Anche questo tuo lavoro mi piace immensamente, eppure è così diverso nello stile dai due che ho letto prima. La prosa no, è sempre caratteristica, è riconoscibile. Ma questa pare una sfacciata accusa sfarzosamente vestita, eppure inequivocabilmente una protesta, enfatizzata dall'ostinato uso della lettera minuscola --- quasi a voler uccidere le tradizioni letterarie che sono state tanto "deludenti".
Una grande sapienza ha l'aria di erigersi, tutt'altro che celata, dietro quello che scrivi. Sono curiosa di cogliere i prossimi sussurri che questa esalerà. Sia pure su una mera pagina di pixel accesi, come dicevo.

Una fotografia terribile dei giorni di oggi, fatta con coraggio e con uno stile particolare che avvolge e distrugge.

L'ignoranza come potere, potere demistificatorio e demagogico che si fonda sugli istinti primordiali. La conformazione come vortice eretico di identificazione superiore. L'eros come via di fuga ed al contempo condanna illibata ed inconsciamente infiltrata sotto la nostra pelle. è proprio vero: non c'è Ludovico Van che tenga. E così l'accettazione presta il fianco ad un'innata predisposizione al fatuo ed all'identificazione non cercata. Ho letto anche gli altri due tuoi lavori: hai dalle forti esigenze interiori di ribellione e di condanna verso il conformismo, ed io non posso che essere dalla tua parte. Complimenti e grazie per questo ellittico e potente spaccato sociale, e dell'anima soprattutto.