Recensioni per
City of shredded dreams
di kimagattinanera

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
27/06/09, ore 17:33
Cap. 1:

Sinceramente c' ho capito un po' poco... però non è scritta male!

Recensore Junior
21/06/09, ore 00:31
Cap. 1:

Naminé è pazzesca. Ogni volta che leggo di lei, mi sta sempre più sullo stomaco. In realtà, il solo modo in cui mi potrebbe essere simpatica, è metterla ad avvelenare il caffè di DiZ e di Riku, o tentare di violentare i loro cervelli.
Ma che mi sia simpatica o meno non ha niente a che vedere con il fatto che invece ho apprezzato tantissimo questa storia, in buona parte proprio per la sua presenza e perché non è dipinta come la povera madonnina addolorata che si limita a pronunciare frasi sconnesse senza fare un tubo.
Naminé passa per essere completamente passiva. Non è vero. Naminé agisce con la stessa violenza di tutti gli altri personaggi del gioco per ottenere quello che vuole. E, esattamente come per loro, per lei le altre persone sono solo strumenti da usare, a prescindere da quanti e quanto alla fine ci andranno di mezzo (se qualcuno mi questiona che Sora o Riku non sono così, lo prendo a mattonate sulle gengive).
E devo proprio dire che l’hai inquadrata perfettamente, per come lei ‘decide di sentirsi in colpa’. Molto in carattere, perché è quello che fa sempre nel canon. Decide di sentirsi in colpa e agisce per nutrire questo suo volere sentirsi in colpa.
Qui si riflette nel modo in cui fugge dal castello. Non perché vuole, eventualmente, salvare Roxas, cosa che neppure accenna, ma per trovarlo per prima poterselo tenere. Il modo in cui ne parla, come fosse un giocattolo o un oggetto, è del tutto congruente al modo in cui si comporta con lui nel gioco. Che è uno dei motivi per cui la odio tanto, insieme alla ragione per cui Naminé si dà sempre da fare. Naminé vuole essere prigioniera. Al punto che, anche quando potrebbe avere finalmente la libertà, va a cercare, a combattere, per essere prigioniera di nuovo, nel modo più completo e definitivo, assimilata alla mente di un’altra persona.
Anche qui, la sua fuga termina in modo praticamente volontario. Marluxia la trova, ma è sempre lei che vuole diventare prigioniera. Poteva aprire un portale e scappare, invece di strisciare per la città. Poteva tentare di difendersi. Poteva fare un sacco di cose che non ha fatto, se non seguire il suo catturatore. E perché, poi? Perché Marluxia la minaccia? Per minacciare devi suscitare timore in quello che minacci. Ma paura e timore sono emozioni, tra le più importanti, fra l’altro. Quindi, secondo quello che la stessa Naminé predica, per lei impossibile.
Oppure perché così ha un’altra scusa per sentirsi in colpa.
Marluxia la definisce perfettamente ^__^
Tanto mi è odiosa lei, quanto mi piace Marluxia, per i motivi esattamente opposti. Mentre lei è distruttiva, lui è probabilmente il più costruttivo dei nobody. Lei è già bell’e che morta, lui è vitale.
Ok, tutti i 13 sono essere spaventosamente attivi, ma Marluxia fa qualcosa di più e ‘meglio’ di loro. Non punta a un obiettivo astratto, ipotetico e delirante, ma un fine ben concreto. Che poi lo faccia davvero per sete di potere è irrilevante. In effetti, sarebbe solo una conferma che lui ha una sana connessione con la realtà e non si perde in vaneggiamenti.
E’ un peccato che invece non sopporto minimamente il Marluxia fanon, quindi non trovo praticamente mai nulla da leggere su di lui. In realtà non sopporto nessuno dei 13 fanon, ma qui esco dal discorso.
Non caso del tuo Marluxia, non ci sono problemi. E’ quello che piace a me ^__^
Per finire, mi congratulo per il paragone del topolino. E’ davvero delizioso ^__^