Mi unisco a Giulia, così capisce che chiunque legga empaticamente sente di dover farti i complimenti. Sei una persona autentica come poche. Vorrei recensire velocemente tutte le tue poesie, ma quando ne vedo devo subito analizzarle formalmente con cura, quindi ci metterò del tempo.
Hai usato la luce per un messaggio di dolore, l'apparato cardio-respiratorio per rendere i sentimenti non razionali, personificato qualcosa di distante dagli schemi quotidiani come le stelle per esprimere il richiamo di una persona importante ma non presente.
Espedienti molto complessi anche se spontanei, quindi rivelanti la tua complessità.
Al dilemma finale io sceglierei la seconda: meglio prendere quello che c'è di meglio nel sogno piuttosto che cercarlo in una visione che potremmo solo sognare che sia reale.
Ti auguro di avere legami simili, anche se forse non riavrai quello in particolare.

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