Ohilà, sono parecchio in ritardo (il compleanno della strega è già passato da un pezzo, LOL), ma una storia così ci voleva, seriamente.
E non lo dico per il mio odio atavico verso Saori (no, in realtà lo sto dicendo anche per quello), bensì perché... dai, visto come gliene parlano, idolatrandola in maniera spesso eccessiva, i Saint dovrebbero vedere Atena come un'abile condottiera, come quella che, a testa alta, li guiderà nella Guerra Sacra, per cui è abbastanza ovvio che nel ritrovarsi davvanti un'inutile poppante rimangano abbastanza delusi, a parte Aiolos che, povero ingenuo, è ancora troppo puro e innocente per accorgersi che, effettivamente, c'è qualcosa che non va.
Saga però, che è già un po' più maturo più disilluso del collega, l'ha capito. E la delusione per lui è tanta, troppa. Come non capirlo, seriamente, anche io al posto suo ci sarei rimasta veramente male. Insomma, Shion l'ha riempito di aspettative, l'ha indottrinato fin da quando era piccino sulla dea Atena, sulla sua forza, sulla sua potenza e via dicendo... e poi tutte queste fantasie che Saga si era fatto cadono di fronte alla visione di 'sta marmocchia. Poveretto, davvero, ed è anche giusto che si chieda che senso abbia per Atena nascere sotto forma di neonata, dato che quella originale era nata già adulta e con scudo e lancia dalla testa del padre.
Deliri a parte, l'introspezione di Saga mi è piaciuta davvero tanto. Le sue incertezze, i suoi dubbi, il suo senso di colpa, dato che si ritrova quasi senza volerlo a bestemmiare contro quella che dovrebbe essere la sua dea, sono stati resi alla perfezione, come anche la sua immensa delusione di fronte a quel desiderio infranto.
In conclusione, davvero una bella storiella, l'ho apprezzata particolarmente, sul serio.
Ci si becca!
E Saga aveva ragione a voler ammazzare quella piaga, e che diamine! |