Ciao,
ho amato incondizionatamente Captain Tsubasa. Ci sono cresciuta insieme, e in qualche modo, nonostante la sua trama semplicistica e quei disegni così grezzi se paragonati agli anime odierni, mi son rimasti nel cuore.
Il valore, i sentimenti, la competizione sportiva mostrata in una luce chiara e pulita. Se amo lo sport nella sua forma più pura: una gara con un vinto e un vincitore e delle regole chiare e inattaccabili, è grazie proprio a questo anime.
Finita la premessa, passiamo alla tua storia.
Holly e Mark.
Questa flash riprende in pieno quello che è stato un capitolo cardine della storia. Specialmente del manga, anche se mi sovvengono le immagini dell’anime con la sua musica semplice ma assolutamente efficace. Questa è una nota di merito, perché sei riuscita a riportare alla mia mente episodi del passato, della mia infanzia quasi antica. Hai rispettato l’atmosfera di Holly e Benji e per questo ti sono grata, considerando che gli sposo moderni sono di ben altra pasta. Sono due stili di fare spokon diversi. Ma Holly e Benji è Holly e Benji, e una buona writers per me se ne deve ricordare.
Tu sei riuscita, quindi, a riportarmi lì, su quel campo da gioco, mentre Mark fa le sue scivolate spacca tibia. Con il suo gioco violento da tigre. Oh, la tigre!
Mi hai riportato alla mente l’eterno conflitto fra “ giocare per vincere “ e “ giocare per vincere ma nel rispetto degli altri, e soprattutto, divertendosi ”.
Mark Lenders ( Kojiro Hiyuga ) è sempre stato un personaggio affascinante. La tigre. Il ragazzo con la famiglia problematica, che nonostante la giovanissima età, si fa in quattro per aiutare la famiglia. Di primo acchito non piace perché fa il bullo, e perché, come il bianco e il nero, si contrappone a Holly. E da piccolo, quando guardi Captain Tsubasa, tifi per forza per il nostro innamorato del pallone. Da grandicello, sono altri i calciatori che fan goal nel tuo cuore.
Ho amato il momento n cui mandi la tigre negli spogliatoi.
Il tuo Holly, forse, parla in maniera più brusca dell’Holly che rammento io, ma èp comunque efficace e non si discosta dal personaggio. Tu aggiungi a Captain Tsubasa una nota di realismo che non stona affatto, e che anzi, sembra successiva alla serie. E’ credibile.
Mark non mostrerebbe mai il suo dolore apertamente, e a noi è così che piace la tigre. E la tigre, esattamente come tu dici, ha un cuore, nonostante il suo gioco aggressivo. Il suo gioco è un ringhiare tutto il suo dolore, ma anche smaniare per mostrare la sua forza. Mark non vuol calare a picco, perché sa che dalle sue prove dipende la sopravvivenza della sua famiglia.
Grazie per questo racconto così fedele che mi ha buttata nel passato, dolcemente, rammentandomi di essere cresciuta con uno spokon di un certo livello.
Complimenti.
Oshi-chan |