Recensioni per
Nowhereland
di Levyan

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 0
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Junior
27/12/16, ore 22:11
Cap. 1:

Buonasera, sono herr. Ci ritroviamo, nevvero? (è buffa questa espressione ma era la cosa più lontana dal ne? torinese e dal no? di una quindicenne che ho trovato)
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla tua storia. Nonostante per molti lati mi abbia lasciato perplesso, ci sono alcuni espedienti narrativi (i.e. il finale) che ho molto apprezzato. Andiamo con ordine, comunque.
Non recensisco da un po' e non so bene come muovermi (non che l'abbia mai saputo fare) e perciò partirò prima dai problemi di carattere grammaticale/qualsiasi cosa che non concerna la trama per poi parlare di, uhm, essa.
L’uomo vestito di bianco alrighty right. L'articolo ad inizio paragrafo, soprattutto all'inizio-inizio della storia, è completamente fuori luogo. Serve per specificare (i.e. Un gatto si stava rotolando nella sabbia [...]. Il gatto poi si alzò) qualcosa o qualcuno che è stato presentato in precedenza. Qua lascia solo perplessi.
[...] vorticante formicaio di luci [...]. Qua la metafora è un po' ridondante. Senza il po'. Un formicaio è di per sé un'immagine, per riprendere il termine, vorticosa, di una massa puntiniforme in movimento, se ci aggiungiamo il fatto che vortica... diventa un problema.
C'è una ripetizione fastidiosa di "uomo in bianco". Puoi dire "egli", non è ancora tassato.
[...]  tocco di un secondo interruttore a sfioramento [...] qua l'errore è quasi inguenuo. Se l'interruttore è a sfioramento, che senso ha toccarlo? Può darsi che avesse ragione Thamus a ribattere che la scrittura fosse portatrice di opinioni, ma a scanso di equivoci credo che un tocco sia diverso da uno sfioramento. 
‒ i miei qua credo sia un errore di digitazione, hai dimenticato la maiuscola a inizio discorso.
Rimpiange di non aver mai letto Harry Potter e visitato la città di Firenze. Sono sicuro che si sia vista tutti i film.
Invisibile, schermato, impossibile da hackerare e rintracciare. E l'assicurazione furto incendio?
Mentre i vari squadroni di poliziotti mettevano in sicurezza il palazzo, il loro quartetto seguiva il sentiero d’oro che sarebbe arrivato direttamente al boss finale. Qua credo che sia sia persa la consecutio temporum. Se è tutto al presente, come mai questa è al passato? Ho anche controllato che non si trattasse di una frase che rimandava al passato, come la successiva, e non credo lo sia. 
E così via, errori di piccola taglia, nulla da invidiare alla riercata distruzione della frase di alcuni utenti su EFP.
Ora passiamo alle cose un po' più serie.
Sinceramente, non credo che questa storia abbia senso nel fandom Pokémon. Non lo dico stringendo in mano lo scibile dei Pokémon ma guardando (leggendo) i fatti. Veniamo introdotti a questo personaggio, Calaver, del quale non viene mostrato nessun segno della personalità, nessun carattere fisico, nessuna backstory, nessuno sviluppo, è un pupazzo per quanto possa importarcene, che a quanto pare comanda l'intero mondo Pokémon da dietro le quinte. La vicenda è ambientata in uno scenario senza senso, impercettibile, lontano sia dall'anime che dal manga che dal videogioco, un luogo che nessuno conosce, con personaggi altrettanto abbozzati. Red, Green, Blue, Bellocchio, dicono difficilmente una parola. L'intera scena è vuota. Personalmente, avrei trovato questo capitolo come un buon finale per qualcosa che, a differenza di questo, avrebbe avuto una storia su cui appoggiarsi, con dei personaggi ed uno sviluppo. Se avessi ambientato questa storia in Breaking Bad, in Final Fantasy o in Il Signore degli Anelli cosa sarebbe cambiato? Il tablet sarebbe diventato un altro strumento, magari, ed i nomi sarebbero cambiati, ma il margine di coerenza che ha questa storia con il fandom dei Pokémon è questa: zero. Il nome del fandom, Pokémon, dovrebbe suonare un campanello (perdona l'inglesismo): le storie devono effettivamente c'entrare col mondo dei Pokémon. Io capisco che a molte persone piaccia scrivere di Giuseppina e Mario che si amano e piaccia chiamarli Misty e Ash perché così ha una shipping, ma non funziona così. E te lo dico perché, alla luce di quanto hai prodotto, penso che il discorso riesca a non perdersi nel mare di "Ma è la tua opinione! E la mia opinone è più giusta!". (i maiali di Orwell? Sicuramente scrivono da porci)
Seconda cosa, i rimandi al mondo umano stonano. Erano chiaramente una provocazione al lettore, ma una provocazione che non credo riuscita. Che senso ha collocare questa storia, che già si poggia su un equilibrio precario, in un mondo molto più complesso? Non viene fornita nessuna spiegazione né un approfondimento, cosa ne dovrebbe ricavare il lettore? Nulla, una provocazione che di fatto si perde. 
Terza cosa, l'inutile pomposità. La citazione iniziale di Oppenheimer era interessante, le vicende erano interessanti, ma di fatto cosa dovremmo ricavare dalla storia? La caduta di un grande uomo, con grande stile però. Come i matrimoni del Boss delle Cerimonie. È veramente suggestiva l'atmosfera che ricavi ma non lasci nulla al lettore di concreto, la storia è fine a se stessa e solo a se stessa, qualsiasi significato che potesse avere si perde nel fatto che è vuota. 
La cosa che mi era piaciuta riguarda il finale. Il bullet time è molto carino e l'alternanza di narrazione con nastro è veramente suggestiva. Mi ha ricordato una sequenza cinematografica, e devo dire che è riuscita, per quanto esistano dei limiti nella scrittura che il cinema (o la televisione) non ha.
Il giudizio finale è: e quindi? Non è negativa la recensione, poiché la storia non lo è, ma semplicemente non c'entra nulla col fandom dei Pokémon. Se permetti l'arroganza, penso che tu volessi scrivere una storia del genere ed abbia deciso di metterla nel fandom dei Pokémon perché era comodo farlo. Sei molto navigato da quello che vedo nel fandom e metterla qua ti avrebbe dato... visibiltà? Sicurezza? Sono solo congetture.

herr