Recensioni per
Verdetto finale
di Lory221B

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/12/17, ore 18:53

Credo che John e Sherlock siano la coppia più bella di sempre, perché sono davvero personaggi complessi, che si completano a vicenda, si amano, si cercano, ma non si comprendono a pieno. C'è davvero un mondo di emozioni e sentimenti dietro ogni loro sguardo, parola, gesto, scelta. Amo questa coppia anche perché c'è ancora tantissimo da dire su di loro, ancora buona parte è ancora inespresso.
Bella ff, racchiude bene tutti questi concetti e avendoli suddivisi in accusa difesa e verdetto tutto è estremamente limpido

Recensore Master
23/02/17, ore 15:27

Buongiorno! è molto tempo che ho questa storia in attesa di rec... *-*
Ci sono due particolari che mi piacciono più degli altri, anche se tutta la storia è piena di significato
La prima parte con l'anafora "quante": le usano pochi, le figure retoriche, forse danno un'impronta scolastica, per così dire. Io le amo, malgrado non sia granché brava ; )
Seconda, la vera e propria costruzione della storia con uno specchietto: questa è anche meglio! la struttura che incamera quella che sarebbe una fiction a suo modo semplice, non lunga, le da' un ordine, una cura e uno studio evidenti.
Soprattutto ti è riuscita bene, altrimenti sarebbe parsa solo rigida, non so se mi spiego!
Il punto di vista di John è quello nel quale mi sono sempre identificata con più facilità, quindi quello che osservo a fondo per l'IC e devo dire che hai fatto un ottimo lavoro
John e Sherlock si inseguono, separano, tornano uno verso l'altro, quasi senza scampo
Per farlo, opportunamente, non hai immesso troppe specifiche della inquietante quarta serie. Io ancora non le so dare un voto complessivo...
a presto, è stata una bellissima lettura
Setsuna

Recensore Master
11/02/17, ore 09:44

È proprio bella. Mi piace.
Grazie per avere assolto John, naturalmente. Facendo parlare prima l'accusa, ho temuto che il buon dottore sarebbe stato condannato senza possibilità di appello.
Torti e ragioni.
Entrambi colpevoli ed entrambi innocenti.
Come è giusto che sia in un rapporto a due. Nessuno è completamente colpevole o innocente.
È un'analisi profonda del loro rapporto, svolta in modo puntuale e in poche intense righe.
Veramente brava.
E, visto che scrivi così bene, non facciamo alcuna fatica a "sopportarti".

Alla prossima!

Ciao! :-)

Recensore Master
08/02/17, ore 20:13

Singolare, da subito, questa OS, ad una prima lettura, per lo schema "processuale" in cui sono state sistemate le idee da comunicare. Idee che, non so se ti consoli, non sei la sola a rincorrere, a sviscerare, per trovare punti fermi nel marasma che ha scatenato la quarta Stagione. Interessante, quindi, questo tuo "far ordine" nella tempesta che, più che mai, lega e separa, allo stesso tempo, Sh e John. Quest'ultimo lo fai esprimere in modo completamente IC, come accusatore e, contemporaneamente, difensore di se stesso. Approvo la scelta che hai fatto di questo doppio ruolo, di fronte ad uno Sh giudice, dall'alto del suo percorso indubbiamente più sconvolgente, secondo me, perché l'urlo delle sofferenze ed incomprensioni subite è sempre stato soffocato, inchiodato al mutismo da una spietata razionalità . Ora Sh può giudicare, sì, anche perché l'immagine di lui che ci è rimasta, dopo il vero e proprio "salto/caduta" (nostro) cui siamo stati costretti dalla quarta Stagione, è quella di un uomo più aperto ad esprimere ciò che prova, ad accogliere, a consolare; ad accettare, anche senza farsi prendere dall'ira, di sentirsi rifiutato dalla persona più importante della sua vita che avrebbe preferito farsi aiutare da tutti tranne che da lui. IC anche Sh che si esprime con parole che corrispondono al suo atteggiamento, venato da una consapevole malinconia, che lo ha caratterizzato soprattutto in TFP. Annoto una, tra le tante, frase che mi ha colpito particolarmente per l'attinenza al personaggio ed a quanto visto di lui:"...non ero in grado di riconoscere ed apprezzare ..". Mi ha ricordato quella scena, in TGG, sì mi sto consolando con il passato, in cui i due stanno cercando il Golem ed Holmes, sorprendentemente, alza gli occhi al cielo pieno di stelle, ammirandone la bellezza. Dunque una storia, la tua, credibile e di spessore.

Recensore Master
08/02/17, ore 13:56

Il genere "malinconico" mi aveva tratta in inganno e mi sono approcciata a questa storia aspettandomi un finale un po' amaro, triste quasi e invece si passa per l'amarezza questo sì (e anche per un po' di angst a dire il vero), ma l'assoluzione finale di Sherlock che eleva le colpe di John a mera umanità, è un qualcosa di liberatorio ed estremamente positivo. Circa, ma su questo mi spiegherò meglio. Ad ogni modo è tutt'altro che malinconico. Anche in questa, così come nella OS che ho letto qualche giorno fa, c'è poco romanticismo e molte parole chiare e dette in modo netto, ma questo non inficia il risultato finale, né la qualità di quello che hai scritto. Anzi, sono incuriosita da diversi aspetti e che leggendo solo "29 gennaio" avevo sì notato, ma avevo attribuito la cosa a quel particolare episodio che raccontavi in quella specifica storia (perché ogni storia è un mondo a sé) e invece c'è una costante e un qualcosa che ritorna anche qui, forse in maniera ben più forte. Non so se qualcuno dei tuoi lettori lo ha già notato, ma c'è qualcosa di diverso in te e nel modo in cui scrivi non solo dei sentimenti di John e Sherlock, ma anche e soprattutto nel modo in cui questi arrivano a confessarsi l'un l'altro. Specifico per bene: non voglio farmi un'idea di quello che pensi di questa quarta stagione, questo perché quello che una stagione o un'intera serie lascia a una persona, è un meccanismo molto complesso e tante sfaccettature di sentimenti, pensieri ed emozioni, che oltre a esser privati sono di difficile codifica per qualcuno che non vive nella tua testa. Quindi peccherei di presunzione a pensare una qualsiasi cosa a riguardo. Pertanto ciò che sto per dire esce senza che io abbia idee, che non voglio nemmeno farmi perché sono cose personali e che non mi riguardano. Credo di esser obiettiva nel dirlo perché appunto non influenzata da informazioni di alcun tipo, ma c'è una certa durezza in quello che ho letto. Non solo nell'approccio generale alla narrazione, che esprimi in una seconda persona molto accusatoria e critica col personaggio (forse specchio di una certa identificazione in essa? Non so, questa è speculazione) ma anche e soprattutto nel modo in cui Sherlock parla alla fine, e per come lui e John arrivano a capirsi. Le cose che, di fatto, vengono messe sul piatto del loro rapporto, sono come frustate e vengono espresse in una verità indurita, quasi aggressiva. C'è impeto in quello che scrivi e una freddezza analitica che mi incuriosisce per precisione. Per questo dicevo che c'è poco romanticismo, c'è poca grazia e leggerezza, ma tanta, davvero tanta pesantezza e sia in questa che nella fic precedente. Alla fine sì, è liberatorio e positivo questo finale perché entrambi vengono assolti, ma io sono dell'idea che le cose non siano mai sempre e solo così facili, è una libertà dura quella che raggiungono e forse eccessivamente incattivita e qui è ciò su cui mi cruccio... Non capisco da cosa siano così induriti. La morte di Mary? I fatti accaduti con Eurus? Moriarty? Possibile che il peso di parole mai dette suoni così ingombrante? Non so, questa è la cosa che mi rende più perplessa... ma immagino che necessiterò di ulteriori letture.

Insomma, una svolta che mi incuriosisce e affascina. Sono rimasta sorpresa nel notare un simile cambiamento in te. Le tue storie erano... come dire... dorate! C'era sempre un alone scintillante attorno ai protagonisti. Non me lo aspettavo ecco.
Alla prossima.
Koa

Recensore Veterano
08/02/17, ore 12:02

Ciao amica!

Alla fine, a lettura ultimata, sono felice che questa "drabble" sia sfuggita di mano, allargandosi fino a diventare (per poche parole) una OS.

Trovo splendida (e particolare) la gestione dello spazio e l'idea in sé. John che accusa e difende se stesso, Sherlock che ricopre il ruolo di giudice ed emette una sentenza che è una vera e propria assoluzione dell'anima: siamo tutti umani, persino loro due.
John lo ha insegnato a Sherlock senza neanche accorgersene e lui, quando è stato il momento, lo ha ricambiato offrendogli tutto il ristoro, l'amore e l'umanità di cui sia capace (quindi infinito).

Brava come sempre! ^_^
A presto (qui e altrove),
B.