Eccomi qui.
Sai, non so come mai, ma noto più distacco da parte tua in questo scritto. Non è una pecca assolutamente, tranquilla ^__^. Però mi ha colpito come "Spilli" arrivasse più dritto al cuore perchè sembrava quasi un vero grido d'aiuto. Vero nel senso tuo. E' solo un'impressione, eh ^^!
E poi c'è un'altra cosa: in "Spilli" lui assecondava un istinto innaturale, qui pure "Alice" lo sta facendo, però combatte contro un istinto naturale. Come se poi lo svenimentob sia un effetto che tutti ci aspettiamo, rispetto ad uno squarcio sul polso. Comunque, a dispetto di tutto, c'è disperazione acuta anche qui.
Il suo pensiero più "curioso" è quello relativo al fatto che lei non vuole più essere un'ombra. Nel senso che vuole essere notata, amata, coccolata e fa di tutto per diventare fisicamente ciò che non vuol essere a livello di considerazione altrui. Insomma uno straziante ossimoro.
Se in "Spilli" riscontravo un dolore talmente profondo da andare oltra la voglia di essere amati, qui credo che il desiderio pregnante sia proprio questo, come se urlasse "ehi, sono qua, perchè nessuno mi vede?" E tutti le passassero accanto, indifferenti davanti alla sua sofferenza. Mi addolora tantissimo. Vorrei potermi materializzare in entrambe le storie e abbracciarli entrambi strettissimi. Anch'io ho conosciuto un'"Alice" e un "Mattia" e non ho assolutamente la pretesa che questo basti a farli rialzare; però aiuterebbe. Un bacione, Marti,
Giu