Allora, eccomi, sono qui. Cioè, più o meno ci sono.
Questa cosa dei legami sbagliati mi piace da morire, e mi piace ancora di più il tuo modo di scrivere, lo giuro che ti adoro. Questo vale in modo ancora più evidente perché a me, la KuroTsukki, non piace per niente e quando ho cominciato a rendermi conto che era proprio lì che stavi andando a parare (cioè più o meno nell'introduzione della storia) ho ingoiato il rospo perché avevo adorato così tanto le altre due che mi sono fatta coraggio.
Tu nell'introduzione parli del fatto che in questa serie volevi puntare soprattutto sui personaggi, ma devo dire che la sensazione che ho avuto è che la tua analisi e il tuo lavoro si siano concentrati piuttosto sui sentimenti, sulle loro sfaccettature, sui minusscoli dettagli che fanno la differenza in un rapporto.
Sarei molto tentata di fare un commento unico, perché si sente leggendo che nasce come blocco unitario, ma visto che questa sezione è piena di brutte persone che non commentano mi sento in dovere di dividere in due anche questo commento, così pur rimanendo su un numero assolutamente inaccettabile di commenti ne avrai due, e rappresenteranno il fatto che io ti ho amato due volte. O che ho amato due volte questa storia. E i tuoi personaggi. E le tue ambientazioni. E soprattutto il tuo modo di scrivere.
Bene, magari a questo punto comincio con un commento decente, anche perché visto che non ci sono Suga e Daichi posso mantenere una certa lucidità.
Cominciamo col dire che nonostante sia la terza sull'argomento che scrivi, non ti sei ripetuta né sei scaduta nel banale. Il tema è quello, ma sono a questo punto credo sei modi diversi di articolarlo, prospettive diverse e possibilità diverse di vivere un legame che dovrebbe semplificare di molto la vita. E invece mi sa che quelli che stanno meglio sono prorio Suga e Daichi, che pure loro ringranziando tutti gli dei ne hanno passate di brutte.
La reazione al legame che hai dato a Tsukki è estremamente da lui. È davvero bello il modo in cui hai trattato le sue caratteristiche che, ricordiamolo perché altrimenti rischiamo di non cogliere il punto centrale della cosa, vengono fuori da un cartone sulla pallavolo e gli hai dato uno spessore quasi doloroso ed estremamente reale. Mentre leggevo mi ritrovavo a pensare che non avrebbe potuto che reagire a quel modo, che non avrebbe potuto che rifiutare di dipendere da qualcuno anche se solo in minima parte, che non avrebbe potuto che negare anche solo la possibilità che fosse una cosa buona. È bello perché si ha la sensazione che il biondo preferirebbe sbattere la testa al muro duecento volte prima di accettare di dividere i sentimenti con qualcuno – o meglio, con qualcuno che nemmeno conosce, con qualcuno che non sia Yamaguchi, unica scintilla di umanità che si permette di avere nella sua vita. E quanto è bello e prezioso lui, il dolcissimo Tadashi che resta al suo fianco, che lo ama e lo adora in silenzio e divide questo sentimento con quel suo compagno che sa già che non avrà mai tutto il suo cuore, perché c'è una specie di ghiacciolino con gli occhiali che ne occupa gran parte già da prima.
Mi è piaciuto Asahi e la sua consapevolezza silenziosa, ho amato Daichi che riprende piano piano le redini della sua vita anche se per farlo tende a cercare l'appoggio di Koushi (ma guarda che caso, l'unico minuscolo accenno a loro due è bellissimo. Chissà come mai... bah, perché loro sono belli anche nei legami sbagliati e son o gli unici veramente felici di questa cosa, perché un legame con loro due non può essere sbagliato. Okay, mi sento leggermente fuori di testa, lo so che non esistono davvero, ma mi rendono così felice!) e soprattutto il modo in cui Tsukki interagisce con loro, cercando il loro appoggio e allo stesso tempo nascondendo quello che vorrebbe chiedere davvero, me lo immagino terribilmente in imbarazzo perché deve chiedere una pausa. In effetti stai per collassare perché in queste storie i legami sono sempre discretamente strazianti...
Tutto ciò prima di arrivare alla dolcezza estrema di quel santo di Ennoshita, che secondo me deve aver sinceramente considerato la possibilità di lasciarlo morire sotto una macchina ma che poi è intervenuto lo stesso per salvare la persona che il suo compagno ama di più al mondo. Mi piace da morire anche l'equilibrio che hai dato a questo trio, che hai dipinto come estremamente delicato e necessario. Mi sarebbe piaciuto sapere di ppiù su Yamaguchi ed Ennoshita, sul modo in cui hanno vissuto il loro, di legame, e di come abbiano fatto ad accettare il terzo incomodo.
Basta, mi piace un sacco. E sai anche cosa mi piace? Probabilmente te l'ho scritto, ma mi piace un sacco quanto tutto ciò risulti naturale per quanto naturale possa essere il mondo delle anime gemelle e dei colori. Però ecco, una pecca di questa serie di storie forse è che sono tutti omosessuali, e questo rende la cosa meno realistica per quel che riguarda le propporzioni.
La scena in cui Tsukki va a cercare Kuroo è molto particolare, perché mi è sembrato di sentire l'ansia che saliva pian piano che si avvicinava al suo compagno... solo per poi dirgli che non lo vuole, che non vuole nemmeno provarci, che non gli interessa e non gli interesserà mai perché se non è successo qualcosa tra loro a livello consapevole non potrà capitare mai nella vita. Povero Kuroo, che poi lo raggiunge perché percepisce il suo collasso... sinceramente, quando ho letto che Tsukki lo rifiutava ho davvero sperato che venisse fuori che il vero legame era quello con Kenma.
Avrai notato che non ho parlato di Bokuto, Akaashi, Kenma e Kuroo. Questo perché conto di farlo nel prossimo capitolo, visto che mi pare quello più dedicato a loro e al loro strambo modo di vivere e di viversi, e credo che questa seconda e ultima parte sia anche quella che ti è venuta meglio, dunque niente, spero di riuscire a commentare in qualche modo in maniera soddisfacente, perché penso che tu sia bravissima e che abbia fatto davvero un ottimo lavoro. |