Ciao, sono sempre Sky e ho seguito il tuo consiglio, venendo a leggere questa storia.
Prima di tutto ti faccio i miei più sentiti complimenti per lo stile che hai usato - cinematografico è dire poco. Tutte le scene sembrano riprese da una telecamera, a tratti mobile e a tratti immobile, e i cambi sono perfettamente gestiti come su un set.
Non solo la storia è molto bella, molto toccante, ma l'aria di film che si respira la rende ancora più appassionante. Quasi si può sentire un "eeee CUT!" alla fine della narrazione, con gli attori che si ricompongono (ma non per questo le emozioni che trasmette risultano meno vive e reali).
Parlando della trama, mi è piaciuta davvero molto la scelta di descrivere ogni piccolo gesto, ogni abitudine. Ecco, questo è qualcosa che si può ottenere solo con la narrazione scritta: la ciclicità, il senso di vortice che confonde, in un primo momento, ma che rende tutto chiaro quando si ripetono proprio quelle precise parole, quelle frasi spezzate, quelle sensazioni che si hanno solo nel momento in cui si legge (e le voci le si ascolta solo nella mente).
In un primo momento questa scelta può apparire fuorviante, ma poi se ne comprende appieno il valore mano a mano che si va avanti con la storia. Melania ha una vita che si potrebbe definire ordinaria, e tratta tutto il mondo con un apparente distacco - solo apparente - che la porta a scegliere sempre gli stessi vestiti per gli stessi giorni, a farsi chiamare "barracuda" dai suoi studenti, ma che nasconde una profonda dolcezza e un amore che i lutti, e le difficoltà della vita, hanno tentato variamente di soffocare.
Sembra desiderare qualcosa, ma non sa cosa. O meglio lo sa e sa di non poterlo avere, e il momento in cui scopre che Simone è morto le fa capire che mai, mai lo avrà. L'ha perso, ma in un certo senso è quasi meglio così: non sarebbe cambiato niente, lei starebbe ugualmente soffrendo, e almeno adesso ha suo marito e sua figlia accanto.
A sapere il perché, li riporteresti indietro? Mi ci rivedo in questa domanda, la cui ovvia risposta è no, perché non c'è mai un perché. I lutti sono fori nell'anima e nel corpo, impossibili da riempire - a un certo punto smettono di sanguinare, ma non si richiudono mai. Si va solo avanti, sempre avanti, cercando di mantenere l'equilibrio.
E Melania si sforza di mantenere l'equilibrio, vacilla e cade ma si rialza, dimostrando una bellezza d'animo che suo marito, di cui non è dato conoscere il nome, probabilmente vede. Perché la ama, anche se non ricambiato, e solo un uomo che vede questa grande bellezza d'animo può essere così tanto innamorato.
Molto bella davvero. Ho letto quali sono state le tue ispirazioni, e aggiungo che a me ha ricordato i toni dolorosi e drammatici di "A Single Man", anche se magari tu nemmeno l'hai mai visto :)
Ti faccio nuovamente i miei complimenti, a presto.
~Sky |