Sono davvero scombussolata dentro dopo questo. La trovo semplicemente bellissima. Complimenti. |
Sento quella risata entrarmi nel cervello e scuotermi l'anima. Fa male. |
io. io amo questo scritto. canta. |
Meravigliosa. Assolutamente divina. E non ho nient'altro da dire, sarebbe del tutto inutile. Solo un lungo applauso e un inchino a Te, che ci hai permesso di leggere questa diavoleria coi fiocchi e controfiocchi e dove ci siamo ritrovati tutti, chi più chi meno. Grazie, Lucretia. Davvero. |
Ah! Zitta. Zitta. Taci, dannazione. Ti odio. No, non ti odio. O si. Mi sento confusa. Perchè? Perchè ho letto questa... questa, stamattina? Non avrei dovuto, no. E quella risata mi vibra nelle orecchie. Ah. Ah. Ah. Diciannove anni passati ad ascoltarla, ed ancora fa male. Eppure non capisco (demente), che dentro, da apprezzare, non c'è stato mai niente. |
Non so cosa dire, sinceramente. So che è bella, lo percepisco, lì, appena attorno la superficie delle parole. Eppure non riesco a comprenderla più a fondo. Dev'essere sicuramente colpa di una mia superficialità, o semplicemente non voglio capire. Solitudo. Decisamente interessante. Sia per il titolo che per la cadenza musicale delle parole con cui giochi così abilmente. Non capisco, non voglio capire, non so. L'ho letta e riletta, ci ho riflettutto attentamente ma, ripeto, non capisco troppo. Mia mancanza. Mi spiace terribilmente. Muoio dalla voglia di capirla totalmente, farla mia e portarla dentro. Di sicuro è entrata dentro di me. Ma forse perderebbe un po' del suo fascino nel parafrasarla totalmente e tanto crudelmente. Più probabilmente mi sto illudendo io, trovando una ragione alla mia ignoranza e stupidità. Per ora mi accontento di percepire le parole e il loro - per me - presunto significato vibrare sulla mia pelle. Magari, ora che dimorano nella mia mente, pian piano, goccia goccia, le farò mie e le capirò. Un percorso a ritroso. |
ci sono poesie che mi scuotono dentro...che mi fanno pensare e direi che questa ne è una...ogni tanto ci illudiamo di non essere soli, che in caso di difficoltà avremo qualcuno al nostro fianco, in realtà noi siamo sempre soli e ogni tanto ci fa bene ricordarlo..affacciarci a qual baratro buio che c'è dentro di noi e sapere che lì dentro ci siamo solo e unicamente noi...e la conclusione è davvero una risata amara..proprio come la vita, quando la solitudine ce lo ricorda non possiamo fare altro che ridere di noi e delle nostre illusioni. |
Ma come fa la gente a scrivere recensioni chilometriche senza mai cadere nel banale? Le ammiro, francamente. Io invece, funziono esattamente al contrario: quando la storia mi prende le viscere (come in questo caso, come tu sai fare con maestria ormai) mi ritrovo sempre senza uno straccio di parola e quindi scado in una banalità orrenda scrivendo sempre le stesse parole. Il fatto è che non so più come ripetere che quello che tu scrivi, insieme a pochi altri su questo sito, mi perfora i polmoni fino ad uccidermi. Stavolta l'hai fatto con una rima potente e una pesudo-risata smorzata, che, a scatti orridi, mi ricorda il preciso modo in cui ride di me la vita, quando mi continua a ronzare intorno nonostante il mio profondo disgusto. Non lo so. Non so dire dove ci porterà tutto ciò. Forse a distruggerci da soli. Forse a non farci sentire più. Forse a sparire con discrezione. Io so solo che sono felice. Di leggerti. Perchè non sono solo. E mi basta. (forse) |
Un applauso. |
Ho letto questa storia...e di seguito ho letto il commento lasciato, unico per ora...anche perché credo sia impossibile leggere e non provare un'emozione tale da costringerti a scrivere l'ammirazione, la tremenda gioia delle emozioni che sprizzano fuori dagli organi e dai tessuti del nostro corpo, prepotenti come un orgasmo. Il modo di lettura di chamelion è sublime, e vedendola in questo modo tutto assume un'imponenza enorme. E oltre a un perfetto stile di scrittura, la sensazione che passa, l'impotenza totale che filtra attraverso ogni singola parola colpisce e travolge e ti trascina come un fiume in piena...Io non sono un pessimista...io non sono nulla...ma cerco di assorbire da tutto quello che mi circonda sottoforma di sensazioni, di emozioni. E quando leggo le tue storie mi sento completamente appagato, soddisfatto di ciò che ho assorbito...mi sento bene, anche se non sempre le emozioni sono "positive" nel comune senso...difatti la tristezza spesso mi assale, a volte sgorgando dai miei occhi, a volte solo dal mio cervello...Qualcosa di simile all'apprensione...a volte mi sentirei in dovere di abbracciarti, di non farti sentire sola, "nella solitudo"...spero di sostituiermi con queste parole, di fartele arrivare quasi come una carezza...un "anticipo" se vogliamo! ^__^ Grazie...grazie davvero delle emozioni che mi-ci regali ogni volta. Come cantava la PFM (a proposito del rock!) "grazie davvero di vivere" |
Cara Lucretia, sono qui che leggo e rileggo "Solitudo" mentre cerco di trovare l'espressione giusta per dirti il mio parere su questo componimento: considerando gli assemblamenti di parole che vedo affacciarsi alla mia mente, prevedo che non sarò capace di scrivere una recensione comprensibile. Ma farò del mio meglio. |