In questa Joyciana rappresentazione del tempo e delle tante domande che ad esso sono collegate, Athanor91 spoglia l'oscuro Zebb della sua divina connotazione.
Prima, dall'alto della sua condizione, il dio sembra osservare con sufficienza lo scorrere delle ore che scivolano ininterrottamente tra le dita degli uomini, angosciati dalla loro caduca condizione.
Poi, però, a causa del sorriso luminoso di un ragazzo, Zebb entra finalmente in contatto con i sentimenti che mordono il cuore di ogni uomo.
Solo allora il tempo assume tutta il suo insopportabile peso. I secondi, i minuti, le ore sembrano incollati gli uni agli altri e niente sembra ormai in grado di accelerare il loro scorrere.
Prima amico, ora nemico, il tempo rende la vita del dio oscuro un vero e proprio inferno, caricando sulle sue spalle il peso di tutte quelle umane vicissitudini che prima non l'avevano neanche sfiorato.
L'unica soluzione a questo tormento è il tenero abbraccio del figlio del Re della Luce che solo giungerà con il calare delle tenebre.
Concludo facendo i miei più sentiti complimenti a questa abile scrittrice, la cui penna ha catturato su carta le paure di uomini e divinità. |
