Mi piace moltissimo il modo in cui costruisci le tue storie, che hanno l'aurea di autentiche riflessioni che scorticano l'introspezione soggettiva dal quotidiano che appartiene a tutti. Mi colpisce in particolar modo l'incedere spesso ellittico della narrazione, e le immagini oniriche che colorano di tinte scure (ma anche placide) il racconto. Molte - in questa circostanza - le frasi ad effetto, costruite in modo "orientaleggiante", e cioè a mo' di sententiae (o, per certi versi, profezie). La cosa più affascinante del racconto è che l'interiorizzazione della figura del protagonista è perfettamente permeata (e penetrata) dagli elementi esterni e naturalistici, a partire dalla tempesta. Davvero complimenti...come sempre, del resto!