza di afferrare come ultimatum finale, nella seconda c'è la consapevolezza di una sconfitta che dev'essere accettata e superata pian piano, grazie all'amore per la vita stessa.
Sostanzialmente, è un componimento semplice ma senz'altro significativo nella sua volontà di parlare di una rottura e del lato più cupo ed introspettiva che porta molti scrittori al ragionare e a considerare più oggettivamente certe situazioni ma al contempo farle nostre ed esprimerle secondo figure retoriche (o di qualunque altro tipo) a noi più consone.
Una lettura evocativa e personale che mi ha permesso di riflettere ancora di più sulle persone e su come vengono viste quando non possono più far parte della nostra quotidianità.

Un abbraccio,

Watashiwa