Secondo posto
La tempesta perfetta
di JulyChan
Grammatica: 9.9/10
Whiskey Incendiario → -0.1
Un semplice refuso. Per il resto grammatica e sintassi impeccabili!
Stile: 9/10
Ci sono alcune virgole su cui non sono strettamente d'accordo, ma non farò polemica. Complessivamente la punteggiatura è ottima e serva della narrazione. Il narratore esterno ti permette di attuare un gioco che, personalmente, mi è piaciuto molto e per il quale ho due teorie, una che non esclude l'altra: l'inserimento di un accenno apparentemente estraneo alla vicenda principale ma che contribuisce ad arricchire lo sfondo e l'atmosfera. Gli accenni di alcuni personaggi influiscono nell'aumentare il senso di distacco di Daphne con la realtà circostante: è talmente ossessionata dal suo amore da non rendersi conto di ciò che realmente le accade intorno, ricercando la colpa al di fuori di lei e del suo amato; la sua pazzia peggiora e il suo umore è affine con queste frasi di cornice che chiudono le diverse scene da te presentate. Le donne a cui Draco dona le sue attenzioni sembrano misteriosamente avere "incidenti" che, in un primo momento appaiono da cornice, accrescendo l'isolamento intorno alla mente perversa e fissata di Daphne, ma che in realtà sono la conseguenza diretta di questo "pazzo amore". Il tipo di incidenti e la loro gravità sono direttamente proporzionali al disagio crescente nell'animo della protagonista. Con poche frasi, quindi, rendi perfettamente l'idea della solitudine che attanaglia un pazzo amore incompreso e le conseguenze dell'ostacolarlo, anche se involontariamente.
Un altro espediente che ti è ben riuscito è stato quello di non nominare fin quasi alla fine i protagonisti della vicenda: l'ossessione di Daphne, così, è l'ossessione di una qualsiasi donna che ama di un amore folle e senza freni, cambiando e decadendo verso l'insana ossessione di chi è bisognoso di qualcosa che non possiede del tutto. Molto suggestivo e ben riuscito!
Verso il finale hai adottato un senso ridondante che hai applicato alle frasi. Ti faccio un esempio:
- Aveva accettato ogni compromesso, si era adattata a ogni situazione, aveva ricacciato ogni lacrima indietro, per lui. Aveva acconsentito a una relazione segreta, aveva tollerato ogni silenzio e ogni invettiva, aveva chiuso dentro di sé ogni remora, per lui. Aveva messo a tacere ogni dubbio, aveva imparato a conoscere il rovescio della medaglia, aveva imparato ad amare tutti i suoi demoni, per lui. Aveva iniziato a vivere a sua immagine e somiglianza, ad annullarsi completamente, a svestirsi di ogni dignità e compiacerlo in ogni suo desiderio, per lui.
Una scelta azzardata e un po' rischiosa, perché sembra di leggere sempre con la stessa cadenza, con lo stesso ritmo e il tutto, in un passaggio di questa lunghezza, tende ad appiattire il senso delle frasi, a omologarle. D'altra parte, però, anche questo espediente ha contribuito a esternare il senso di pazzia e di fisima, portando ogni concetto allo stremo, in una cantilena compulsiva e maniacale.
Buono il tono narrativo e il lessico: entrambi sono strettamente collegati. La tua scrittura si legge sempre fluida e scorrevole, invoglia a continuare a leggere e non appesantisce, lasciando che le pagine scorrano e il tempo passi senza che il lettore se ne renda conto. Mi piace! Semplice e leggero, ma non per questo meno suggestivo o ad effetto. Infatti, la semplicità ti aiuta a dipingere nella mente del lettore scene forti, rendendole chiare e nitide, senza dettagli pesanti o lunghe descrizioni.
Ultimo appunto: la cura che metti nell'introspezione, che serve anche a dare il senso interiore dell'atmosfera. Ne parlerò meglio nella caratterizzazione dei personaggi, ma il tuo stile si basa molto su questo ed è un punto a tuo favore, perché a mio avviso è la parte più importante di una storia.
Originalità e trama: 10/10
Riguardo all'attinenza con il bando, questa storia rientra alla perfezione in entrambe le voci, a mio avviso: nella voce "pazza d'amore" e in quella di "pazzie d'amore". Oserei dire che queste categorie sono nate con la tua storia, poiché sei riuscita in maniera sublime a trasferire su carta le dinamiche complesse e un po' assurde di un amore senza senno, privo di un vero affetto o di un sentimento "pulito". Hai ricreato in modo impeccabile il senso negativo di un'ossessione, mostrando la sua evoluzione, da piccolo gesto innocente e quotidiano, in un atto fondamentale che nella mente della protagonista acquista il potere di una molla, un colpo in canna che si prepara a colpire senza ritegno qualunque cosa abbi a tiro, purché non si metta in mezzo tra lei e il suo uomo.
La trama si sbroglia come tanti quadri affissi alla parete: ci mostri una scena, un momento dell'evoluzione di questa pazzia e poi la racchiudi in una cornice, apparentemente di poco conto, irrilevante, quasi fosse un effetto collaterale di questo amore che dev'essere a tutti i costi. Ed è proprio questa sensazione che ho percepito e che mi è piaciuta: i pezzi iniziali sono come quadri, dove un'immagine è piena di angoscia e movimento, e poi c'è la cornice che chiude, dando profondità e senso di maniacale amore.
Non ci sono buchi nella trama, non ho riscontrato incoerenze o assurdità. Ogni azione è fattibile e, se si vuole estrapolarla dal contesto, diventa una realtà forte e, purtroppo, esistente. Mi piace come la pazzia cresce e si evolve, e insieme a lei gli "incidenti"; l'umore va a pari passo con ciò che Draco le offre. Quindi, il matrimonio diventa la tomba, il tradimento di questa pazzia, la quale è giunta a un tale punto da infierire nel modo peggiore e più fatale proprio sulla sorella di Daphne.
La fine è cupa, tetra, ricca di phatos e angst. Un climax ascendente che allo stesso tempo degrada verso l'orrore e la follia, una punizione verso se stessa e l'uomo che le ha strappato involontariamente il cuore con la sua superficialità.
Titolo e impaginazione: 4.5/5
Ho tolto 0.5 per la mancanza del testo giustificato. Ci tengo molto alla pulizia della pagina, motivo per cui ho chiesto di correggere i vostri file e non la storia su efp, cosicché l’html non penalizzasse nessuno. Così, mi ha sorpreso il testo “svolazzante”. Comprendo che è una scelta personale, ma ho fissato dei parametri per i miei contest e ho l'obbligo di rispettarli.
Il titolo è una metafora perfetta della trama, del personaggio e dell'aria greve che si respira in questa storia. La "tempesta" emotiva e delle azioni compiute da Daphne si alza come un vento costante che colpisce in faccia tutti: c'è chi ne viene investito, chi – come Draco – ne è infastidito ma lo ignora (poiché il vento glielo permette); poi infuria come annunciatore di tempesta, in un susseguirsi di alti e bassi, di scelte sbagliate, di gesti fuorvianti, di un gioco che viene giocato da entrambi ma con regole diverse; e alla fine, quando Draco infrange le regole di "Daphne", nonostante ella abbia sottostato sempre alle sue, la tempesta diventa un uragano che spazza via la vita che lui si era costruito e le speranze a cui la follia della protagonista si aggrappa disperatamente per tutto il testo, con un sorriso macabro e nefasto.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Anche se ai margini, si possono desumere diversi aspetti di Draco: hai reso il suo personaggio freddo e calcolatore, dedito ai piaceri senza essere cosciente delle conseguenze; indifferente ai sentimenti di Daphne. Egli è la causa del malessere crescente nel petto della protagonista. Non si fa scrupoli a giocare con lei, sprezzante quasi, incurante del male che potrebbe causarle ma comunque consapevole dell'influenza che ha su di lei. Tutto ciò è assolutamente adatto a un personaggio che la Rowling ci mostra non farsi scrupoli a sfruttare amicizie e influenza, che si vanta e prende tutto ciò che vuole con la sua superficialità dettata dal suo sangue e dalla sua posizione. Ma non hai neanche trascurato l'orrore di un uomo che, a dispetto di ciò, tenta comunque di salvarla, la vita dei suoi amici (vedi stanza delle necessità nell'ultimo libro); quindi è perfetta la sua disperazione e angoscia nel vedere morta la moglie e la sorella. Mi chiedo quale sia il motivo che addurresti alla seguente domanda: per quale motivo Draco sceglie Astoria dopo aver avuto questa relazione segreta con la sorella? E Astoria non ne sa nulla?
Anche di lei, anche se ai margini del racconto, se ne ha una visione personale, anche se dal punto di vista della sorella: per certi versi, mi è parsa rigida e distaccata (un po' con il naso in su) come la zia Petunia; elegante, una figura fragile e dritta nella sua perfetta postura. Probabilmente qui ho lavorato un po' troppo di fantasia!
E veniamo al personaggio principale, la perfetta protagonista di questa storia tetra e soffocante: Daphne!
Ella è affettuosamente morbosa, bisognosa di questa perversa relazione. Può scendere a patti con tutto, tranne con le altre. Il suo amore la porta quasi a considerarsi un "angelo custode" sul suo uomo: elimina le altre perché sono il male che cerca di traviarlo, e non riesce ad accettare l'idea che sia lui a causare questo, o almeno è qualcosa che raggiunge solo alla fine. E questa doppia visione della sua storia con Draco le causa scatti polari: c'è quando è amante silenziosa, accetta il suo dover stare con gli altri, il non poter dire di loro come coppia; e poi ci sono momenti in cui il dolore è così grande e distruttivo da dover esplodere anche verso di lui, ma sempre senza attaccarlo, è solo un modo per esternare le sue ferite, quasi a dire: "Guardami, sto sanguinando. Guariscimi!"
La sua "vendetta" finale è un tocco di classe: il suo odio le corrode l'anima e il corpo, la sua mente pensa a mille modi per ferire Draco quanto è stata ferita lei; alla fine, però, resta vincolata al loro segreto. L'omicidio/suicidio si svolge in un luogo chiuso, e ancora una volta si riversa in primis verso l'altra donna. Draco raggiunge quel luogo per primo, è l'unico che può comprendere fino in fondo ciò che è successo. La sofferenza rinchiusa in quella stanza soffoca solo lui, aleggia intorno a lui come veleno e si attacca alla sua pelle: è l'unico modo che ella trova per stare finalmente insieme a lui.
Citazione: 4/4
La citazione rappresenta perfettamente lo sviluppo della trama!
L'amore di Daphne cresce nonostante – oserei dire insieme – all'indifferenza/superficialità di Draco. La purezza di un amore si perde tra i complessi meccanismi di un'ossessione, addentrandosi in un mondo fatto di illusioni solitarie, di distorsioni della realtà, di riconoscimenti in colpevoli innocenti o involontari. Draco diventa ciò che va protetto dalla vicinanza di altre donne, colui che va compreso e non mandato al diavolo; ella cambia e si adegua a regole atte a un gioco di cui lei non è veramente a conoscenza, continuando con il suo bisogno e credendo follemente in qualcosa che non ha nulla a che fare con la verità dei fatti.
Più Draco si allontana, più egli presta attenzioni ad altre donne, e più il suo amore/follia cresce con questo distacco, empiendo la distanza che effettivamente separa le loro emozioni, travisando ogni più piccolo e ovvio segnala. È proprio vero che l'amore annulla la ragione, ma nel suo caso è proprio l'attaccamento morboso verso ciò che, inconsciamente, sa che non le appartiene; e forse anche per questo "elimina" la concorrenza.
Gradimento personale: 4.5/5
L'avrai capito, la tua storia mi è piaciuta. Hai uno stile che rende la lettura un'esperienza piacevole e per niente tediosa e soffocante, un lessico chiaro e nitido che rende altrettanto precise immagini e sensazioni. Giostri molto bene metafore e descrizioni lineari, dando ampio spazio alle emozioni, che è ciò che più mi attira in una storia. La tua Daphne è un personaggio che adoro, anche questo spero sia ovvio, e questa "pazzia d'amore" è stata coinvolgente, appassionante, e vivida. Complimenti!
Punteggio: 51.9/54 |