Recensioni per
It's all my fault
di ValeKikyo

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/06/16, ore 22:22

Ciao, inizio da ciò che dici nelle note e che è assolutamente vero: di storie su Reichenbach ce ne sono davvero a vagonate e tutte, o quasi, su John e Sherlock, ma Mycroft non viene mai preso in considerazione. Non posso parlare per gli altri autori, ovviamente, ma per quel che mi riguarda ho più volte pensato a Mycroft durante, o dopo, l'episodio di Reichenbach ma non ho mai ritenuto di doverci scrivere qualcosa. Diciamo che ho sempre pensato che non ci fosse molto da dire, almeno per come concepisco io il personaggio non penso che l'episodio del finto suicidio possa aver scatenato chissà quale sconvolgimento emotivo, né alcuna riflessione particolare. Insomma, io non ho mai avuto niente da dire in proposito, e ne sono ancora convinta. Ma ovviamente, scrivere e leggere sono due cose completamente diverse. E ammetto che la ragione per cui ho aperto la tua storia è per curiosità, perché non in molti si avventurano nei sentimenti e nella mente di Mycroft e perché ero curiosa di capire cosa un altro autore avesse creato in proposito, e su un argomento su cui io non avevo nulla da dire.

Apprezzo davvero l'idea che hai avuto, e il fatto che tu abbia provato con un personaggio che so che a molti viene difficile perché sfuggente, criptico... Mycroft è tutto tranne che freddo (The Abominable Bride ne è la prova più palese) e più di tutto ho apprezzato il fatto che tu gli abbia dato un'umanità secondo quella che è la tua concezione dei sentimenti, adattandoli al personaggio. Hai incentrato tutto sul legame fraterno, sull'amore, sul senso di protezione che lo lega a Sherlock, ma hai dato anche un qualcosa in più. Mycroft che da bambino sente di voler essere un modello per suo fratello. Ecco, questo particolare è lontano anni luce da come io lo concepisco (anche da bambino) ma ho trovato il concetto affascinante e molto interessante, così come i ricordi di loro due bambini. Di sicuro ci penserò sopra.

Arrivare al presente porta con sé emozioni diverse. Vediamo il senso di protezione mutare, cambiare e Mycroft rendersi conto che ora non deve più proteggere Sherlock soltanto da sé stesso (cosa già difficile di per sé) ma anche da altre persone, da situazioni, dal mondo intero. Credo sia un po' una contraddizione e io adoro, il Mycroft contraddittorio. Sembra un po' un cavaliere senza macchia e senza paura, che però rimane dietro le quinte. Mycroft è contraddittorio. Dice una cosa, ma ne pensa un'altra. E quindi non avalla il piano, non vuole che Sherlock vada via per due anni chissà dove, ma lo asseconda perché sa che per lui, John è importante e che Moriarty è il suo puzzle da risolvere. John, Moriarty, il suo lavoro... qualsiasi cosa lo salvi da sé stesso, a Mycroft va bene. Il che sottolinea quanto drammatico sia, per lui, vedere Sherlock strafatto in The Abominable Bride. Ecco, sa che potrebbe morire e che il fatto che stia lontano potrebbe portarlo a vecchi problemi, eppure non fa nulla per fermarlo. Ci pensa. Soppesa. E alla fine decide cosa è meglio e cosa non lo è. Ecco, questo sentimento di ambiguità credo sia quello che ho apprezzato di più. Perché Mycroft è così. Fa e dice una cosa, ma ne pensa un'altra. Mycroft ha tante maschere diverse, è un politico, una spia... la parvenza fredda è tutto. E quindi pensa una cosa, ma ne dice un'altra. Questo è estremamente da Mycroft. Ho seriamente visto tutto questo.

Un "plus" per la scena che ci hai regalato, con lui davanti al camino. Molto toccante il modo in cui esprime il proprio dolore, forse addirittura la rabbia verso sé stesso e la propria incapacità di tenere Sherlock costantemente con sé. Mi auguro ci regalerai altre storie con Mycroft, in futuro.
Koa

Recensore Master
16/06/16, ore 23:03

Hai ragione, tutti ci concentriamo su quello che hanno provato e che provano ancora Sherlock e John e non pensiamo ai sentimenti di Mycroft, che ha avuto un ruolo importante in questa vicenda...

Mi piace molto come hai portato alla luce le sue emozioni contrastanti; non è affatto facile!!

Sei stata bravissima, e soprattutto coraggiosa! Mycroft è un personaggio molto complesso, difficile da gestire, e tu te la sei cavata egregiamente! Alla prossima!! :)

Nuovo recensore
16/06/16, ore 21:33

Come sempre adoro la tua scrittura. :D Questa storia mi è piaciuta molto per la dolcezza (no, non ho sbagliato aggettivo :D) con cui Mycroft pensa al fratello, alla sua nascita, al fatto che, durante la sua vita abbia sempre avuto un occhio, un pensiero, una preoccupazione per Sherlock.
È la prima volta che leggo una storia del genere su Sherlock ed, effettivamente, non avevo mai pensato a Mycroft in questo modo. Eeeeeee...di nuovo tante parole per dire soltanto che sei brava. :D