Ciao.
Non ho mai letto una tua storia e sono davvero soddisfatta di averne trovato una e sopratutto, soddisfatta di aver letto come prima storia tua - ne leggerò sicuramente altre, da come ho capito non è la prima minilong - proprio questa.
Ha un non so che di speciale.
Sinceramente, quando ho visto l'introduzione mai sarei arrivata a pensare una cosa del genere. Ho preso questa storia con un'idea in mente, ovvero "una SingleFather!Harry mi piacerebbe in questo momento", però la lascio con un'idea differente da quella iniziale e anche con profondo rammarico.
L'ho trovata costruita davvero benissimo. Mi è piaciuta e le mie perplessità iniziali, sulla reazione inspiegabilmente così sentimentale e sconcertata di Harry, hanno iniziato a trovare senso al secondo capitolo quando magicamente davanti ai miei occhi è apparsa questa storia di due innamorato che contro il tempo hanno avuto la meglio.
E niente, ho amato questo particolare così come ho amato l'assecondare di Harry su questo Peter Pan che altro non è se non Louis, il suo Louis perché alla fine anche dopo quella rottura loro sono rimasti sempre gli stessi.
Il modo in cui hai ritratto Harry mi è parso realistico. Vedi, secondo me, nelle SingleFather!AU si tende un po' troppo a sottovaure il fattore di "libertà" del genitore. Molti lasciano in disparte questo particolare, archiviandolo nel corso della storia e riprendendolo solo quando serve per dare una smossa alla narrazione incredibilmente lente.
Questo non è capitato. L'intera storia gira intorno all'amore incondizionato che Harry nutre per sua figlia, tanto da portarlo alla convinzione di non voler cambiare niente del passato sebbene ci sia di mezzo un amore magico e fiabesco che gli ha lasciato l'amaro in bocca.
E tutto l'amore di Harry per sua figlia così travolgente è riuscito a coincidere con quello stupefacente e infinitamente eterno che ha provato e prova tuttora per Louis. Quindi tanto di cappello al tuo Harry e alla concezione con hai voluto ritrarre questo padre single che è dovuto crescere in fretta.
Il personaggio della bambina è di una dolcezza disarmante, descritta con la spontaneità che posseggono solo i bambini e il suo costante domandare, incuriosirsi, sbattere gli occhioni curiosi e assillare continuamente il suo papà non ha fatto altro che contribuire alla caratterizzazione di un personaggio reale a tutti gli effetti. Ho amato il modo in cui hai definito -tramite Harry, ovvio - la bambina, come "un'infinita riserva di perché". Camilla mi è davvero entrata nel cuore.
Harry, invece, beh..parlare di Harry è davvero superfluo. Perché non c'è niente che posso aggiungere al ragazzo che tu hai creato e plasmato in maniera così assurdamente perfetta nel contesto che tu hai scelto. Delle volte mi capita di pensare che l'Harry di una storia sia un bel personaggio ma che stoni con le vicende, stoni con l'ambientazione e qui non è capitato, neanche per un secondo.
Harry è l'insieme di tutto quello che hai raccontato ed è stato collocato in ogni punto della narrazione con uno scopo ben preciso, non c'è stato un momento in cui mi sono detta "scena morta".
Harry era a suo agio in tutto: la scelta del posto in cui farlo vivere calza a pennello con la sua personalità pacata e solare - personalità che mantiene quando è con sua figlia -, il cambio dei suoi modi di fare una volta arrivato a disneyland l'ho trovato azzeccato perché è risultato chiaro agli occhi del lettore, o almeno ai miei, che tutto per Harry è avvenuto tutto in fretta, come si interfaccia con la sorella mostra il contrasto che c'è tra di loro relativamente alle loro vite. Da un lato c'è Harry, che si trova forzato a crescere alle prese con sua figlia e dall'altra c'è gemma che conserva la sua infantilità e la sua spigliatezza perché lei ha compiuto i passi che lei stessa ha voluto fare, non si è trovata nel bel mezzo di una gravidanza così, non si è trovata nel bel mezzo di nulla se non nel turbine della vita che lei ha voluto condurre. E nulla, Harry è la rappresentazione di padre single migliore che abbia letto.
Passando a Gemma, che ho citato poco fa; rappresenta l'esempio di sorella rompipalle che darebbe anche un braccio per la felicità del fratello, già il volerlo portare in questo parco era così sospetto, poi quando hai svelato l'arcano ero tipo "diamine, questa ragazza è stata davvero geniale!".
Bella anche la scelta di non voler far ruotare la storia solo su Harry e la figlia; nel senso che con la presenza della casinista famiglia di Gemma hai reso la narrazione movimentata e per nulla noiosa.
Mi complimento con te sopratutto per le descrizioni. Sfortunatamente non ho mai avuto la possibilità di visitare uno di questi parchi, sebbene ne sia davvero innamorata, e leggendo la storia con te, che ne parlavi ampiamente ogni volta che c'era la possibilità, mi hai dato l'impressione di essere lì con loro e partecipare a queste sfarzose sfilate e queste attrazioni meravigliose che sono il sogno di tutti, grandi e piccini.
Tutto mi è entrato nel cuore: il castello di Aurora di cui hai parlato con tanta cura, l'isola che non c'è è il galeone dei pirati, la Bella e la Bestia (bella scelta dei loro interpreti comunque!) mano nella mano.
È stato un viaggio all'insegna del sogno, anche di uno dei miei sogni mai realizzati. Quindi, un grazie sta anche per avermi trasportata in questa fiaba che sfortunatamente ha avuto fine.
Sono di parte, ma il personaggio che ho amato dal primo momento anche senza aver la certezza di come prenderlo e interpretarlo è stato quello di Peter Pan.
L'hai rappresentato alla perfezione: modo di fare dispettoso, giocherellone, amante dei bambini, sempre con quel pizzico di follia a colorargli gli occhi, il suo correre da un lato all'altro del parco e ...e tutto, davvero.
Il tuo Louis mi ha preso il cuore e me l'ha scosso.
Sono sempre stata una persona affezionata a Peter Pan, per non dire di provare un'insana ossessione per lui e trilli e wendy e tutti coloro che salpano con loro per quella dannata isola che non c'è.
Ne sono così innamorata che credo di aver letto ogni storia che possa trattare di questo personaggio e poi..diciamolo, Louis Tomlinson è l'essenza di Peter Pan.
Sarà poi che ho ricordi particolari legati a questa fiaba che mi portano a pensare a qualcuno che non è al mio fianco ora e proprio questo mi ha spinto a voler fare questa recensione.
La consapevolezza di aver provato emozioni durante la lettura è stato ciò che mi ha portato a dire "io devo dire ciò che penso, devo dire alla ragazza quanto è stata brava!".
Non tutte le storie sono in grado di portarti fuori dalla narrazione per volare con la fantasia e poi riportarti alla vita reale facendo un paragone con storie che tu hai vissuto e che magari ti mancano. E non mi è mai capitato di essere così in sintonia con quello che è stato scritto da qualcuno - che non sia io, che mi conosco ovviamente -. Mi sono sentita vicino ad Harry per il suo smarrimento e sono stata peter pan quando ha iniziato a farsi sempre più umano, ha iniziato a scoprire i suoi sentimenti e io ho iniziato a capirli.
Tutto questo è solo merito tuo.
quindi grazie, grazie per aver pubblicato questa storia ed avermi permesso di ripensare a vecchi ricordi facendomi accompagnare in questo viaggio dai tuoi Harry e Louis.
Davvero, tutto magnifico in ogni particolare.
I riferimenti che hai preso in considerazione calzano a pennello e il tuo voler concludere con una frase di Peter Pan mi è piaciuto, perché hai riavvolto tutto. La storia è cominciata una seconda volta e se voglio posso riviverla ancora dall'inizio, tutte le volte che voglio.
Un forte abbraccio, mi scuso per gli errori di grammatica (sono dal cellulare perché non ho il computer sotto mano) e spero di poter leggere altro di tuo.
Mizar_. |