Ci sarà un giorno in cui yua cederà,
abbandonerà ogni volontà di manifestare il suo punto di vista sulle belle storie,
ma non è questo il giorno!
Ci sarà l'ora della desolazione, e del senso di depressione quando non ci sarà niente di bello da commentare,
ma non è questo il giorno!
Quest'oggi commentiamo, per tutto quello che di adorabile c'è in questa storia, buoni lettori io vi invito a commentare!
E detto questo potrei anche chiudere qui, credo di aver detto tutto. O meglio, dopo questa sarebbe il caso di ritirarsi in un eremo solitario. Ma sono tanto stanca, abbi pietà.
… e invece no! Ho mentito perché non ho ancora detto proprio nulla.
Adesso, perché sono qui a commentare? Perchè questa storia è adorabile. Mi rendo conto di quante volte uso questa parola quando si parla di questa sezione, mi rendo conto che sto tipo abusando talmente tanto di questo termine che sta per perdere significato. Allora andiamo di sinonimi: non è adorabile, è amabile, incantevole, deliziosa, squisita. E poi basta, perché non mi viene in mente proprio niente da aggiungere a questo primo punto.
Ora, magari ti chiederai come mai la considero così amabile, incantevole, deliziosa. La risposta è strana, lo ammetto, e mi prendo qualche riga per spiegarlo:è una storia di una delicatezza infinita, senza eccessi e senza esplosioni, senza situazioni drammatiche o esageratamente mielose. È tutto un minuscolo passo avanti verso Kuroo, verso la normalità di cui Kenma si sente tanto parte, che poi è praticamente un regalo enorme, è il modo più evidente che conosce per fargli capire quanto ci tiene... e Kuroo lo capisce e quasi non ci vuole credere perché lui, Kenma, lo conosce veramente bene e sa benissimo quanto sia difficile per lui scegliere volontariamente di fare qualcosa di diverso, qualcosa di diverso in mezzo alla gente!
Non ci sono dichiarazioni eclatanti, non ci sono cavalli bianchi e sfilate in carrozza per dimostrarsi un affetto talmente enorme da rimanersene silenzioso, subito sotto la pelle, fatto di gesti discreti e di silenzi lunghi ore.
Basta, li amo.
Adesso, MiniKenma. Non sai quanta voglia mi è venuta di prenderlo e spupazzarmelo a morte. Sai, in stile zia vecchia e probabilmente zitella che non si rende conto di dove comincia lo spazio personale di un'altra persona, una di quelle che abbracciano, baciano e pizzicano le guanciotte del povero nipotino (miniKenma) che ha provato a nascondersi sotto al tavolo ma che, ahimè, è stato trovato lo stesso. E adesso guarda la suddetta zia (yua) con odio e risentimento, e cerca supporto nei genitori che, invece, si godono lo spettacolo sadicamente divertiti. In quel caso interverrebbe Kuroo a salvare il suo piccolo e stinto amico. Amico. Amico.
Bah!
Ora, torniamo a MiniKenma, perché non credo di aver esaurito l'argomento: devo dire che mi ha fatto davvero tanta tenerezza immaginarlo piccolo e solo, circondato da persone che non lo vedono e che non hanno tempo da perdere con lui, ti ho concesso una possibilità e l'hai rifiutata. Piccolo amore... la scena della palle e delle figurine mi ha fatto impazzire, sinceramente; Kenma che stringe questa palla – e devo dire che il sospetto che Kuroo l'abbia fatto di proposito a tirarla a lui ce l'ho – e che si chiede se le figurine possano diventare una palla di spugna.. niente, mi sono sciolta. E credo che potrei aver pigolato, ma questa cosa non può essere provata da nessuno, anche perché in metro con me c'erano solo estranei. Il disappunto per quella palla che è finita dove non dovrebbe essere, la folle speranza che quel bimbetto troppo vivace – ha degli amici, insomma! - non si stia rivolgendo proprio a lui... ero lì a sperare che Kenma ci provasse almeno un po' ad essere amichevole, perché temevo davvero che Kuroo se ne sarebbe andato. Che poi lo dovevo immaginare che le cose non sarebbero andate così, perché qui hanno sei e sette anni e li ripeschiamo tipo dieci anni più tardi e sono di nuovo insieme, sono sempre insieme! Ma, tant'è, temevo che non avrebbe resistito.
Certo che si poteva pure offrire di raccogliere le figurine insieme! Va beh, comunque, quanto amore c'è nella descrizione di Kuroo? Kenma lo vede così lontano, così diverso, così opposto... eppure Kuroo non lo lascia perdere, se lo tiene accanto quando probabilmente sarebbe stato più semplice recuperare la palla e tornare dagli amichetti. Basta, li amo. L'ho già detto? Boh, repetita iuvant. E questa cosa mi sta sfuggendo di mano, non posso pigolare anche per loro, questa cosa mi sta diventando impegnativa.
Piccolo Kenma, non distrarti mentre Kuroo ti sta parlando! Che poi, quanto è carino lui che torna a casa per due giorni a settimana e li passa solo con il suo ex vicino di casa dai capelli di quel color biondo ormai irrimediabilmente stinto ? è giusto così, ovviamente, perché noi lo sappiamo che lo ama alla follia e che non ha senso vivere senza di lui. Noi lo sappiamo, che lo sappiano anche loro alla fine è del tutto irrilevante.
Adesso, prima che mi distragga e completamente senza nessun legame con quanto precedentemente scritto: questa storia scorre veramente bene. Devo dire molto meglio dell'altra, è tutto estremamente naturale tanto per quanto riguarda il ritmo della storia che per quanto riguarda le scelte lessicali. Mi è piaciuto il modo in cui si incastrano riflessioni di Kenma su se stesso, sulla sua presunta banalità, i ricordi, il presente. E mi ha fatto davvero sorridere il modo in cui spicca Kuroo, quasi l'esplosione di colore che costringe il pigro protagonista a socchiudere gli occhi per non rimanere accecato da tutta quella vita, da tutto quell'entusiasmo. “Era la socialità, era l’amicizia della gente, la simpatia di tutti e, da quando erano entrati nell’adolescenza, l’infatuazione di molte ” e Kenma dove sta nel frattempo? Un passo più in là a cercare di non far troppa fatica, a cercare di scappare probabilmente ma con l'altro che lo tiene stretto e non glielo permette... okay, sto evidentemente uscendo fuori tema. Quel pezzo su Kuroo l'ho adorato, tanto per dire.
Ho apprezzato anche tantissimo il modo in cui hai descritto quei contatti fisici, quell'abbraccio, quel cercare Kenma continuamente. E l'abbandono, e la quotidianità che è venuta a mancare ma che ritrovano sempre, e l'intimità, e tutto quello che non hai detto ma che io immagino lo stesso perché è evidente che ho qualche problema grave da quando ho conosciuto questa serie. E ho dubbi su come si scrive “problema”, questo significa che oggi ho fatto decisamente troppi riassunti e questa è anche una di quelle cose che non si dovrebbero scrivere in un commento.
E, per cambiare di nuovo argomento, Kenma non mi sembra affatto uno da festival della birra. Ma nemmeno da birra. Ma nemmeno da festival... più da localino piccolo e ricercato; se il posto non è bello non entra nemmeno.
Comunque, sarebbe divertente sapere come va, sto festival.
“Kuroo si riprende appena il necessario per andare ad accarezzare morbidamente il fianco di Kenma, le dita che scivolano sulla stoffa andando a fasciargli l’anca e tentando debolmente di avvicinarlo maggiormente a sé. Kenma lo lascia fare, e nell’attesa l’altro si riprenda completamente si avvicina impercettibilmente anche lui, facendosi ancora più piccolo di quanto non sia e quasi immergendosi in quel corpo così grande e caldo alle sue spalle. ” ← ora, credo che sia la mia parte preferita. Anzi no, preferitissima. È disarmante quanto sia delicata, quanto sia dolce e banale, ed estremamente intima e piena di emozioni. O meglio, credo che sia io che esplodo dalla gioia all'idea di questa scena, ma va beh facciamo finta di niente.
Adesso mi sa che chiudo il commento. Perché in effetti andando avanti così potrei commentare ogni frase. E se mi rimetto a leggere il capitolo sono sicurerrima di trovare altre cose da dire, ma forse non è il caso, perciò alla prossima!!! |