Recensioni per
Il gioco della vita
di alessandroago_94
Mi sono portata questo libro in vacanza e sono sbalordita da quanto mi abbia lasciato. E' una storia veramente speciale, con un cuore enorme, un affascinante (nella sua natura terra-terra) protagonista, ma soprattutto un'abilità di fondo di far intrecciare le diverse storylines in maniera così impeccabile da sembrare il risultato di un lungo lavoro di squadra fra un talentuoso scrittore e un eccellente editore. Davvero: lo scheletro della storia è praticamente perfetto. Hai saputo far sbocciare e sviluppare la tensione, hai saputo guidare lo sguardo dei tuoi lettori e sorprenderli ad ogni curva della trama. Senza contare che scrivere una storia sulle “piccole cose della vita” è un'arte in sé e per sé, bisogna avere l'occhio allenato e credo anche una certa filosofia personale di vita che si adatta al riconoscere il valore intrinseco in ciò che il 99% delle persone dà per scontato. FYI: La Coscienza di Zeno ha continuato a venirmi in testa tutte le volte che aprivo un nuovo capitolo, il che spero venga preso come complimento perché è inteso come tale ;D Per essere un personaggio principale in cui non mi rispecchio particolarmente, Antonio si è fatto rispettare e amare sempre di più, con ogni scelta giusta/sbagliata, con ogni sforzo di farsi riconoscere il diritto ad amore, pace e felicità. E' un inno alla vita smorzato ma per questo mille volte più potente. Sono senza parole (al di là delle 600 che ho appena inutilmente scritto), hai fatto un incredibile lavoro. Complimenti davvero :D cheers |
Mi dispiace che inizialmente intendessi mettere un giudizio critico per il finale, che è anche il motivo per cui ho letto solo l'inizio a novembre e concludo oggi. |
Ciao, di nuovo^^ |
Eccomi qui, Ale!!! :D |
Mi è piaciuta molto l'ambientazione di questo ultimo e decisivo capitolo: hai saputo ricreare non solo la giusta atmosfera dell'epilogo, ma anche hai donato lo spazio necessario a ciascuno dei personaggi che hai inserito man mano, facendo conoscere le sorti di ognuno di essi. |
Sì, sì, devo confermare quanto ho scritto nella recensione precedente: è tutto finito a tarallucci e vino e mi fa piacere. Certo, sai bene che io avrei fatto mancare almeno una manciata di personaggi, perché di lieto fine nei miei racconti è difficile che se ne parli, e avrei fatto star male i personaggi che avrei salvato, se così posso dire. Però una cosa la voglio dire, anche perché quello che ho scritto nella recensione precedente l'ho trovato confermato nell'epilogo - che tu sia ormai un libro aperto per me? E chissà! -: pur non avendolo sperimentato in prima persona, ma volendolo davvero tanto, con tutto me stesso e i vari io che stanno nella mente, capisco l'ansia di Antonio nei secondi che precedono l'apertura del sipario. Anzi, lui è stato fin troppo calmo, segno ch'è maturato davvero parecchio grazie a quelle esperienze di vita di un paio d'anni fa! Andiamo con ordine. Mi capita spesso, soprattutto quando scrivo un racconto - o, per meglio dire, un breve copione con la facciata di un racconto: siamo onesti, eh! - di cui sono particolarmente soddisfatto - vedi la serie "Lietuvoje mirtis", "Fantasia" e "Ricordi" -, di immaginare di essere nella platea del Dolby Theatre a Los Angeles - manco avessi il fisico per reggere un lungo viaggio aereo, ma questa è un'altra storia... - in attesa di sapere se la mia candidatura al premio Oscar - penso per la miglior sceneggiatura originale, ma potrebbe anche essere per la regia o per la produzione di un film, al limite come attore protagonista, perché ne ho già interpretate di scene nella mia stanza mentre scrivo e se il risultato è buono vuol dire che anche la mia interpretazione lo è stata, no? - si trasformerà in una vittoria e poi di salire sul palco per ringraziare del premio e chi mi ha supportato e mi ha fatto arrivare fin a quel momento di puro orgoglio personale e iniziare un discorso comico grottesco degno di nota. Questo è il sogno ricorrente, quello più "normale"; quello più assurdo mi vede aver lavorato con Isabelle Huppert e Heather Tom - le mie attrici preferite che idolatro stressando i miei migliori amici, specie in quest'ultimo mese per i successi che sta raccogliendo la prima - e aver regalato loro una candidatura al premio Oscar - un giorno l'avranno, con me o senza di me l'avranno: è solo una questione di tempo! -. In entrambi, durante l'attesa di sapere se io o loro o entrambi abbiamo o non abbiamo vinto mi causa quel tipico attacco di colite nervosa che mi viene praticamente ogni volta che devo fare qualcosa di importante e, a volte, per nessuna ragione - ragion per cui non programmo più niente e vivo la giornata -. Pensa che mi viene anche ogni volta che sto sulla pagina Twitter di questo o di quell'altro gruppo di critici statunitense a schiacciare il tasto F5 come un matto per sapere, giusto in questo periodo, se la Divina Huppert è stata premiata per "Elle" o "L'avenir" e non sai l'ansia! Neppure quando ho un esame da preparare mi agito così tanto, per farti capire quanto il cinema è parte di me e quanto quei sogni a volte siano proprio ad occhi aperti. Beh, questo sproloquio per farti capire le sensazioni di ansia e di paura che Antonio ha provato in quella manciata di secondi pre-esibizione. Non saprei che altro dire, perché nella precedente recensione ho già detto quello che ho trovato scritto qui... Una sorpresa me l'hai fatta: Maria incinta alla sua età del bambino di Roberto! Non me l'aspettavo. E anche la relazione tra Alice e Giacomo non me l'aspettavo, ma in qualche modo poteva essere prevista... Hai preso una serie di personaggi, li hai fatti interagire tra di loro in maniera egregia e ne hai fatto uscire un racconto tanto lungo quanto interessante che finalmente sono riuscito a concludere. È vero che in questa settimana avrei dovuto studiare per un paio di esami molto vicini, ma tra la curiosità per il tuo racconto e il tenermi aggiornato con il proseguimento dei successi della Divina Huppert e relative coliti ho preferito queste attività allo studio. Recupererò, tanto era più una questione di ripasso che di studio da zero, perciò il problema, se ci sarà, sarà minimo. Ancora tantissimi complimenti e mi fa piacere di aver iniziato e concluso questo lungo viaggio che mi ha fatto capire alcune cose, tra le quali che leggere non è poi tanto male. Preferisco scrivere, però mi sta piacendo anche leggere. Ti faccio ancora una volta i miei più sentiti e sinceri complimenti e ci si vede presto. ;-) :-) |
Caro Alessandro, buonasera. |
Gran bella cosa poter salutare un Antonio più maturo e sicuro di sé, felice di vivere in campagna ed ora alle prese con un importante concorso di pianoforte. Pazienza se è presente in platea una persona che non merita nulla, né il suo affetto, né la sua riconoscenza. |
Caro Sandro, |
Mio carissimo amico! |
Buonasera. |
Ciao! :) |
Buongiorno! non so se mi sia piaciuto di più il tuo argomentare sull'amore, quello sull'odio, o se la cosa che mi ha colpito, più di ogni altra, sia stata la lenta scoperta dell'avvenimento tanto temuto che avrebbe coinvolto Antonio da lì a pochi minuti. |