Mi ricorda una poesia in stile Palazzeschi. Era lui, no? Molto soffice, leggera, ma pesante dentro. Brava :)

Chiedo infinitamente perdono per non aver commentato prima. La trovo bellissima. Schietta, cattiva, quasi allucinante, con quelle parole che paiono lanciate, anzi, sputate in aria, e anche loro fanno "buon viso a cattivo gioco", cadendo prima di raggiungere il volto dell'interlocutore, aspettando di trovarsi nella beata compagnia di se stesse. Poi, quella domanda finale (e io amo quando le storie terminano con una domanda), quell'Un altro po’ di tè, mia cara?, ecco, quello mi fa morire. Un bacio. Lucretia

E ti pare poco? Ti pare poco quello che riesci a tirare fuori? Non lo è. Non a mio avviso. E' un pezzo corto, cruento, violento in alcune parti, e disperatamente folle (di una follia ormai sconfitta da ciò che la circonde malamente). Un ottimo scritto, a mio dire, con trovate "estetiche & grafiche" non irrilevanti. Grazie a te, che non molli. Grazie a chi, come te, come altri, non sta zitto come il mondo vorrebbe.