Recensioni per
Bread crumbs
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/07/16, ore 16:15
Cap. 1:

Indubbiamente la struttura è particolare, insolita questo è certo. Io me le sono figurate come una serie di drabble, messe una dopo l'altra, perché la struttura dei singoli spezzoni è davvero molto breve. C'è continuità, questo è chiaro, tra una e l'altra. Ma dal mio punto di vista mi è parso che ogni "briciola di pane" viaggiasse un po' da sé. Le piccole cose che, se unite, ne formano altre più complesse e articolate (un po' tipo mosaico) sono la mia passione e non ne trovo mai abbastanza. Quindi se mi devo mettere a pensare cosa sia, direi che è questo. Sempre se il tuo era un chiedere un parere sulla forma... perché ora ho dei dubbi.

Mi è piaciuta l'alternanza tra John e Sherlock. Anche se sono drabble non penso sia per nulla semplice gestire un'alternanza così serrata tra due caratteri tanto diversi. Il fatto che siano brevi spezzoni di un qualcosa, e che non siano capitoli di migliaia e migliaia di parole, non ne sminuisce la difficoltà. Anzi. Trovo notevole il fatto che tu sia riuscita a gestirli entrambi e a dare per entrambi sensazioni tanto forti, così nette e chiare. Ognuna nasce da una parte del corpo o della propria anima. Un pretesto per poter parlare di altro, naturalmente. Non sono parti del corpo messe lì a caso. Per Sherlock è gelosia, egocentrismo, desiderio di avere John tutto per sé, il non poterlo avere, particolari insignificanti e naturali per due che stanno insieme, che lo colpiscono con la loro verità. Quasi è come se Sherlock si fosse reso conto in quel momento, nel vedere le mani di John sulla schiena di Mary, che John è sposato, che John - a lui - certe cose non le ha mai fatte, e che vorrebbe magari essere al posto di lei. L'idea colpisce come una sferzata e forse perché è proprio la prima, è il brano di apertura che è tanto incisivo e che rimane davvero sulla pelle.

Per John è ovviamente tutto diverso, perché differente è il loro modo di approcciarsi alle emozioni. Per John sono gli occhi. Non ha bisogno di guardarli per capire quanto Sherlock sia sensibile, quanto siano profondi i suoi pensieri e i suoi turbamenti. E qui il paradosso è straordinario: comprende quell'enigma di Sherlock Holmes e non comprende invece se stesso. Guardare gli occhi di Sherlock gli smuove qualcosa che non capisce, qualcosa che non ha un nome e non lo deve avere. Almeno per ora.

La situazione si evolve. Farla crescere e mutare in pezzi tanto brevi è per niente semplice. Però capita e i mutamenti sono enormi e drastici. Un attimo prima, John non sa comprendersi, quello dopo accetta ciò che è successo. Ovviamente c'è il non-detto da tenere in considerazione e il background di cui non parli, ma che si intuisce. Passa del tempo tra l'una e l'altra, questo è chiaro. Ma in "cuore" capiamo che il cuore di John, protagonista assoluto dell'intera raccolta secondo me, ha già scelto da solo. A questo punto a cosa serve impuntarsi? E poi, tra l'altro, stando a quello che si legge in "voce" forse non vale nemmeno la pena.

Koa

Recensore Master
13/07/16, ore 23:58
Cap. 1:

Immagini, sensazioni, emozioni….É come se tu avessi acceso delle luci qui e là, ricreando un paesaggio che evoca il desiderio di tenerezza e di essere accolti in un luogo caldo e sicuro. Certamente caldi e sicuri non sono gli occhi di Mary (“…porti e fiordi…”), secondo me apparentemente accoglienti all’inizio ma, poi, infidi e lontani. Guardando quelli di Sh sembra di essere affacciati, addirittura, su un mare tempestoso, però quell’energia inquietante è foriera di grandi cambiamenti, di viaggi, anche se difficoltosi, verso la luce del sole. Originale e veramente riuscita la tua costruzione narrativa così particolare che, in un susseguirsi di immagini e pensieri, immediati e concisi, ci portano all’epilogo, più consolante, di due anime, assolutamente complementari, che si sono riunite (“…John sa che è la voce, quella di Sherlock, la prima cosa che vuole udire al mattino…”). È un pezzo semplicemente stupendo, il tuo, rassicurante, animato da una sicura capacità di esprimere, senza tante strutture complicate, la faccia del vero amore. A conclusione, non voglio vada persa la frase seguente, una “perla”: “…Dev’essere la sua voce a fargli da cuscino, la sera…”.

Recensore Master
10/07/16, ore 12:12
Cap. 1:

Ciao! Questa "cosa", come l'hai definita ingiustamente tu, è bellissima!!
I loro pensieri, così intimi ed inconfessabili, mi hanno emozionata profondamente!!
Alla prossima!! :)

Recensore Master
09/07/16, ore 19:22
Cap. 1:

Questa cosa, come la hai definita tu, è dolcissima ed ha rallegrato il mio pomeriggio caldo ed afoso.
Mi piace questo alternarsi rapido di punti di vista e le riflessioni che accompagnano l'osservazione delle parti anatomiche dell'altro, facendo capire, a chi stia "parlando", quanto quelle parti siano sempre state presenti ed importanti per se stesso.
...forse sono un po' complicata...
Comunque, mi è piaciuta.
Brava! Come sempre. ;-)
Alla prossima!
Ciao! :-)

Recensore Veterano
09/07/16, ore 18:59
Cap. 1:

Questa "cosa" è perfetta, non aggiungerei nemmeno una parola.

Una flash che usa tutti e cinque i sensi per descrivere sentimenti ed emozioni.

È una sorta di percorso evolutivo della "relazione" tra i due, che porta Sherlock e John a dove devono arrivare da sempre.

Sempre bene, sempre brava, la frase che più mi ha colpito è "Ma loro sono porti e fiordi, Sherlock è tempesta", perché tra tutte, era la più evocativa, mi sono proprio immaginata Mary come un tranquillo (per quanto possa esserlo 😜) porto norvegese e Sherlock con tutta la sua carica travolgente di tempesta umana.

Grazie per questo scorcio di pensiero, alla prossima!