Cocco!
Sono su una pagina di Open Office perché a) mi conosco b) MI CONOSCO.
Che storia – questa che ti scrivo ora, proprio la materialità di scrivere una recensione. Come cazzo si fa? A parlare intendo. No, no. Meglio che scriva qui, anche se, a dirla tutta, mi sembra di star legalizzando una legge. Ha un che di surreale, lo scritto.
C'è questo docente di drammaturgia in università che ci ha spiegato che per conoscere i suoi alunni li fa scrivere. E tutti erano lì “ma perché ma per come MA CHE PALLE” (il tasto del caps lock va se lo premo con più forza del dovuto; penso di averlo stuprato).
Col cazzo. Il prof ha ragione. Uno dietro le parole mica si può nascondere, lo so io, lo sai tu, lo sa il mondo.
Fa abbastanza paura, comunque, questa storia che ti dicevo, che se scrivi bene sei un poeta, ma se scrivi e basta sei umano.
AAA già cercasi psicologo, lo vedi?
Che trip. Però è figo così, senza pensarci troppo. Non ci sto pensando affatto, adesso, si vede, no?
C'è il gatto che mi fissa. Sa benissimo cosa sto facendo, demonio della mami.
Aspetta che lo accarezzo un attimo...
Dovrei star facendo la valigia, eh. Non so se finirò la recensione in tempo, se l'avrai dopo capodanno, non so niente. Intanto inizio.
Premetto che non volevo fare qualcosa di troppo lungo – è una rottura quando ti arrivano recensioni-mattone, dico davvero, ma.
Vedremo, insomma. Sono brava a stringere quanto lo sono ad allungare.
Il gatto ha abbandonato la postazione di vedetta. Volevo dirti che ora siamo sole.
Ecco, appunto.
Da dove si comincia?
Dopo aver scritto KO ne ho lasciate talmente poche di recensioni, che dio pig, non so mai come si fa.
Okay, faccio così.
Parto dalla prima cosa che mi viene in mente, ci stai? Sì, per forza che ci stai.
Allora. Concentrazione (sono nella mia classica posa da ragioneria, quella in cui sembro Hitler che guarda gli ebrei morire).
ECCO, CE L'HO.
Niall.
Perché mi è venuto in mente lui? No, no, no. Niente domande. Il rischio di dare un senso ai flussi di coscienza è proprio perderne il sentimento.
Quindi, Niall.
Aspetta. Faccio pausa toilette.
Che ragazza fine ed educata.
Hai visto come la recensione va verso l'interno?
Spiccia & diretta, per il momento. Mi piace.
State scrivendo sul gruppo? Vi ignoro: io sto scrivendo qui.
Okay, Niall.
No, un momento. Niall e Barbara. Intanto Niall.
È stato il primo personaggio – non chiedermi perché; non ho una risposta – che mi ha fatto dire Sì, questa è una storia vera. Ora non ricordo esattamente il momento in cui ho avuto l'epifania – figurarsi. Ricordare, cosa vuol dire? – però.
Non so come, ma mi ha dato sicurezza, una sicurezza prettamente legata al fattore verosimiglianza dei contenuti. Non era eccessivo, non quanto altri personaggi che mi hanno fatto storcere il naso, un ragazzetto normalissimo che potresti trovare dappertutto senza nemmeno sforzarti più del dovuto.
Per questo, è sicuro che tu ricordi, ti avevo chiesto se fosse ispirato a qualcuno di reale.
Mi pareva fosse troppo vicino alla vita per non farne parte tutt'ora.
Di solito Niall non mi piace a meno che non sia io a descriverlo, perché c'è quest'idea che comprendo, ma non approvo, che debba mascherarsi sempre da troglodita alcolizzato.
Gesù, avete rotto la minchia.
Però qui, croce sul mio cuore sborone, è stato il mio personaggio preferito in assoluto.
Era semplice, lineare con chiunque, tranquillo, dava, appunto, la sicurezza di trovarsi nel mondo reale.
Desculpe señora, ti porto giù a mangiare una fetta di pandoro. Ho bisogno di grassi saturi.
Sì, diobono, ho il naso tappato e non sento i sapori.
Che vita di merda.
Barbara. Mi è appena tornata in mente con lo zucchero a velo. Lei è sempre carina nonostante pensi determinati fatti nei suoi confronti.
Nonostante lo fosse, non l'ho percepita come una figura di rilievo. Un soprammobile, sì, un tappabuchi, forse? So che è brutto da dire nei confronti di una ragazzetta così carina, ma.
Nì? Che fosse così premurosa era carino, che fosse sempre presente era carino, che anche lei fosse normale, era carino, ma.
Penso me la ricorderò per il fatto dell'università e per quello del padre. In quei momenti, Cristo, in quei momenti era bellissima. Perché, più che a rappresentare il grillo parlante di turno, era un po' te, un po' me, un po' tutti.
La banalità dei problemi Niall/Barbara li ha resi più interessanti di qualsiasi altra cosa. Li hanno risolti per noi e con noi, esistono per la gente normale, ed è un peccato, per quanto riguarda me, che nelle storie come questa (ispirate alla vita reale) tutto ruoti intorno ai Larry.
Cristo, le persone vivono di altro, lo sapete?
MH MH ZAYN E LIAM.
Okay, dovevo ricordarmelo.
Dicevo.
Che non leggo niente che sia “normale” proprio perché finisco per menarmi la viola di brutto.
La gente, cocco, scrive di realtà e non è capace a renderla reale. Scempio.
Ho voglia di una cicca. Aspetta un attimo.
Sono le due. Tra un'ora comincio a farmi la valigia. Spero di riuscire a finire in tempo.
Metti che ci troviamo, no? Ecco, non voglio guardarti in faccia senza che tu sappia cosa ne penso del merito di tanto orgoglio.
Vieni fuori. Andiamo a fumare.
C'è un mega Sole.
Avrei concentrato la storia su Barbara.
Lo so, smettila di guardarmi male. So benissimo che l'intento era un altro, ma.
Insomma, vorrei sapere cosa le succede.
Zayn e Liam.
Parto da Liam che è quello che impiega meno tempo. Immagino impieghi meno tempo.
Peggio di Barbara, è stato soprammobile. Io l'ho percepito come soprammobile.
Boh, sì, c'era? Non c'era? So che ha un locale e che non si sa come – e anche qui, mi sarebbe piaciuto da morire saperlo – accetta che gli piacciano esseri del suo stesso sesso senza farci partecipare ai suoi introiti esistenziali.
Scusa, ma parlerò molto di ciò che mi è mancato, CONSAPEVOLE del fatto che la trama non fosse indirizzata al fine di porre rimedio alla mia curiosità verso le magagne dei secondini.
In poche parole, Liam serve a sfamare la felicità di Zayn, e fin qui ci siamo.
Zayn un consigliere non abbastanza rilevante da ricordarmene in futuro. Anche lui sì, ma non fino in fondo. Non mi ha dato l'idea di trovarmi nel mondo reale (troppo sottone alle necessità della trama). All'inizio del sesto capitolo mi ero perfino scordata ci fossero gli Ziam.
Né caldo né freddo, ecco. Ci sei? Bene. Non ci sei? Amen.
Odio le fanfiction ambientate nella vita reale.
Che freddezza.
Uuuh, aspetta che parli di Harry! Mamma mia.
Però non voglio arrivarci subito.
Vado a bere, scusa un secondo.
COME. Ho perso dieci minuti DIECI su twitter a guardare non so nemmeno cosa.
Devo sbrigarmi.
Non penso ce la farò prima di capodanno, che palle, Cristo.
Vorrei parlare di Gemma, ma so che poi mi attaccherei a Louis e poi a Harry, così, sbam, sublime.
Mh.
No, okay, parlerò di Gemma. Se mi è venuta in mente lei, allora vuol dire che va bene così.
AH aspetta un secondo. Magica la vecchietta vedova e meraviglioso Frank il proprietario. Ecco, Frank è un altro di quelli che mi sono piaciuti di più. E non l'ho mai nemmeno visto davvero.
Senti, ma. Uno spin-off per quelli da cornice? No? Okay, va bene. Me li racconterai in un audio. Anzi, no. Me li immaginerò io, preferisco così.
Gemma, allora.
C'è un non so che di fastidioso in lei. Piuttosto intransigente come ragazza, più intransigente di quanto la situazione richiedesse. Ancora una volta, so che un minimo di scena teatrale ci sta, però.
Lo senti il rumorino degli ingranaggi che non riescono a correre lisci? Manca un po' d'olio. PER ME è mancato un po' d'olio.
Non so, non mi è piaciuta, ma diversamente dagli Ziam, non perché non fosse reale, no; qui mancava un goccio di spontaneità in più. Tanti discorsi, soprattutto alla fine – quelli al telefono mi sono piaciuti – tirati con le cinghie, come se dovessi farla parlare a tutti i costi.
Giro un'altra cicca. Tabagismo unica via. Ti spiace venire fuori di nuovo?
Due e mezza. Comincio a fare la valigia quando arriva la Lucia. Non so neanche dov'è, la stracazzo di valigia.
Mi vorresti picchiare? No, maddai.
Per quanto possa valere, mi è piaciuta, conoscendo anche il background, e con background non intendo che tu sei mia amica, ma che so cosa significa davvero.
È che ho odiato la maggior parte dei personaggi, ecco tutto.
Posso parlare di Louis? No, non è che posso. Devo.
Che ragazzo. Da dove comincio? Mh, ho capito di non dover cominciare, bensì di lasciare che tutto defluisca.
Ho capito ci andasse coi piedi di piombo, ha ragione, aveva paura, ma. Gesù d'amore acceso, che lumacone viscido che è stato. E tititi e ninini, con la bocca a culo di gallina per non dire troppo e mai troppo ad alta voce. Gli avrei dato una bella remenata, così, per scrollarlo un po'.
Però, e qui è da sottolineare, era vero. Almeno vero lo è sempre stato. Equilibrato con lo svolgimento, a salire gradino per gradino due piedi alla volta guardandosi alle spalle come incoraggiamento, e davanti come monito. Si è impegnato un sacco, e il fatto che ci tenesse davvero, è trasparito – CHE PAROLA DI MERDA. Aspetta, la cambio.
Il fatto che ci tenesse davvero era palese.
Bevo un goccio.
Di acqua, ma che hai capito!
Penso sia stato il mio terzo personaggio preferito, dopo Niall e dopo Barbara.
Se dovessi riassumerlo in una frase, farei così “l'innamorato perseverante”.
Perseverante grazie all'amore e alla volontà di dover rimediare ai propri sbagli, sbagli che appartengono alla maggior parte delle persone.
Ecco, senti “la realtà dell'innamorato perseverante”. Molto meglio.
Dio uomo, parlo di Harry? Vuoi leggermi davvero mentre parlo di Harry?
A tuo rischio e pericolo.
Non prendo pause cazzeggiando col cellulare, no, no.
Ora proverò a descrivere anche lui in un'unica frase. Mh, vediamo.
“Lagnoso esagerato che deve svegliarsi fuori e farsi una vita”.
Più che odiarlo o amarlo, penso di averlo sopportato. E basta. Sopportato con gli occhi a guardarsi perennemente il cervello, sopportato ogni qualvolta faceva il presuntuoso, sopportato che se fosse stato mio amico, gli avrei tirato una slavadince dritta sui denti. Con dei guanti di piombo.
CHE PIAGNUCOLOSO, COCCO!
Sei tu, però, no? O beh, tra le righe, mica totale.
Ahimè, però anche qui mi tocca riconoscerlo: era reale. Un mega bebè col mocciolo al naso che fa i capricci come, appunto, li fanno gli amici di tutti. Sfido chiunque ad affermare di non averne mai avuto uno in compagnia.
Per carità, gli si vuole bene, ma per abitudine, come la vita che hai descritto conducesse ci ha insegnato a fare.
Sveglia alle x.
Lavoro alle x.
Pranzo alle x.
Vedere Louis/lamentarsi di Louis/scopare con Louis alle x.
Amici alle x.
Cena alle x.
E di nuovo tutto daccapo.
La cosa carina è che alla fine cambia, e ti parlo di lavoro e quant'altro, come è naturale cambiare, sempre.
Bello il discorso a Doncaster prima che Harry tornasse a Londra. Era tranquillo, di tutti i giorni, qualcosa che hai visto e rivisto, ma che ti dà quel non so che di familiarità collettiva col resto del mondo.
Cose che non annoiano, insomma.
Ho parlato implicitamente del rapporto tra i Larry, però se vuoi, ecco, magari due righe specifiche.
Tanto ormai...
Aspetta che controllo il conteggio parole.
Meh, quasi 2000, mica male, no?
I Larry.
Ah, Anne! Dolcissima, quasi smielata, ma sempre la mamma. E Jay così prepotente... Mi è parso davvero che vedesse Harry come uno dei suoi figli.
I Larry, Jeez.
In realtà, cosa devo dire? Niente, tutto si risolve, alla fine. Sai che non credo negli happy ending, ma perché sono realista, e l'amore, ormai, per quale motivo esiste se non per sfiorire, un giorno? È un po' come la vita, se ci pensi. Dai senso a ciò che sta nel mezzo; l'inizio e la fine non se li incula nessuno.
Uh, le scene di sesso!! Non ce n'è una che non mi sia piaciuta, perfino quelle con Louis!Top, giuro! Non pensavo, Cocco, davvero, ma.
Sì, sharing is caring.
Quando sono gli altri a metterlo in pratica, s'intende.
Che ore sono?
Le tre e dieci, quasi.
Ehi, due orette, niente male.
Per scrivere aria, al solito.
Bah.
Vado a pisciare, perdono.
Okay, fumo. Vestiti un'ultima volta.
Andiamo fuori.
Scusa, ho perso tempo al cellulare.
Come biasimarmi dopo non averlo toccato da Gemma fin qui?
Hai da accendere? Sì? Va bene.
Cosa devo dirti, ancora, Cocco? Forse le cose più importanti.
Non ricordo l'ultima volta che qualcuno mi ha detto “sono fiero di te”. Ehi, non fare quel muso lungo, non c'è mica da rattristarsene. L'importante è che lo sappia io, poi, come ha sempre detto nonna, “chi mi ama mi segua”. Penso sia una battuta di Gesù Cristo, o di Kung Fu Panda, non so. Detti del cazzo.
Questo per arrivare qui e adesso, ad essere io a dirtelo.
Sono fiera di te, Cocco. Chissà che basti a farti fare un sorriso dopo l'acidità che ho messo nel...
È arrivato zio! Che paura ahah!
Ahaha l'ho chiamato dall'alto e non capiva da dove arrivasse il suono! È stato mezz'ora a guardarsi furtivamente attorno. Meraviglia.
Dicevo.
Che nonostante non sia da me, nonostante viva di altro, sono stata felicissima di averti dato un'opportunità differente dall'esserti amica.
Come ti dicevo all'inizio, nella minor parte dei casi, chi scrive sa che sta implicitamente venendo a patti con se stesso. È impossibile non farsi trasparire, e.
L'ho visto ben più di quanto abbia fatto qualsiasi altro sconosciuto per il semplice fatto che ti conosco.
Ho sempre avuto difficoltà a pubblicare, penso di averlo detto solo a Martina in risposta ad una recensione che mi aveva lasciato, perché la gente, quella vera, non vede altro che “tra le righe”.
È spettacolare, se ci pensi, che basti così poco per svelarsi, che siamo un po' tutti ingenui nello sperare che ci si possa nascondere dietro noi stessi.
Butto la cicca e saluto zio.
Torno tra un attimo.
Rieccomi.
Siamo agli sgoccioli, Cocco.
Le tre e mezza. Da chilo!
Non ho proprio voglia di rileggere, perdonami, ma.
I flussi di coscienza sono pur sempre flussi di coscienza.
Spero di non aver tralasciato nulla, e ciò di cui non ho parlato – personaggi vari, dettagli come orari, luoghi, tempistiche, avvenimenti specifici – non mi interessava specificarlo.
Ci sentiamo su WhatsApp.
Szbnij-...
Il gatto è appena passato sulla tastiera!
Lascio anche il suo pensiero. Oltre ad essere arte – AMMETTILO – voleva farti sapere anche lui qualcosa.
Ce l'ho fatta a finirla prima di capodanno.
Sono un genio.
A dopo, cocco!
|