La poesia mi affascina più di quanto riesca a esprimere.
Raccontare è un'arte, e la poesia è di certo la vetta più alta che si possa raggiungere.
Nel giardino di mia nonna crescevano due cespugli di belle di notte, da bambina aspettavo la sera per vederle schiudersi davanti ai miei occhi rapiti da quello spettacolo, le guardavo aprirsi ad accogliere il buio e le stelle, l'aria più fresca e la luna che faceva risaltare la loro elegante bellezza. Poi ne coglievo una, la capovolgevo sul palmo di una mano e con l'altra - con due dita, delicatamente - afferravo lo stelo reciso e la facevo girare su se stessa come fosse una ballerina in miniatura. E quel fiorellino diventava una fata, una principessa, una ninfa, vestita di quella corolla vellutata che, sottosopra, era la più bella delle gonne.
Con questa bella poesia mi hai riportata indietro, mi hai fatto sentire di nuovo il sapore di un dolce ricordo, e di questo ti ringrazio. Leggendo, io l'ho vista davvero la fanciulla che tu ci hai saputo raccontare così bene, ho inseguito questa ninfa ritrosa e schiva nei boschi, l'ho spiata mentre volteggiava tra gli animali, sotto la luce argentata di una luna materna.
L'ho vista perché tu sei stata bravissima a raccontarla e perché, in un tempo lontanissimo, lei ha danzato anche sul palmo della mia mano.
È stato bello poterla incontrare di nuovo qui.
Grazie per questa poesia, davvero una piacevolissima scoperta!
Elly (Recensione modificata il 22/06/2019 - 12:12 pm) |