Recensioni per
180 days
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 119 recensioni.
Positive : 119
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/12/16, ore 21:38
Cap. 17:

Whoa, saranno secoli che non recensisco. Scusa: colpa mia ^^" solo che non avevo visto l'ultimo aggiornamento, e poi sto scrivendo anche io (e in tempi così rapidi che credo Achille farà in tempo a raggiungere la tartaruga prima che io abbia finito) e poi avevo il cosplay di Sherlock da perfezionare e..... *appare Septa Unella del trono di spade che si mette a scampanellare SHAME! SHAME! SHAMEEEEEE!!!!!!!!!* si sono imperdonabile lo so.
Bene, sclero d'obbligo a parte devo dire che questo capitolo è di una delicatezza incredibile. Personalmente è una cosa che apprezzo molto, in parte dato che io questa qualità non ce l'ho e temo che non la possiederò mai (smettendo di fare la vittima per cinque secondi devo dire che non ce provo neanche a farmela venire, sono esagerata e casinista nel vivere e mi piace che questo si rifletta sul mio modo di scrivere) ma credimi quando dico che la adoro quando è gestita così bene dolce al punto giusto ma non zuccherosa, rilassante e al tempo stesso commovente.
John utilizza il suo personalissimo metodo alla Patch Adams per far stare meglio Sherlock, e sono assolutamente certa che l'unico e inimitabile consulting detective del mondo sia stato felice di tornare a calcare le scene, da brava drama queen qual'è.
Un'altra cosa che mi piace molto è che lasci alla storia i suoi tempi, effettivamente è una cosa che avevo già notato da un po' ma non penso di averla mai detta, ma ora ho rimediato (hei, segnatela Karma!).
Già che ci sono dico un'altra cosa che volevo dire già da un po', mi piace davvero tanto il fatto che tu aggiunga delle piccole riflessioni di Sherlock legate alle parole dei sentimenti con cui si confronta.
In questo capitolo per esempio c'era Empatia, e ad essere sincera, mi sembra bellissimo il fatto che per interiorizzare una sensazione o un sentimento scomponga la parola che lo definisce. La analizza quasi come se fosse una molecola complessa, e con uno spirito scientifico che è, a mio parere, perfettamente concorde al suo carattere, osservandone le origini, il significato moderno e rapportandola a ciò che sta vivendo.
Quella che ho preferito in assoluto è stata la definizione di Amore , che, come hai scritto tu, deriva dal latino a-mors "senza morte" (fui, sono e sarò ignorante, quindi io non la conoscevo) e penso che sia la definizione più bella, sintetica e totale del sentimento.
Ma mi accorgo adesso di aver scritto un mattone di sciocchezze quindi taglio corto.

Spero che tu possa aggiornare presto. Questa volta recensirò in tempi decenti lo giuro! Croce sul cuore e giurin giurello!

Recensore Veterano
15/11/16, ore 18:38
Cap. 17:

"Un felice stupido professore di mezza età che si è commosso". Povero cucciolo, mi viene solo da dire questo :) c'è sempre un velo di malinconia, in ogni capitolo, anche quando all'apparenza le cose vanno meglio.
Affronti il personaggio di Sherlock sempre in maniera molto IC, soprattutto quando si trova di fronte alla forza dei sentimenti, a quell'empatia che fa stare bene entrambi.

E' tutto un gioco di sguardi, di scoprirsi a vicenda e intanto il calendario avanza inesorabile e mancano 103 giorni. Entrambi non voglio perdersi, Sherlock vorrebbe risparmiare il dolore John ( idiota basta che resti vivo! :-P) e continuano piacevolmente a torturarsi.

E' proprio il coraggio che sembra mancare a Sherlock, di affrontare la sua condizione e vivere felice, ora che ne avrebbe comunque l'opportunità e un passo alla fine lo fa.

Poetico, non serve aggiungere altro.

Bravissima come sempre, alla prossima.

Recensore Master
14/11/16, ore 23:19
Cap. 17:

Capitolo bellissimo che ci sta traghettando dallo Sherlock pieno di sè e glaciale, ad uno empatico, anche se la sua comprensione dei sentimenti passa sempre e solo attraverso gli occhi di John.
Sherlock inizia a riflettere su cosa provi John, sapendo che lo perderà. Sa che John non merita quel dolore, ma ormai non può più fare a meno di lui.
Questa è un'ammissione enorme per un uomo come lui. E la sua dichiarazione è bellissima.
John non agisce molto in questo capitolo, ma è il centro dell'universo di Sherlock. Tutto ruota intorno ai suoi sentimenti e a come abbia cambiato il modo di proporsi di Sherlock. A lui non può negare nulla. La serenità, la forza e la dolcezza di John riempiono il capitolo. C'è molta malinconia, ma la tristezza è stemperata dell'atteggiamento misurato e sereno di John. È come se lui vivesse l'attimo, senza pensare a cosa accada, se non per un attimo. Questa è la sua enorme forza.
Che altro dire? Sono stata felicissima di trovare l'aggiornamento! Marsiglia non ha fatto danni. Il racconto scorre lineare e fluido, come sempre.
A presto!
Ciao! :-)

Recensore Master
14/11/16, ore 23:02
Cap. 17:

Il capitolo si apre con la “radiografia” che Sh fa dell’elaborazione del lutto per applicarla alla risoluzione di un caso ma, qui e là, tra le righe dell’esposizione del suo ragionamento, affiorano riferimenti veloci, e quasi timorosi di venire scoperti, alla situazione del suo animo. Infatti, secondo me, dopo aver affermato che l’essere umano ha bisogno di schemi, secondo una particolare teoria, Sh ammette che “…la realtà è, come sempre, ben diversa…” in quanto “…I confini non esistono…”. Ovviamente egli fa riferimento alla sua larga esperienza di casistiche umane che ha potuto accumulare durante il suo lavoro ma pare quasi che la smentita di quegli assiomi derivi anche da quello che lui, in questi momenti, sta vivendo. È di morte che si sta trattando, però, forse inconsciamente, il suo pensiero vira verso quella che era stata progettata con chiarezza come la fine della sua vita, senza rimpianti, senza strascichi dolorosi di ripensamenti o dubbi. La sicurezza con cui la luce di quell’idea è, fino ad ora, rimasta accesa nella sua testa, ora comincia a vacillare, a perdere la sua costante brillantezza e sfuma in contorni meno nitidi. Dilaga infatti, incontenibile in questo capitolo, la grande energia che proviene dal cuore semplice ma determinato di John che assorbe tutto ciò che di negativo è prodotto dalla renitenza di Sh a lasciare che i sentimenti lo guidino verso porti sconosciuti. Sconosciuti ma con quello che è diventato il faro in mezzo al buio della tempesta, John. John che, ormai, riempie gli spazi intorno di tenerezza e desiderio di qualcosa che non sia lo schematismo di comportamenti previsti e decisi in base ad operazioni logiche, a freddi algoritmi che portino a risultati agghiaccianti nella loro possibilità razionale. John è l'incidente, l'imprevisto che porta caos negli ingranaggi del meccanismo della ragione. Un granello di sabbia che diventa la causa prima dell’incepparsi di un sistema apparentemente perfetto. Il dubbio, l’incertezza, la consapevolezza che il proprio respiro tragga vigore da certi sguardi “morbidi”, dall’energia del coraggio che dà la libertà di amare. Questo ed altro sta travolgendo la ferrea determinazione di Sh ma, soprattutto, esplosiva è la progressiva scoperta che, chi ha compiuto la vera, suprema scelta, non è lui ma John che, pur nella consapevolezza di una sofferenza che sta mostrando sempre di più il suo viso livido (“…rimanere in piedi in un corridoio asettico…), ha deciso di restargli vicino fino all’ultimo, nell’irrazionalità di un grande amore. Una frase, tra molte, mi rimane, sintesi di tutto quello che può definire un sentimento unico: “…capire il punto centrale di questa “magia” che nasce nei suoi sguardi e muore su di me…”. Un’osservazione stilistica: ci avviciniamo alla mèta, qualsiasi essa sia e le frasi dei dialoghi e della parte narrativa , che si susseguono nella tua ff, stanno diventando sempre più incisive, brevi, lapidarie. Come fossero le ultime parole di chi vuole davvero andarsene dal mondo. Splendido.

Recensore Master
14/11/16, ore 16:41
Cap. 17:

Ciao carissima! Anche tu mi sei mancata tanto!!
Stai tranquilla, secondo il mio modesto parere, il tuo modo di scrivere non ha risentito del trasferimento in una nuova città, anzi...
Questo capitolo è meraviglioso!
Finalmente Sherlock si è dichiarato, ha detto a John che lo ama, anzi, secondo me, gli ha detto molto di più, gli ha confessato che sta diventando la sua unica ragione di vita.. E' il suo faro! (Non potevi usare un'espressione più bella)
Mi è piaciuto moltissimo vederli insieme su una scena del crimine. Anche per me è sempre un' immensa gioia vedere Sherlock all'opera. Sono estasiata almeno quanto John, se non di più!
Ho un po' paura di quello che accadrà dopo, non so perché. Ti prego, non farmi soffrire troppo!!

Ti abbraccio forte, e grazie mille per essere tornata così presto!
Alla prossima!! :)))))))))))