Recensioni per
Panico
di Ashes to Ashes

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
31/03/17, ore 15:44
Cap. 1:

*hugs* Non sei mai sola in queste battaglie (purtroppo o per fortuna), ma già l'aver messo su bianco i propri dubbi e le proprie paure è un importante passo avanti :) Grazie per averlo condiviso con noi e credimi: chi capisce davvero cosa si prova non vedrà mai in te altro che infinito coraggio ;)

Recensore Master
13/02/17, ore 20:54
Cap. 1:

Questa breve storia assomiglia ad un grido, un grido per sfogarsi, un grido d'aiuto. E con questo grido hai trovato qualcuno come te. 
Quando ho letto l'introduzione ho sentito che il panico di cui parlavi non era semplice paura, e ho voluto leggere la storia perché su EFP non avevo trovato niente, finora, sugli attacchi di panico. Neanche io, pur soffrendone da anni, sono mai riuscita a scriverne in questo modo, apertamente. Perciò, in primo luogo, complimenti per il coraggio.
Le tue parole mi hanno ricordato la me stesse di qualche anno fa, quella che non sapeva cosa fosse il malessere che la colpiva di tanto in tanto, nei momenti più impensati... perché, come hai detto tu, non hanno uno schema. Non hanno una ragione. Magari sei lì, a ridere con i tuoi amici, senza aspettarti nulla, e poi all'improvviso tutto cambia, senti il cuore che accelera e non riesci più a respirare. Non lo sai spiegare che cos'è, e gli altri non capiscono. Ma poi cominci a vivere nell'ansia che accada di nuovo, non sai mai quando verranno, è come se ci fosse la famosa spada di Damocle a pendere sulla tua testa. Le ultime righe mi hanno fatto venire le lacrime agli occhi, perché mi sono riconosciuta in te nella decisione di tenermi tutto dentro piuttosto che spiegarlo a qualcuno che non avrebbe capito e che mi avrebbe considerata pazza. E perché anche io all'inizio ero alla disperata ricerca di una ragione: mi scervellavo a trovare un elemento comune a tutti gli attacchi, credendo che così avrei potuto capire cosa li scatenava ed evitarli, ma non sono mai riuscita a venirne a capo. Lo so come ci si sente, vulnerabili e impotenti. Ma in tutto questo discorso c'è un però
Però si può combatterli. Però si può tornare a stare bene, un giorno. Te lo dico, ancora una volta, per esperienza. La scelta che entrambe abbiamo fatto, quella di non dire nulla, paradossalmente sembra la più sicura, ma è la più dannosa. Sai quando ho iniziato a stare meglio? Quando ho iniziato a parlarne con qualcuno. Immagino che adesso stai pensando che non lo farai mai, che non c'è nessuno che possa capirti, ma qualcuno c'è, c'è sempre. Magari potresti parlarne con la tua migliore amica, o con quella persona a cui tieni più di tutte le altre, di cui ti fidi di più. Io, lo ammetto, non ho avuto la forza di parlarne con qualcuno che conoscevo, e così mi sono confidata con una counselor, e lei ha iniziato ad aiutarmi con questo problema. Non è stata una vera e propria terapia, ma mi è stato spiegato da cosa potessero avere origine gli attacchi di panico. Naturalmente le ragioni sono le più disparate e cambiano da persona a persona; nel mio caso, erano una risposta al mio tenermi tutto dentro, una valvola di sfogo a tutta l'ansia e i pensieri che non esternavo con nessuno e che accumulavo fino a che non diventavano dannosi per me stessa. Non so se questa sia la ragione anche per te, ma il primo passo è senza dubbio quello di confidarti con qualcuno. 
Scusami per essermi dilungata tanto, è che questo è un argomento che mi sta molto a cuore, e quando conosco qualcuno che soffre di attacchi di panico vorrei solo rendermi utile. Perciò se hai bisogno di chiedere un consiglio, se hai bisogno di aiuto o semplicemente di sfogarti non esitare a contattarmi.
Spero che starai meglio.