Recensioni per
è il cuore o la mente? E io scrivo
di MadogV

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
30/11/16, ore 18:01
Cap. 6:

Ciao!
Sono qui per lo scambio a catena del gruppo "Il Giardino di EFP". :)
Il componimento è davvero molto bello ed è a mio avviso un vero e proprio inno alla scrittura e alla creatività. Non bisogna mai avere paura di mostrare al mondo i propri scritti, perché non c'è cosa più bella di condividere con altri le proprie emozioni.
Complimenti!
A rileggerci,
Alessia

Recensore Master
18/11/16, ore 00:45
Cap. 4:

Buonasera!
Il concetto della solitudine e della conseguente depressione è un qualcosa di caro e particolareggiato, dipende sempre da persona a persona e non è mai obbligo altrui dire cosa sia meglio provare in queste situazioni perché riguarda le nostre emozioni, quelle più intime e dell'anima.
Quando parli nella prima parte del componimento di un cielo di piombo senza pioggia e l'onda che divora la terra (magari con la speranza di inghiottire qualcosa di buono) mi viene in mente il pessimismo/realismo romantico dove la natura riesce a essere forza portante e distruttrice di un qualcosa che quasi non si può propriamente cambiare, in quanto è più forte e grande del nostro essere.
La presenza di una persona che ha il grande potere di comprenderci, di fare quello sforzo in più che serve per darci modo di vivere delle piccole grandi cose che il mondo toglie facilmente è oro per il nostro equilibrio.
La terra riacquista beltà, accadono miracoli e spettacoli rari (la metafora della neve di Natale, per intenderci) e tutto quello che accade è un qualcosa molto simile a una primavera perenne e che non accenna a finire mai, una realizzazione e una vicinanza verso la felicità, in un modo che definirei senza troppi giri di parola prettamente espressionista.
Penso che questa poesia sia quasi il fulcro di ciò che vuoi esprimere per quanto riguarda l'amore e rappresenti (un po') anche lo stesso titolo della raccolta, in quanto è una sensazione che pervade la tua scrittura toccando con fermezza cuore e mente, andando oltre verso l'incertezza e donando bilanciamento e sicurezza, per l'appunto.
Lo stile è personalizzato, minuzioso e chiaro quando si deve parlare dell'emozione specifica e interessante quando c'è il raggiungimento dell'equilibrio perché è come se fosse inedito e venga spontaneo fare metafore del genere.
Una poesia sull'amore che può apparire semplice e fortemente istintuale ma che riesce a risultare unica, il fulcro di una visione in particolare, la tua, che speri di condividere per molto tempo con la persona che ricambia e ti ha salvato.
Bravo, fin'ora la mia seconda preferita della raccolta!

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
01/11/16, ore 01:20

Buonasera, eccomi di ritorno nella raccolta.
In questa poesia ho avvertito una sorta di malinconia non troppo implicita e una delicatezza fragile congiunta che mi hanno fatto veramente rabbrividire spontaneamente (nel senso più positivo del termine).
Le relazioni fanno parte della nostra storia e della nostra esperienza e alcune hanno il grande potere di arrivare a ciel sereno e sconvolgerci completamente, quindi i sentimenti e le parole che le rendono validi acquistano una luce molto più luminosa che vorremmo che si diffondesse e si propagasse nel cuore dell'altra persona, oltre che in noi.
Le parole vogliono davvero esprimere il meglio ed essere rivolte con la loro forza latente, quella persona è bella e genuinamente importante per il tuo cuore e nonostante sia un'emozione piuttosto "comune" quando l'affetto è dentro di sè, si desidera percepire il colore e la forza del sentimento così energica e imprescindibile.
Però evidentemente quella persona ha causato così tanto dolore con i suoi gesti o con la sua indifferenza che non permette alle parole dell'innamorato di sopravvivere perché è come se non riuscissero ad uscire per compiere il loro compito di condivisione e di bellezza intrinseca perché non c'è la stessa forza dominante dall'altra parte.
Tu parli di un amore che vada aldilà di ogni cielo e di ogni confine che non hai paura di vivere nella sua totale forma, con le parole fungenti da ponte verso l'altra parte... ma quando il ponte non viene percorso da entrambi, tutto è come in decadenza o come se mai si fosse creato se non nella testa di quello che ama di più.
Il componimento si presenta libero da ogni convenzione schematica e geometria di licenza poetica, in forte linea con il sentimento che si intende mettere sul tavolo, è come se fosse una riflessione introspettiva su un qualcosa che tocca nel profondo da molto tempo e che è indelebile nel suo tragico epilogo.
Penso che rappresenti molto della tua visione poetica e lo avverto dalla verità e dalla forma di come questo componimento, dal desiderio d'amore e di vita uniti insieme ma non ancora indirizzati verso una felicità che potrebbe veramente cambiare il mondo.
Un linguaggio cristallino e senza filtri come l'emozione che ho provato a sentire tutto questo amore addosso, con la lettura e parafrasando poi questa poesia...complimenti sinceri anche per questo capitolo, è molto riconducibile a chiunque e chiunque veda l'amore emotivamente, con tutti i suoi pregi e difetti compresi.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
19/10/16, ore 00:40

Buonasera, eccomi di ritorno su questa raccolta!
Questa poesia risulta essere schematicamente più d'effetto e se vogliamo dirla tutta quasi più semplice dal punto di vista della metrica e del messaggio in sè.
Ciò non toglie comunque che c'è un senso da estrapolare e vivere nella sua interezza e mi ha colpito anche per i protagonisti e le loro richieste, in un botta e risposta celestiale quanto fedele al sentimento d'amore che fa capitolino tramite questi versi.
Le stelle sono il contenitore più puro e ambizioso alle quali rivolgiamo le nostre preghiere, le volontà, i sogni che vorremmo che accogliessero ed esprimessero nell'etere e poi nella realtà, la rappresentazione di quello che potrebbe rendere veloci per davvero, anche solo per un istante.
Per l'amante che prova delle emozioni più forti viene quasi spontaneo sperare di fare un regalo così grande allo spasimante/compagno-a, in modo da testimoniare anche più materialmente quanto infinito possa essere questo sentimento che mette entrambi in piedi e dona forza e bellezza alla quotidianità.
Nella seconda quartina c'è la risposta che in realtà mi ha spiazzato non poco, in quanto mi ha fatto riflettere generalmente nell'ultimo verso, in quanto ha diviso un po' il tipo di parafrasi che avevo creato nella mia mente fino al settimo verso.
Non mi aspettavo che la dama si rivolgesse direttamente a lui, infatti ho creduto fino alla fine che il pescatore fosse una sorta di saggio pronto a dare una risposta consona che spiegasse che i veri innamorati non hanno bisogno di regali ma dell'integrità sincera dell'altra persona per essere felici: sai, un po' come se uno di noi facesse una richiesta a qualche spirito per chiedere di veder realizzato un sogno, ecco.
Tecnicamente è anche così, ma entrambi come protagonisti non me l'aspettavo minimamente ed è un colpo azzeccato, tutto quello che ho detto a riguardo assume una sfumatura d'un sentimento capace di far straripare la profondità e renderla per entrambi allo stesso livello.
Questo cupido ha una concezione diversa dell'amore e spera che la sua amata dama del lago che ricerca l'infinito delle stelle comprenda e lo ami, continui a stare con lui cercando la loro linfa vitale per il sentimento; quella delle stelle è per gli amanti che hanno bisogno di lui, loro appartengono ad un'altra galassia.
Una poesia che mi ha spiazzato e nella sua purezza ha lanciato un messaggio che apprezzo e condivido a pieno, per come la vede lui, nel quale mi identifico.
Vorrei anche segnalarti un paio di accorgimenti, uno sulla poesia e due in generale.
Nel primo caso, perché si scrive così, con l'accento acuto; per quanto riguarda il secondo caso, ti consiglio di scrivere sia il titolo della raccolta che alcuni titoli dei capitoli in maiuscolo, è corretto così.
È tutto, per ora.
Ci si sente a più presto e a rileggersi, spero vivamente che tu possa apprezzare a pieno questa mia recensione e considerazioni vari che ho aggiunto.

Un abbraccio,

Watashiwa

Recensore Master
12/10/16, ore 00:45

Buonasera (o meglio dire buonanotte, vista l'ora)!
Finalmente ho l'occasione di passare da te e di recensire tue composizioni in campo poetico.
È un vero peccato che nessuno abbia ancora deciso di scrivere un parere su quello che hai pubblicato fino ad ora perché penso che meritino non poco. 
Quando eri passato da me, mi avevi parlato di un modo di scriverle istintuale e primitivo; e prendendo per mano questi versi posso capire cosa intendevi.
Devo dire che mi ricorda molto l'essenzialità profonda tipica della poetica giapponese (per essere precisi gli haiku) e - se proprio devo fare un parallelismo più vicino a noi - anche alla stesura di alcune poesie di Ungaretti, che tra l'altro stimo molto come poeta.
Lungi da me fare paragoni e dire cose pompose o inopportune, sono dualismi che considero complimenti sinceri, tutto qui.
C'è la costruzione dell'ambiente pregno di mistero ed intimità, arricchito da elementi presenti nell'atmosfera celestiale (luce della stelle scintillanti )e in quella terrestre (il fumo che si arriccia e che compie movimenti leggiadri) che spiega quanto sia importante questo sentimento per chi lo vive nel suo cuore.
Mi piace come il protagonista qui parli della bellezza del viso della persona amata e che vorrebbe carezzarle il volto con le sue mani, avvertendo così concretezza e profondità, vivendo la sua (loro) vita con più positività, alla ricerca della felicità più rasserenante. 
Ho apprezzato parecchio il modo in cui questo sentimento è stato trattato, quasi come se fosse una vera e propria rivoluzione all'interno dell'anima di chi prova queste sensazioni.
È così forte che si vuole solamente viverlo e dare libero spazio a quei gesti che sono complementari, più forti di ogni cliché romantico.
Una composizione libera ed espressiva, carica della tua visione assoluta riguardo la poesia e capace di creare un linguaggio connotativo ma alla base essenziale (con annesse figure retoriche), come per dire spontaneamente una verità che per l'anima risulta universale, totalitaria.
Complimenti, mi ha colpito tantissimo!

Un abbraccio,

Watashiwa