Questa storia mi ha da subito coinvolta. Insomma, ho trovato interessante e piacevole leggere di un giovane Deidara, neo membro dell'Akatsuki. Personaggio che hai saputo rendere molto, molto bene. Il suo essere impulsivo, infantile, a tratti arrogante è ben rappresentato, così come la sua linea di pensiero, in netto contrasto con quella di Orochimaru. D'altro canto, il sannin è pacato, riflessivo e, pertanto, terribilmente pericoloso... come Deidara, suo malgrado, ha scoperto a sue spese. In qualche modo ricavandone una lezione di vita nient'affatto ignorabile, per quanto umiliante.
Tuttavia, il voto che ho assegnato all'IC ha risentito di qualche piccola pecca; lievi sbavature che mi hanno fatto arricciare un po' il naso... specie per quanto riguarda l'assalto ad Oto.
Insomma, i due non si sono comportati come dei veri e propri strateghi del combattimento. Passi Deidara, che, considerando inesperienza e impulsività, decide di attaccare la città senza nessuna precauzione. Ma da parte di Orochimaru è del tutto insensato rispondere al fuoco all'interno di Oto stessa, specie se vuole salvaguardarla.
Aggiungo un appunto che, in quanto giudice e lettrice, mi sento in dovere di farti. La scena in questione risente di un'inverosimilità generale. I ninja di cui Orochimaru si circonda sono tutti incapaci? Forse sarebbe stato più realistico se qualcuno tra loro avesse ingaggiato il combattimento, perlomeno in attesa dell'intervento di Orochimaru... Un'ultima cosa. Il confronto diretto tra Orochimaru e Deidara è il fulcro della fanfic. E' una scena molto bella, condita da dialoghi forti e pregni di significato... eppure, i due personaggi sembrano improvvisamente galleggiare nel nulla. Tutto attorno a loro dovrebbero esserci fiamme, devastazione, persone che urlano... ma la calma regna sovrana, come se il resto non esistesse più. Dar rilievo ai contenuti va bene, ma con il giusto equilibrio, perchè il passaggio pecca un po' d'atmosfera e di descrizione dell'ambiente.
L'originalità della storia non è affatto malvagia, sebbene sia un racconto lineare e facilmente intuibile, almeno considerando i personaggi e la loro indole. Tuttavia, avrei gradito qualche svolta in più, qualche colpo di scena particolare; ma niente, non si distingue... ed è un peccato.
L'unico accenno è la decisione di Orochimaru, che risparmia Deidara contro qualsiasi logica aspettativa. Eppure, siccome noi conosciamo già lo svolgersi della vicenda tramite le tavole di Kishimoto, sappiamo anche che Deidara non può perire per mano del sannin... altrimenti si verificherebbe un paradosso temporale. Questo, purtroppo, sminuisce il valore della scena, che invece sarebbe risultata più decisiva ed imprevedibile in un'AU.
Non ho riscontrato errori grammaticali, ed anche la punteggiatura è discreta, pertanto la forma si presenta scorrevole e piacevole da leggere... ma, come per l'IC dei personaggi, c'è qualche piccola sfumatura che non mi ha lasciata pienamente soddisfatta. Qualche passaggio risulta "zoppiccante", meno curato di altri, o semplicemente farcito di attributi superflui, che appesantiscono o confondono la lettura. Ti faccio un esempio:
“È proprio un bambino!” diede come spiegazione Kisame, sempre piegato in due dalle risate, mentre Itachi sospirava lievemente a quella vista decisamente poco dignitosa del suo compagno di squadra.
Io l'avrei messo così:
“È proprio un bambino!” spiegò Kisame, sempre piegato in due dalle risa; mentre Itachi sospirava lievemente alla vista decisamente poco dignitosa del compagno di squadra.
Il concetto permane e la struttura della frase è stata appena modificata, abbreviata, se vogliamo; eppure ha un suono migliore.
Per ultima, ma non meno importante, vi è l'attinenza al tema. Avrai già notato che è la voce cui ho dato voto più basso. Te ne illustro il motivo. Protagonista assoluto di questa storia è Deidara... Deidara e la rivalità quasi ossessiva che he nei confronti di Orochimaru, colui che è andato a sostituire nell'Akatsuki. L'idea è senz'altro buona, così come è buono il modo in cui l'hai sviluppata. L'ossessione di Deidara e la fantomatica figura di Orochimaru, poi, accompagnano la narrazione dall'inizio alla fine, mentre ci mostri quello che anche i restanti membri di Akatsuki pensano di loro... però, perchè c'è il temibile però, il rapporto tra i due non esiste, se non unilateralmente. Orochimaru, infatti, non conosce Deidara, limitandosi semplicemente a prendere coscienza della sua esistenza; nient'altro.
Tralasciando i parametri di valutazione, invece, posso dire che questa fanfic è stata una lettura davvero piacevole, dalla prima all'ultima riga. I dialoghi e i concetti che hai espresso in questa narrazione sono molto profondi, ed hanno accuratamente analizzato entrambi i personaggi, in particolar modo quello di Deidara. Chiaramente percepibili sono la frustrazione, l'ossessione ed il senso di inadeguatezza di quest'ultimo, che si vede sempre paragonato alla figura quasi mistica di Orochimaru; un Orochimaru con cui avrà a che fare, e che gli dimostrerà di persona quanto altri hanno solo lasciato intendere di lui. Particolarmente appropriata è la contrapposizione che li interfaccia l'uno all'altro, la bellezza dell'eternità, contro la meravigliosa, esplosiva essenza di un solo, singolo istante. |