Ho letto questa storia stanotte, ed era troppo tardi per recensire; volevo scrivere un commento che avesse un senso compiuto.
Questa è la prima storia che leggo che abbia come protagonisti Shisui e Itachi, e certo non è un caso. Mi ero sempre rifiutata di aprire storie che trattassero di loro due come protagonisti. Non che non mi piacessero, anzi... Itachi l'ho quasi rivestito di sacralità, nel mio immaginario, e non volevo ne scriverne ne leggerne per paura poi di banalizzarlo nella mia mente, di appiattirlo a delle caratteristiche, lui che per me è l'unico personaggio a sfuggire davvero da ogni stereotipo. O meglio, è l'unico personaggio che mi mancherebbero le parole per definire. Shisui era per me ancora più problematico: poco accennato e misteriosissimo, sospeso tra l'aulico e il triviale. Insomma, sentivo quasi malessere a pensare di leggere qualcosa che li riguardasse, e di restare poi delusa; cercavo disperatamente però, allo stesso tempo, qualcosa che mi facesse comprendere il loro rapporto. Ecco, la tua storia ci è riuscita. Avevo puntato questa OS da molto tempo ma mi ero sempre trattenuta, per questo blocco dell'Itasui. Alla fine non ho resistito, un po' per la curiosità e un po' perché confidavo nella tua sensibilità, e nel fatto che per trattare di loro avresti scavato a fondo. E ho fatto benissimo. Questa storia mi è piaciuta così tanto, mi ha commossa così tanto, che mi ha ispirata e mi ha fatto scrivere, subito, una storia su loro due. Perché grazie a questa tua OS ho avuto per la prima un po' di chiarezza in testa sul loro legame, mi sono ispirata a te per costruire poi la mia idea di loro due, e sono riuscita a darle una forma concreta. Quindi ecco, questa volta ti devo un ringraziamento davvero, davvero speciale.
Venendo un po' al sodo, sono tante le cose che ho apprezzato.
La canzone è unica. Grazie per avermi fatto conoscere anche questa. Arricchisce la lettura, e ricostruisce l'atmosfera che vi è sottesa.
L'immagine è stupenda, toccante, sembra uscire dallo schermo. Apprezzo moltissimo la tua immaginazione, e il fatto che tu, partendo solo da quella, abbia costruito una trama intorno a quel filo rosso, abbia visto scene e ce le abbia descritte.
Hai ripercorso uno dei momenti secondo me più amari del manga, lo hai fatto con tatto e delicatezza come tuo solito. Non hai esagerato con la drammaticità, era presente come era giusto che fosse ma sempre stemperata da quella punta di dolcezza, dallo scherzare di Shisui, che è stanco ma ha sempre un sorriso per Itachi.
Hai aperto uno spaccato sulle loro vite così lasciate nel mistero; ho adorato come tu sia riuscita anche a delineare, per cenni, la vita che i personaggi avevano avuto fino ad allora. Lasci dei dettagli, li dissemini, ma sono sempre importantissimi. Senza di essi la storia non sarebbe la stessa. Per esempio la piccola spiegazione sul rapporto che ha Itachi col padre e con le aspettative del clan, il fatto che lo porti inizialmente al rifiuto della sua sessualità, che lo costringa ad inibirsi. Mi ha profondamente commossa la pazienza di Shisui, il suo amore incondizionato e fiducioso, come il momento in cui Itachi gli racconta quella storia così intima e vera e cede, capendo che non può sfuggire al suo destino ma che anzi non vede l'ora di gettarglisi incontro a braccia aperte. Soffre, e si fa del male in quell'atto fisico...come se volesse che rimanesse un segno, in quel dolore, di Shisui che è dentro di sé. E fa ammenda.
Hai descritto benissimo il loro ultimo saluto. Il pragmatismo, la mente veloce di shinobi che registra quello che deve essere fatto. Il sacrificio, che sembra esso stesso essere il filo rosso che li lega. Itachi che inizialmente si rifiuta di capire, ma poi accetta quella scelta. Perché condividono gli stessi ideali, lo stesso credo.
E quel loro ultimo bacio mi ha fatto accapponare la pelle Alixia, mi viene da piangere anche solo adesso mentre ci ripenso. Itachi che lo guida sull'orlo del precipizio, perché Shisui non ci vede più ormai. Il loro appoggiarsi l'uno all'altro, l'ultimo bacio. Poi il salto nel vuoto.
E Itachi che è come se morisse dentro anche lui, che viene ritrovato, inerte, a stringere quel pezzo di carta. Cavolo, pure la frase finale era bellissima, la loro promessa di ritrovarsi. Il riassunto delle loro esistenze e del loro gesto eroico in quel "dove balla la foglia arde il fuoco".
Questa storia mi ha commossa come poche altre.
Ti ringrazio col cuore per averla scritta.
Altman <3 |