1 - “Maschere artigianali” di Mitsuki91.
Totale: 48/50.
1) Grammatica e ortografia: 5/5.
Perfetta.
2) Stile (lessico, figure retoriche, uso di aggettivi e avverbi): 10/10.
Come sempre, il tuo stile mi entusiasma e mi piace moltissimo.
Hai un modo di scrivere semplice, sebbene non elementare, scorrevole e molto emotivo. I tuoi testi mi dicono sempre qualcosa, non sono mai piatti, vuoti, “muti”.
Mi è piaciuta molto l’immagine che hai usato per raffigurare il Tom bambino che impara che deve nascondere la sua vera indole: quest’idea che si incolli strati di carta al viso per costruire qualcosa da offrire alla gente che lo vuole credere buono.
3) Titolo: 4/5.
Devo dire che il titolo è meno efficace di quel che mi aspettassi. Come ti ho detto nel precedente parametro, amo l’immagine delle maschere che Tom costruite, ma trovo che l’idea rende molto bene sviluppata ampiamente nel testo, descritta nel dettaglio, ma non altrettanto bene sintetizzata in un titolo. Perde un po’ di fascino, secondo me.
4) Caratterizzazione del personaggio: 10/10.
Il personaggio è caratterizzato alla perfezione – e lasciami dire che non mi stupisce!
Nelle queste poche parole della tua storia, ritroviamo il Tom bambino: già calcolatore, già altero, già abbastanza furbo da capire cos’è accettabile e cosa non lo è. Ho adorato il modo in cui hai calcato sulla sua consapevolezza di dover nascondere parti di sé per poter fare tutto ciò che vuole, fa proprio parte della sua sedizione – il Tom giovane, dal mio punto di vista, è molto più seducente di Voldemort, che non si cura più di certe sottigliezze e regna col terrore.
Hai reso il piccolo Tom assolutamente affascinante, pericoloso, interessante, esattamente com’è nel libro. Bravissima!
5) Attinenza al bando e alla categoria: 10/10.
Senza dubbio, la tua è una delle storie assurde costruite meglio.
Ci sono tutti gli indizi per capire di chi si sta parlando, eppure la drabble non risulta immediata. Mi è piaciuto il momento che hai scelto di descrivere, è uno dei più famosi, eppure tu gli hai dato una tua interpretazione personale che mi ha intrigata ancora di più.
Per quanto riguarda il dettaglio del “Sono stato io”, non vedo come possa essere d’intralcio nel riconoscere il personaggio. Personalmente, io l’ho trovato d’aiuto! Inoltre, non è detto che Tom lo dica a qualcuno – nella storia non è specificato -, poteva benissimo rivolgersi privatamente a se stesso, o comunque far parte della recita che stava organizzando per irretire Silente.
Inoltre, Silente gli ordina esplicitamente di riconsegnare gli oggetti rubati, dicendogli che lo saprà se si rifiuta, per cui anche lasciar sottintendere che l’abbia fatto non mi pare per nulla fuorviante, visto che rientra nel Canon.
6) Gradimento personale: 9/10.
La tua storia mi è piaciuta molto. L’ho trovata bella e molto ben costruita. Nemmeno troppo astrusa dal mio punto di vista, anche se comunque non immediata e decisamente assurda.
Mi affascinano sempre molto le storie sul Tom bambino, per cui già l’argomento mi attirava, e tu sei stata all’altezza delle mie aspettative.
Ho adorato anche la storia a cui hai reso omaggio: ecco, non amo questo genere di cose – riferimenti così ampi, per così dire -, ma è l’unica “critica” che mi sento di farti.
Per il resto, complimenti!
- Parere dell'altro giudice: 27.5/30.
La drabble mi sa di già letta, conosco quella a cui hai voluto rendere omaggio, ragione per la quale non mi ha sorpreso come avrebbe dovuto. Però è sicuramente una di quelle tra le assurde che ho apprezzato di più, quel "sono stato io" non mi crea nessun tipo di dubbio o confusione, anzi: a me ha fatto pensare subito a Tom Riddle bambino, all'orfanotrofio, ai furti del bambino nei confronti degli altri compagni. Le spie rivelatrici di questa drabble sono il "sorriso calmo e misurato", "la recita perfetta e cortese", "dominare se stesso", "la persona che gli altri saranno in grado di vedere", ma non sono gli unici; ci sono i riferimenti a Silente e un continuo gioco sull'essere finto, fabbricato in tutto e per tutto, nei gesti e nelle movenze. La drabble mi è parsa lampante perché avevo letto "Figli artificiali" di Lalani, ma presa singolarmente è proprio assurda; allo stesso tempo gli indizi sono tanti e ben ragionati. Il rispetto del bando e l'attinenza alla categoria sono perfetti. In sintesi mi è piaciuta, soprattutto nel finale; l'idea di distruggere il proprio salvatore ha un fascino oscuro che rimane impresso. |