Salve di nuovo Blablia87,
data la meraviglia letta prima, ho dato un'occhiata al tuo profilo e con mia somma gioia (e magone in gola) ho trovato questa.
E quindi torno a farti i miei più sinceri complimenti. Il ritorno di Sherlock è una tematica ormai vista miliardi di volte, ma ho amato la tua versione. Qui rappresenti John e Sherlock in maniera umana, fragile, quasi esitano nel tentativo di riavvicinarsi. Sherlock in particolare è molto più fragile ed è privo dei soliti scudi che mette fra sé e il mondo.
Amo le tue descrizioni brevi e concise, e ho apprezzato come tu abbia mantenuto il modo di John di gestire la rabbia e come Sherlock non tiri la corda con lui, almeno non con le cose importanti.
Il tema del perdono come unico modo per tornare davvero è bellissimo, soprattutto per come Sherlock accetti di subire qualsiasi decisione John prenderà. Altrettanto bello è il parallelismo tra la sincerità di Sherlock e quella di John, che è anche ciò che li fa riavvicinare davvero.
Infine, sembrerà di poco conto, il tuo utilizzo della parola "casa". Mi ha colpito molto, come Sherlock dica semplicemente "casa" e per entrambi sia chiaro cosa si intenda, ma anche come il 221B non sia davvero "casa" finché John non riaccetta Sherlock.
In generale, poi, tutta la storia è un vero gioiellino.
Quindi, complimenti vivissimi.
Ciao!
Fatelfay

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La canzone è stupenda e non mi meraviglia che abbia ispirato un racconto post Reichenbach (e il video, toccante).
Il bello del fandom è che riesce a trovare mille modi diversi (tutti plausibili) per raccontare il ritorno di Sherlock.
Naturalmente, quasi tutti puntano sulla Johnlock, cosa che non vedremo mai nella serie. Sono convinta che la BBC non permetterà mai che Sherlock e John diventino una coppia, malgrado gli autori abbiano iniziato a fare battute su questo dopo mezz'ora che era cominciato la prima puntata.
Il tuo racconto si adatta perfettamente alla canzone ed è dolce, vagamente triste, ma ha un lieto fine.
Cosa possiamo volere di più?
Se questo è il risultato, continua ad ascoltare canzoni, mentre studi.
Arriverò con calma, ma non perderò una nota.

Alla prossima!
Ciao! :-)

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Ciao amica, la maggior parte delle canzoni di Adele si sposano perfettamente con la drammaticità della johnlock e "Hello" non è da meno, anzi, appena sentite le parole ho pensato alla telefonata tra Sherlock e John prima della caduta.
Qui, invece, ci proponi un post caduta, successivo di tre anni, come vuole il canon. E' struggente e porta inevitabilmente a chiedersi come sarebbe andata se non ci fosse stata Mary a intralciare il ritorno di Sherlock. Mi piace pensare che sarebbe andata proprio come l'hai descritto e magari è anche il motivo per cui il personaggio di Mary è stato introdotto nel telefilm in un momento successivo rispetto al canon di A.C.Doyle. Ma sto divagando, questa è una meravigliosa os, sempre ben scritta e intensa, che fa provare tanta empatia per il povero John, lasciato a piangere il detective per tre anni, a cercare di ricordare la sua voce e non dimenticarlo.
Brava come sempre!

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Fantastica! Davvero bellissima! È di una dolcezza disarmante *__* Amo ogni tua singola fanfic! 😊

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Naturalmente ho visto il video e l’ho gustato per il montaggio e la scelta del sottofondo musicale coerente con il contenuto. E quelle splendide espressioni di Sh e John le ho potute ritrovare, con gli occhi della mente, nella tua ff, in un clima non di tenera malinconia ma, giustamente di “gioia strana – irreale” e di “ira folle, accecante”. Non è un qualcosa di stagnante ed oppressivo che avvinghia chi legge, ma emozioni fortissime e contrastanti che travolgono John e, come spettatori partecipi, anche noi. È come uno scossone improvviso ma liberatorio, che ridà la vita. Scrivi cioè, con la solita mano che ti arriva, secondo me, direttamente dal cuore, della caduta nel buio e poi della luce abbagliante che libera sì dalle tenebre ma acceca e paralizza i movimenti prima di accorgersi, poi, che si è tornati a rivedere il sole.
Per John, quel “Ciao!” è proprio quella scarica improvvisa ed inattesa di devastante energia che, improvvisamente, gli toglie la forza di rimanere in piedi, accecandolo per il bagliore insopportabile. Parli di dolorose cicatrici non ancora sanate e, comunque, della forza di un amore che riesce a colmare l’oceanica distanza causata dal dubbio e dall’incapacità di esprimersi. Di fronte a lui (e a noi), fai agire uno Sh dai contorni quasi epici, nella sua grande sofferenza (“…scivolando a terra, le ginocchia strette al petto…”).
Il post Reichenbach, con la disperata solitudine di John, lo shock causatogli dal ritorno di Sh ed il muto ma devastante dolore di quest'ultimo, ha popolato il fandom di montagne di parole non dette, deserti di angst, fiumi di rinnovata speranza. Ma la tua storia non va nel “già letto”, va nel “mi hai riportato a qualcosa di vibrante ed unico”. Ancora una volta.
(Recensione modificata il 29/10/2016 - 11:30 am)

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Ciao carissima! Hai scritto un'altra magnifica OS! Mi fai piangere un sacco ultimamente eheheh
Ma come faccio a non commuovermi davanti a questa meraviglia?
Vorrei tanto che le cose tra loro fossero andate proprio così!
John che inizialmente si arrabbia ma poi lo perdona, va da lui e trova il coraggio di confessargli il suo amore. Sherlock che non sa esprimere quello che sente a parole, balbetta, teme di non essere abbastanza esperto, ma poi si lascia andare e si affida al suo John, al suo migliore amico, al suo unico amore!

Caspita, quanto sono sentimentale! Adesso la smetto, ho quasi finito i fazzoletti!!
Mi emozioni sempre tantissimo!!
E anche questa va direttamente nelle preferite!!

Alla prossima! TVB!! :)

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Rieccoci, in altri luoghi e altri modi ma sempre qui.
Struggente, intenso, toccante e generatore di angoscioso sollievo nel finale.
"Many happy retourns", mi verrebbe da dire. Sherlock è tornato, il mondo ha ripreso a girare perchè sbaglia Sherlock, non aveva continuato a muoversi ma si era drammaticamente fermato.
Il solo mondo di cui per lo meno gli sia mai importato.

Grazie per queste meraviglie, mi stai piacendo sempre più
Phae

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