Recensioni per
L'unico domani
di innominetuo

Questa storia ha ottenuto 410 recensioni.
Positive : 410
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
28/12/17, ore 17:37

La vita chiede il conto. Questo, Joe, non lo vuole capire né accettare. Il suo rifiuto categorico ha un non so che di infantile. Pare non voler ammettere che non è più un cane randagio, ma un figlio con un padre che si preoccupa per lui e un amante con una donna che lo adora contro tutto e tutti. Non può pensare di farla franca. Yoko sa, Nakamura sa. Ora Joe deve fare i conti con questo, e con la paura di essere tradito dal suo corpo.
Il personaggio più gramo del capitolo, però, è senza dubbio Jun. Sente puzza di morte e piomba sul cadavere come un avvoltoio. Di certo Nonnina approverebbe.
Un abbraccio!!

Recensore Master
23/04/17, ore 15:02

Rieccomi qua!
Un capitolo molto toccante, davvero.
Joe vuole continuare a percorrere la sua strada fino in fondo, nonostante lui stesso sappia che e' giunto al limite, ormai. Nonostante il suo corpo glielo stia cercando di far capire in tutti i modi. E nonostante sia Yoko che suo padre se ne siano accorti e cerchino di convincerlo a ragionare. Niente da fare, testardo e orgoglioso fino alle estreme conseguenze. Ma molti di noi si possono riconoscere, in un simile atteggiamento. Dovremmo tenere piu' da conto la nostra salute. E invece...continuiamo a ripeterci: E' SOLO UN MALESSERE PASSEGGERO, SE NE ANDRA' DA SOLO. In genere, quando si decidono e' troppo tardi. Quanta gente (anche nella mia famiglia, tra i miei nonni e zii vari) ho visto fare questa fine...testardi oltre ogni buon senso. Come se ammettere di doversi fermare e prendere un po' di tempo per se' stessi equivalga a una sconfitta. Assurdo.
Molto bello il modo in cui hai fatto risaltare il lato piu' umano e fragile di Yoko e Joe: la prima, quando si dispera di fronte al responso spietato del dottor Kininskij, che non lascia scampo. E quando ha quell'attimo di cedimento davanti a Jun.
Joe, invece, per un attimo, sembra provare paura. Paura di non riuscire ad arrivare al match con Mendoza in condizioni ottimali, paura di non riuscire ad affrontarlo...ho forse ha paura di MORIRE. Per un istante, nella sua corazza e' apparsa una crepa.
Comprensibile. Siamo esseri umani. Non macchine. Anche se facciamo di tutto per sembrarlo, a volte.
Un ultima cosa: la questione dei danni neurologici dovuti ai traumi sportivi e' un bel problema. Oltre al cervello anche gli occhi sono a rischio, talvolta. Alcuni pugili subiscono il distacco progressivo della retina e vanno incontro a semi-cecita' o cecita' completa, addirittura. E oltre ai casi estremi come demenza o Ahlzeimer, esiste tutta una gamma di disturbi collaterali. Molti atleti di sport da combattimento vedono ridurre vertiginosamente la propria reattivita' e i propri riflessi, in seguito ai colpi subiti. La caratteristica comune di queste patologie e' che hanno uno sviluppo rapidissimo. Una volta fatta la loro comparsa, sono inesorabili. E irreversibili. I neuroni sono l'unico tipo di cellula che il nostro organismo non rigenera. (un esempio classico sono anche i danni neuronali dovuti all'abuso di sostanze illecite). In allenamento ormai, anche tra i professionisti si usa il casco protettivo. Alcuni dicono che bisogna abituarsi all'impatto dei colpi ed e' quindi controproducente. Altri sostengono che non c'e' nessun bisogno di sottoporre la testa a piu' colpi di quanto sia necessario. Soprattutto fuori dal match. Insomma, meno colpi si prendono, meglio e'. Persino nella Thai boxe (che praticavo) si colpisce con la nuda tibia solo in match tra professionisti. E al sacco. O su gli scudi di cuoio per potenziare i calci (i famosi Pao). In ogni altra occasione, si mettono i paratibie. Perche' una tibia scheggiata o spezzata non serve piu' a nulla. In tutti i sensi.
Ancora complimenti e alla prossima!

See ya!!
(Recensione modificata il 23/04/2017 - 10:03 pm)

Recensore Master
13/01/17, ore 11:07

Buongiorno.
Ho il timore che tutto vada a finire male...
No, io spero ancora che, nonostante tutto, ci sia un lieto fine alla vicenda... potrò sembrare un pochino infantile, ma davvero, ho seguito l'intero racconto col fiato sospeso e la storia ha rapito la mia curiosità di lettore come pochissime altre, come solo un capolavoro poteva fare, e quindi spero vivamente che Joe non resti per sempre come Carlos...
E' evidente che il ragazzo sta soffrendo e non sta bene. E se i suoi disturbi si mostrassero tutti nel momento del match conclusivo, quello tanto atteso contro Mendoza? Oddio, che trauma per tutti...
Non so, ho solo un brutto presentimento, e penso che sarebbe giusto, al momento, non averlo.
Jun è sempre più prepotente nei confronti di Yoko! Si è davvero montato la testa, alla fine. Peccato.
Per il resto, incrocio le dita.
Nei prossimi giorni tornerò a proseguire nella lettura, e spero davvero che tutto vada al meglio...
Buona giornata e a presto :)

Recensore Veterano
22/08/16, ore 01:19

Cara Lou,
ci proponi un capitolo dolceamaro, caratterizzato da un’intima doppiezza. Un vero e proprio apice narrativo “negativo”, nel senso che i protagonisti, Joe e Yoko, sono inondati da un fato con cui è difficile pugnare.
Dolce, come l'amore profondo che Yoko prova per il suo uomo.
Dolce, come l'amore paterno di Nakamura per il figliolo, come il tormento che l’uomo ha cercato per settimane di contenere dentro di se’, nel silenzio di uno smisurato amore filiale.
Dolce, come il sentimento che Jun prova per Yoko, un bianco fiore di loto perfetto e apparentemente irraggiungibile.
Amaro, come il male neurologico che affligge Joe e come la sua tenace negazione.
Amaro, come la disperazione che una donna come Yoko, che ama visceralmente il suo uomo, prova dentro di se' nel vedere Joe peggiorare, giorno dopo giorno. La diagnosi neurologica del luminare è terribile per la giovane donna innamorata, che soffre ancora di più nel vedere che l’uomo che ama non ha intenzione di ammettere il problema di salute che lo affligge. A poche settimane dal match con Mendoza, che sarà uno stress fisico immane per il giovane, le preoccupazioni di Yoko sono più che fondate.
Ma forse il momento più amaro e intimamente doppio di tutta questa drammatica fase narrativa è quel bacio che Jun riesce a rubare al suo fiore di loto irraggiungibile. Nessuno può giudicare quel bacio rubato, perché Yoko ha messo tutta se stessa in un rapporto d’amore imperfetto e sublime. Ma anche Yoko è un essere umano, ed il suo momento di fragilità è immenso. Ho trovato quel bacio di una dolcezza infinita, pur nella tragicità del momento. Mi piace definirlo “un bacio strappato al dolore”, o un petalo di quel fiore, colto da Jun.
Questo capitolo è un fiume emotivo per il lettore che vi entra e che ne rimane travolto suo malgrado, un momento decadente e appassionato, che coinvolge tutti i protagonisti. La capacità di descrivere momenti così tragici con una narrazione composta e orgogliosa ma colma di umanità è un grande pregio.
Complimenti vivissimi, cara. Menzione speciale per il banner, che trovo splendido!
gratia

Recensore Master
21/08/16, ore 04:37

Rovina. E' questa la parola che mi evoca questo capitolo. Tutto sta andando in rovina.
Nonostante tu abbia spiegato che tutto questo accada un poco per volta, nel giro forse di settimane, il lettore ha la sensazione di essere travolto tutto in una volta da questi terribili accadimenti che non è in grado di comprendere e accettare. A me ha dato l'orribile sensazione che sia tutto fuori controllo.
Se volevi ottenere questo risultato, quindi sappi che ci sei riuscita perfettamente.
E io che ci speravo, che ci avevo ardentemente sperato che le cose potessero cambiare... invece...
Con Walker hai voluto non solo eliminare Arimau, ma anche dare un inizio preciso alla malattia di Joe. Infatti a me non è sembrato molto chiaro nella storia originale, da dove venisse questa cosa, forse perché trascurato, forse per non far ricadere la colpa su un personaggio specifico, come invece hai fatto tu con Walker.
E Joe che sa e non vuole fare niente...
Questa volta no, non lo attribuisco alla sua testardaggine. Penso che sia qualcos'altro. Penso che sia perché lui è un guerriero e sa fin dove può spingersi e stavolta sente che non può andare oltre.
Lui ha capito, lo sa. Non ha bisogno di conferme.
Lo sanno tutti, lo vedono.
E mentre il padre si ferma con lui, perché non c'è nulla da fare, altri vanno biecamente avanti, come il giornalista.
E Yoko persa in tutto questo mare di disperazione sembra decidere di voler andare avanti anche lei...
Che altro può fare? Ne so qualcosa.

Manca solo Mendoza e poi sapremo.
Io cambierei tutto, ma rispetto la tua decisione. Finisci questa storia come ti senti.

Recensore Master
20/08/16, ore 20:56

Spero mi perdonerai se non ti farò una recensione troppo lunga. Non perché la tua storia non la meriti e di certo non perché non mi sia piaciuto questo capitolo. Tutt'altro. 
E' che le tue parole così misurate, il tuo modo di raccontare così scevro di fronzoli e privo di inutili tragedie e facili piaggerie che fanno da specchietto per le allodole in molte altre fic, che mi sono ritrovata a leggere, sono un pugno nello stomaco, un boccone dal sapore amaro che sarà difficilissimo da digerire, forse impossibile.
Questo velato preludio a ciò che ci aspetta nel finale di questo tuo piccolo capolavoro narrativo, mi agita e mi fa star male. Nulla trapela è tutto molto larvato, ma ci sono i sintomi che aprono la porta al presagio, con sapienza e abilità ci stai prendendo per mano per condurci su una via dolorosa, preparandoci a sorbire in piccole dosi la cicuta che alla fine ci toccherà ingurgitare. Scusa se sto usando troppe metafore ma le tue parole mi hanno profondamente toccata ed ispirata.
I punti che più  mi hanno appassionata sono il dialogo tra genitore e figlio. Oserei dire che sei stata magistrale nella semplicità  cui hai descritto come un padre non può essere ingannato da un figlio che fa lo sbruffone per nascondere il male e forse anche la paura che lo stanno pian pian assalendo.
E infine amare e toccanti sono le lacrime di Yoko, che da donna innamorata, per me già ha capito tutto. Ti dirò, non posso biasimare neppure Jun per averla baciata, né per le sue parole di fuoco, che  sono dure e le fanno male, ma sono spietatamente vere. Chissà forse lui... non aggiungo altro, e un pensiero che mi ha solo attraversato la mente.
Perdonami ma di Joe non riesco a parlare, fa troppo male, scusa...
Complimenti come sempre per aver confezionato un capitolo che avvince dalla prima all'ultima riga, ma che soprattutto, più di ogni altra cosa convince, perché hai una capacità narrativa davvero notevole, e sei sempre molto credibile perché sei una vera narratrice di vita.
Un abbraccio e grazie delle emozioni che ci regali!


 

Recensore Junior
18/08/16, ore 10:55

Oh no no..
Povero Joe :(.. sta molto male anche se fa finta di niente! e Yoko poverina piange sconsolata! 
Hiro è un padre meraviglioso perché vigila sempre su Joe e cerca di intervenire quando non può fare altrimenti, perché lo rispetta (ormai Joe è grande): però ora è necessario fare qualcosa e farlo smettere con la boxe anche con le cattive!
E Jun che insidia Yoko: no, non si fa, non si fa!
Questo tuo ultimo capitolo mi ha lasciato l'amaro in bocca e perciò mi accodo ai commentatori che mi hanno preceduta.
Ecco.

Recensore Junior
18/08/16, ore 09:36

Cavoli...siamo già a questo punto?
Sotto l'ombrellone stavo cascando dal lettino. Ci sto troppo  male, guarda. Joe è malato, Yoko piange, Hiro è angosciato... e Jun se ne approfitta! Lo detesto, si sta approfittando del dolore di Yoko per farsi avanti e spero che lei gli molli una bella pizza su quella faccia da impunito! Me lo ricordo, pure nel cartone questo qui le stava sempre appiccicato come una cozza allo scoglio e se non mi ricordo male se lo era ritrovato pure a Honolulu!
Non molla l'osso, accidenti! e quello che mi fa inca...are è che faccia il cascamorto in un momento così difficile e brutto per Joe e Yoko. Non si fa così.
Adesso vado a farmi un caffè al ginseng per tirarmi su. E più tardi una coppa di panna e cioccolato: poi se ingrasso la colpa è tua che mi fai venire la depressione, eh.
ciao ciao
diletta

Recensore Veterano
17/08/16, ore 22:14

Cavoli che mazzata questo capitolo.
Joe è conciato, anche se cerca di nasconderlo, ma Yoko e Nakamura hanno mangiato la foglia. Joe litiga con Yoko facendone una delle sue: povera Yoko, che pazienza da santa deve avere con lui. Si fa pure un viaggio per parlare con un medico celebre per aiutare Joe..
E suo padre mi fa ancora più pena: ha ritrovato suo figlio per vederlo malato.
Il banner nuovo e' pertinente e mi fa riflettere a lungo...
La storia sta finendo e mi dispiace un casino. Ecco, l'ho detto.

Recensore Master
17/08/16, ore 14:36

Che bello, che bello, che bello! *O*
Sono davvero contenta che tu sia tornata, i tuoi aggiornamenti mi erano mancati tantissimo! Sono comunque contenta che tu sia riuscita a trovare un po' di tempo per riposarti in vacanza e che tu stia meglio, mi auguro che le cose continuino a migliorare nel corso del tempo. :)
Nel frattempo, ti abbraccio preventivamente! <3
Cerco di sdrammatizzare con le premesse, dal momento che questo capitolo mi ha fatto soffrire non poco: Lo hai detto tu stessa, ci stiamo avvicinando alla fine della storia e questo significa che l'epilogo sarà davvero tragico, come tutti ben sappiamo.
I sintomi della malattia si fanno sempre più evidenti ed è impossibile negare la realtà, specialmente per Joe, anche se ancora il povero ragazzo non riesce pienamente ad accettarla; chiaramente egli preferisce aggrapparsi alla speranza che sia tutto solo nella sua testa, che si tratti solo di stanchezza e suggestione, ma nel profondo del suo cuore sa fin troppo bene a cosa sta andando incontro.
Del resto, lo ha visto con i suoi stessi occhi in Carlos Rivera.
In ogni caso, per quanto mi abbia fatto stare male l'immagine di Joe che, suo malgrado, realizza l'accaduto - e quanto mi ha commosso la sua interazione con il padre! E' proprio vero che, a prescindere da quanto male un essere umano possa aver fatto, l'amore per un figlio è sempre in grado di renderlo una persona migliore - credo di aver sofferto più che mai nel momento in cui è Yoko a fare i conti con la realtà! Povera ragazza, la sua vita è davvero sfortunata: Prima c'era stato Tooru, massacrato dal suo stesso desiderio di battersi con Joe e poi privato della vita durante un incontro, poi il povero Carlos ridotto in quello stato e adesso Joe, il suo grande amore.
Posso solo immaginare quanto possa essere terribile trovarsi di fronte all'amara rassegnazione di una vita in procinto di spezzarsi: a poco servirebbero le cure e gli interventi medici, la vita di Joe è già compromessa e l'unica cosa che Yoko può sperare di ottenere è un leggero sconto sulla pena.
Joe, tuttavia, non sarà certo disposto a collaborare: Lo conosciamo bene, sappiamo che a lui non interessa vivere inutilmente, senza aver raggiunto il successo! No, egli vuole brillare, ardere come una fiamma potentissima e poi spegnersi di colpo, restando solo come bianca cenere.
Yoko lo sa e non può farci niente... E ti dico la verità, non la biasimo neanche per aver ceduto alle lusinghe di Jun; certamente si è sentita confusa, stanca e desolata, ed in quel momento non riusciva a pensare a niente se non al proprio dolore.

Posso solo immaginare quanto possa essere stato difficile, per te, scrivere questo capitolo e ti sono vicina, come lettrice e come fan! Come sempre hai saputo emozionarmi, con le tue parole ed il tuo amore per questo splendido personaggio.

Al prossimo aggiornamento, tesoro.

Un abbraccio <3
(Recensione modificata il 17/08/2016 - 02:38 pm)