Ciao V ^^ eccomi qui a recensire! Decisamente, lo storico è il genere che ti calza meglio: guardando questo capitolo, è un ritratto perfetto - perfetto - della vita nobiliare medievale, come potrebbe esserla in tante altre corti del periodo: non c'è molta Scozia, è vero, ma se hai voluto fare un focus di questa famiglia vuol dire che le cose potrebbero non andare come programmato oppure ne vedremo delle belle riguardo le figlie, proprio loro che stanno per andare in un collegio che non conoscono, circondate da monache che sembrano così severe vestite di nero! Insomma ciò che voglio dire è che sei stata davvero molto brava a raccontare il medioevo, né più, né meno, e fondamentale per capire da dove vuoi iniziare per tessere la trama ^_^ ben fatto, alla prossima :)

Eccomi di nuovo.
Capitolo di passaggio, ma non per questo poco importante. Oltre a spiegare bene le consuetudini sull'educazione della prole seguite in una casa di alto lignaggio, hai pure raccontato dei primi anni d'infanzia della piccola Edith. Beh, succedeva con frequenza che le femmine venissero allontanate da casa per ricevere un'educazione superiore e fossero spedite nei conventi, è vero, ma questo non implica che la cosa potesse essere per lei indolore e comprensibile fin da subito, tant'è che giustamente, all'inizio, l'ha presa come se fosse stata una punizione. Piccola com'era mi è sembrata una reazione più che naturale e comprensibile la sua e per questo da apprezzare nella narrazione.
Del suo personaggio non posso dirti ancora niente, gli sviluppi con cui hai tratteggiato la sua personalità fino ad ora, sono certa, cambieranno nel corso della storia. Per esempio, quando diverrà donna. Posso dirti che come bambina l'ho trovata adorabile e fortunatamente per lei, poco cosciente di quello che sarà il suo avvenire, ossia che il suo è un destino già tracciato da altri, per servire scopi politici e purtroppo senza seguire inclinazioni romantiche o volte alla felicità degli sposi, da entrambe le parti.
In questo capitolo, l'ho trovata fresca, spensierata e molto sensibile, proprio come una bambina deve essere: felice della sua famiglia, circondata d'affetto e anche libera di poter scorrazzare a suo piacimento nel castello, senza badar toppo - o più del necessario - all'etichetta di corte.
Mi domando solo, con un passato così sereno e felice, con quanta sofferenza e nostalgia affronterà un compito importante, come le verrà poi affidato? Intendo dire che il confronto potrebbe risultarle particolarmente duro, una volta che le responsabilità entreranno nella sua vita, rispetto al placido scorrere del tempo che ha potuto vivere durante l'infanzia. Discorso che può valere un po' per tutti, ma in modo particola per chi poi è costretto a vivere alla Corte per antonomasia. (vero e proprio covo di serpi!)
Ad ogni modo, mi è piaciuto: scorrevole, pulito, lessico adeguato al contesto.
Complimenti di nuovo, a costo di sembrare un disco rotto. :)

E' molto bello il tuo modo di descrivere l'amore e l'educazione nella corte scozzese: era insolito che nel Medioevo i genitori si occupassero dell'educazione dei figli. Mi piace molto anche la descrizione del giorno di nascita di Mary. Comincio già ad odiare Christina XD, una badessa non dovrebbe avere questo carattere così freddo e chiuso, per gestire bene un monastero serve severità, ma anche voglia di vivere e una buona dose di gioia e determinazione.
Alla prossima,
AmiensTraveller

Ciao!
Eccomi qui, come promesso ^^
Se nel prologo avevamo avuto un primo, piccolo assaggio della storia di Edith - la sua nascita - ecco che ora entriamo nel vivo della narrazione, attraverso un capitolo in cui ci viene descritta con dovizia di particolari la primissima infanzia della principessa. A questo proposito devo farti i miei più sinceri complimenti, poiché da ogni riga trapela l'attenta ricerca che hai condotto circa l'ambiente nel quale la piccola Edith ha trascorso i primi sei anni della sua vita: quando alla base di una storia ci sono solide conoscenze è sempre un valore aggiunto, un tocco in più che deve essere apprezzato ed incoraggiato.
Le scene in cui descrivi la vita "domestica" della famiglia reale mi hanno riportato alla mente le immagini raffigurate nei grandi arazzi che erano soliti adornare le stanze dei castelli dell'epoca: una nobile Regina dallo sguardo carico di dolcezza intenta a leggere circondata dagli adorati figli, e sotto lo sguardo amorevole del Re che l'ascolta anch'egli rapito dal suono della sua voce. Un affresco davvero suggestivo.
Ahimé, le cose sembrano prendere subito una piega spiacevole per Edith e la sorellina, costrette a lasciare la dimora paterna per raggiungere un lontano monastero nel quale verrà data loro la migliore delle istruzioni prevista a quei tempi per fanciulle di nobili natali. La bambina è rattristata dalla notizia - e l'aspetto austero e un po' grigio di Lady Christina non l'aiuta certo a pensare in positivo - com'è giusto e normale che sia: essendo cresciuta in un contesto felice e spensierato, non può che provare sconcerto all'idea di finire rinchiusa in un convento, dal quale forse è destinata a non uscire più.
Ma non è questo che la sorte ha in serbo per lei, giusto? Lo scopriremo solo leggendo ;-)
Brava come al solito cara, alla prossima!

padme

L'educazione nei monasteri era una prassi comune e pare che almeno una delle principesse sia destinata a diventare una badessa. Il ruolo è di grande responsabilità. Le due sorelle sono destinate a lasciare il castello come mogli o come monache. Come andrà a finire?

Ciao! Sono qui per lo scambio recensioni :)
Sono molto contenta di aver trovato una storia appena iniziata ma già così ricca di studio, di approfondimenti e di lavoro nella sezione degli originali storici: amo tantissimo questo genere di storie e adoro le persone che, come te, si impegnano a fare molte ricerche per dare ai propri scritti quanta più fedeltà possibile alla storia realmente accaduta. Trovo che questo dia un valore aggiunto alla storia!
Seguirò molto volentieri questa storia, perché mi incuriosisce molto Edith e la caratterizzazione che hai cominciato a tratteggiare. E poi, come ti ho detto, amo i romanzi storici, specialmente ambientati nella mia amata Scozia... insomma, ho trovato una perla!
Fra l'altro ti faccio i miei complimenti anche per lo stile, che ho trovato consono al tipo di storia e all'ambiente che hai descritto: non è troppo aulico, il che lo renderebbe difficile da comprendere, ma è abbastanza ricercato da risultare perfettamente incastrato in questo contesto.
Un abbraccio,
B.

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Eccomi. Ti ho conosciuto per i figli del Nord e adesso mi proponi anche questa storia ambientata in un paese che adoro, la Scozia.
Il prologo, con le sue descrizioni particolareggiate ricche di aggettivi dà un'idea da fiaba alla storia, come se stessi raccontando una leggenda.
Il capitolo successivo ci mostra due principesse bambine che giocano spensierate nelle stanzedi un castello. La notizia di dover partire per il convento della zia, anche se solo per studiare le lascia amareggiate, timorose di perdere per sempre la felicità e gli affetti della famiglia.
È un cambiamento che porterà avvenimenti interessanti per Edith, destinata dalla nascita a grandi cose.
Insomma, ce n'è abbastanza per inserire anche questa storia nelle seguite.
A presto
K

Ahhhhh rieccomi u.u
in primis, grazie di avermi avvisato dell'aggiornamento! Me molto contenta, sai quanto adori le tue storie. Anche questo capitolo è abbastaza tranquillo, anche se le nostre due piccole ( oddio, sono appena comparse e già le adoro *^*) hanno ricevuto una notizia che non le rende molto felici. Eh sì, da una parte è un onore studiare in un convento così prestigioso, dall'altra posso immaginare quanto le renda tristi l'idea di abbandonare per un tempo che non sanno la loro dimora e la loro cara madre. Anche a me dispiace molto, mi si è stretto il cuore quando la sorella di Margharet ha riferito la loro decisione alle piccole...
Vabbè, almeno Ed le andrà a trovare, non si sentiranno sole.
Attendo il prossimo capitolo con trepidazione!
Un bacione
Hime

Non ho parole... ADORO ufficialmente questa storia, sappilo!
Già l'introduzione prometteva bene, ma qui si sfiora la perfezione. Il modo in cui descrivi le due principesse, la loro vita a corte, con parole così piene di colore e di vividezza, così emozionanti... i dialoghi sono curatissimi e avvincenti... mi piacciono molto anche le introduzioni ai personaggi: i genitori affezionati, la grande famiglia che riesce anche ad esulare dalle formalità della vita di corte, la zia Christina... tutto meraviglioso!
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo!
Un bacione