Io sono una creaturina prevenuta e tendenzialmente arida su alcune cose, dunque non pensavo di poter davvero apprezzare a pieno una fanfic su personaggi che non conosco: mi appassiono alle cose, ma in genere mi serve tempo. E invece no! Tu sei dannatamente bravo. Mi sono letta questi capitoli in un soffio, e ho deciso che continuerò trepidante a seguire la storia. Pur essendo io una profana in questo fandom, tu sei entrato nell'introspezione dei personaggi con talmente tanta sensibilità, garbo e spontaneità da farmi avere l'impressione di conoscerli da sempre. Lo stile è impeccabile, e quello lo immaginavo. Fluido, accattivante, dalla sintassi equilibrata eppur ricca; non rinunci ne ai dettagli e ai particolari che rendono le descrizioni più gustose, ne alla scorrevolezza che impedisce alla lettura di risultare pesante. In particolare ti trovo molto a tuo agio quando scrivi dal punto di vista di Nico, forse siete anime affini, non so. Apprezzo sempre moltissimo quando vengono affrontate approfonditamente le emozioni e i disagi dei personaggi, riuscendo a dare un quadro ben preciso e ragionato senza tuttavia sfociare nel melodramma esasperato. E tu sei perfetto in questo. Immagino la cosa sia dovuta anche alla disinvoltura che hai acquisito in anni di scrittura, ma credo ci sia anche talento di base e tanta passione. Sei uno di quegli scrittori che lascia percepire, in modo cristallino, l'affetto e l'empatia che nutre verso i suoi personaggi; questo è sempre un valore aggiunto.
So che ti preoccupava il realismo, ma secondo me non hai di che crucciarti: hai approfondito le paure e le ansie di entrambi, il conflitto interiore di Leo e la sua indecisione, rendendoli concreti. E tuttavia, già nei capitoli precedenti si percepiva benissimo come, anche da parte di Valdez, ci fosse interesse e attrazione latente, dunque non è così strano che questo sia esploso in un bacio inatteso e che quest'ultimo non basti per spegnere quel desiderio, anzi lo alimenti.
Il loro confronto l'ho trovato perfetto. L'espediente degli ingranaggi era divertente, adorabile, ma anche commuovente. Leo era profondamento vero in quel discorso, nel suo tentativo e nello sforzo eroico di far arrivare un messaggio, comunicando con le conoscenze che ha e facendo parallelismi con le uniche cose che capisce: le macchine. Anche Nico mi ha fatto tanta tenerezza... sociopatico sì, ma non privo di empatia. Dice di non capire i vivi, o forse il problema è che li capisce troppo per non soffrirne. Perchè le sofferenze dei morti, quelle che fa proprie, non sono altro che echi di vita, e allora lui forse ha visto troppo, ha sentito troppo, ha vissuto troppo. Credo che per Nico sia come quando senti troppo, e allora decidi di non sentire più niente. Rimane il profondo disagio, l'inadeguatezza, il bisogno folle di un amore che non sei capace di andare a prenderti. Ma, anche se lui non pensa di poter essere felice e di poterla conquistare per sè quella gioia, forse può andare a prenderla per qualcun altro: capisce il malessere di Valdez e, per alleviarlo, finalmente fa qualcosa di sano, apre uno spiraglio. Si trovano, spontaneamente, e appunto si incastrano. Questa coppia mi piace talmente tanto proprio per il modo disfunzionale e allo stesso tempo perfetto che hanno di essere fatti l'uno per l'altro. Soffrono delle stesse mancanze e forse hanno la stessa sensibilità, ma hanno sviluppato la cosa in modo diverso. Uguali nella sostanza, antitetici nella forma. Un'unione esplosiva. Credo che la cosa che spaventi di più Valdez non sia il fatto che Nico è un ragazzo; come hai fatto intuire, credo che il problema sia semplicemente che Nico è Nico. Valdez lo teme perchè in lui rivede la propria incapacità di aprirsi davvero con gli altri, il suo essere sempre "fuori". E non so, ho avuto l'impressione che Valdez si senta anche un po' ipocrita, quando è con Nico. Forse lo ammira, e lo invidia, per la sua capacità di estrinsecare il proprio disagio e di essere sincero con se stesso. Come Nico ammira, e invidia, la capacità di Valdez di dissimulare. In tutto questo credo che possano riequilibrarsi a vicenda. Perchè Nico forse sembra il più tristone, ma non credo che Leo abbia meno problemi. In entrambi i casi, l'approccio che hanno alla vita e alle relazioni è insalubre e deleterio. Anche per Valdez: non fa bene sorridere, se quel sorriso diventa semplicemente uno schermo per tenere gli altri alla larga. Dunque amo questi personaggi, per il loro modo di essere complessi ma di esserlo nella semplicità, con le insicurezze e i dubbi che alla fine potrebbero essere quelli di comuni adolescenti -anche se i loro trascorsi esistenziali, certo, non sono comuni-. E trovo che la coppia abbia moltissimo potenziale; sono rimasta stregata da quel mix di tenerezza, ironia, paranoia e spontaneità con cui li hai tratteggiati.
Sono davvero felice di aver aperto questa storia, e la seguirò con entusiasmo.
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