Nona classificata al contest "Flashiamo! II edizione"
Grammatica: 8.1/10
Così così. Considerando che si tratta di una flash ci sono troppi tempi verbali sbagliati e la punteggiatura è da rividere. Per i discorsi diretti i trattini adatti sono quelli lunghi, non quelli corti, e tra questi e le parole serve uno spazio. Es. – Ciao. // al posto di -Ciao.
• non sentirsi mai soli.-: è sbagliato mettere un trattino alla fine del dialogo, a meno che questo non sia seguito da "disse/spiegò" ecc... Quando si usano i trattini per i discorsi diretti alla fine si mette solo il punto e poi, come hai giustamente fatto, si va a capo. Ti ho tolto un punto per tutti gli errori ortografici.
• Non mi sarei mai aspettato di trovarmi di fronte a tutti voi a pronunciare le mie promesse di matrimonio- iniziò così il discorso di Albus: la descrizione di un discorse diretto è data da verbo + soggetto parlante, "discorso" è complemento oggetto, non può essere soggetto ; basta semplicemente rimuovere il "di" e scrivere "iniziò così il discorso Albus" (- 0.30). Se vuoi mantenere la frase inalterata, invece, devi scrivere: - Non mi sarei mai aspettato di trovarmi di fronte a tutti voi a pronunciare le mie promesse di matrimonio.
Iniziò così il discorso di Albus.
• mi ha insegnato cosa significasse veramente: "significhi", hai cambiato tempo verbale (- 0.20); "significasse" risulterebbe concordato correttamente con "mi *aveva* insegnato".
• A questo punto il ragazzo aveva preso coraggio e aveva fissato i suoi splendidi occhi verdi in quelli grigi di Scorpius e strinse ancora più forte le mani intrecciate: hai di nuovo cambiato tempo verbale; la storia parte con "iniziò", quindi per coerenza devi mantenere il passato remoto. Dovrai scrivere "prese" e "fissò" ( - 0.20 ×2). Discorso diverso per "Il giovane Potter aveva la voce rotta dall'emozione": in questa frase l'uso dell'imperfetto è corretto perché non stai descrivendo un'azione precisa che si verifica in un dato momento, ma una condizione esteriore che perdura nel tempo.
Stile: 7/10
È arduo parlare di stile quando un testo è composto quasi interamente da dialoghi. Anche dai dialoghi può emergere uno stile intrigante, certo, ma è molto più difficile renderlo caratteristico, memorabile e, soprattutto, emozionante se non gli si dà colore. Certo, nel tuo caso la semplicità del linguaggio rispecchia la semplicità, la trasparenza e la naturalezza di Albus e l'andamento veloce dei dialoghi accentua questa sensazione. L'assenza di punti in alcuni momenti altrimenti necessari suggerisce l'idea che Albus stia parlando velocemente perché non ha organizzato un discorso, o perché essendo timido vuole finire di parlare in fretta per non perdere il coraggio trovato. Purtroppo, se da un lato l'andamento frettoloso dei dialoghi e la semplicità del lessico rendono Albus realistico, dall'altro tutto questo penalizza sul piano emotivo. I dialoghi così frettolosi trasmettono un senso di confusione al lettore che gli impedisce di gustarli pienamente; l'assenza d'introspezione fa invece sì che non si senta coinvolto da ciò che legge, che non si affezioni al protagonista. Questo, almeno, è quello che ho percepito io. Essenzialmente questo stile mi è sembrato piatto, pieno di frasi fatte e generiche. Non è sempre necessario ricorrere a immagini evocative per colpire, l'importante secondo mè è dar peso all'introspezione. Nel momento in cui quest'ultima viene a mancare, lo stile non lascia niente. Lo stesso protagonista non ha spessore, ricorre a parole "sulla bocca di tutti" per esprimere se stesso, non fa pensare a Albus Potter, ma a mille facce stereotipate.
A proposito della sensazione di frettolosità, cito questa frase: "Adesso, però, siamo qui, tu e io, potrei prometterti di amarti e onorarti, di esserti vicino in salute e malattia,[...]". Un punto fermo dopo "tu e io" avrebbe rallentato la lettura in maniera positiva. La frase successiva esprime un altro concetto, separarla dalla precedente non solo avrebbe dato un'idea di maggior ordine, ma avrebbe anche creato quel pizzico di suspense in più prima del gran discorso.
In sintesi, lo stile mi è sembrato piatto e per nulla emotivo, non l'ho odiato ma nemmeno apprezzato, l'ho trovato insipido.
Titolo: 2/5
Il titolo non mi piace, lo trovo banale e generico, capace di spogliare la trama di ogni attrattiva. Chi legge, secondo me, sa già che un personaggio dichiarerà i propri sentimenti a un altro, perciò scompare quel minimo di suspense che un testo dovrebbe lasciare. Mi dispiace, ma non mi ha trasmesso nulla, sarebbe stato meglio scegliere qualcosa di più incisivo e specifico.
Caratterizzazione personaggi: 6/15
La caratterizzazione è pressoché - e sottolineo il pressoché - inesistente. Non ci vedo nulla di male a concentrarsi su un singolo personaggio, nemmeno se si sta parlando di una coppia, perciò non ti ho penalizzata per aver messo Scorpius all'angolo. Se avessi dato spessore a Albus, l'assenza di quest'ultimo non si sarebbe nemmeno notata. Il problema è che Albus non riesce a emergere, il palco è interamente suo, eppure risulta "debole". Ho questa sensazione perché i suoi discorsi sono composti da frasi fatte, alquanto piatte e generiche (Mi ha mostrato lati di me che non conoscevo, mi ha insegnato cosa significasse veramente la parola “amare”; quando è stato chiaro che la nostra non era solo un’amicizia abbiamo sfidato anche i nostri genitori. Tutto questo non ci ha diviso ma, anzi, ci ha unito ancora di più). Se ti fossi concentrata più sul "come", anziché sul "cosa", il risultato sarebbe stato diverso. Per esempio, quali sono i lati di sé che Albus non conosceva prima d'innamorarsi? Cosa significa amare, per lui? Come hanno capito lui e Scorpius di amarsi? Come hanno affrontato le loro famiglie?
Se cambiassi i nomi dei personaggi con altri cento, la storia non risulterebbe stravolta perché delle loro personalità non si sa niente. Okay che la mancanza d'introspezione può essere compensata da dialoghi brillanti: i dialoghi possono rivelare innocenza, sarcasmo, stravaganza, sensibilità, superbia, intelligenza - insomma, un sacco di caratteristiche. Però se non si portano dietro l'impronta di chi parla, se non raccontano i fatti, limitandosi semplicemente ad elencarli come una lista della spesa, non sono altro che una serie di copia-incolla composte da soggetto + verbo.
Un'altra cosa che non mi ha convinto per niente è il discorso che fa Albus sul matrimonio. Mi trovo in linea con lui quando dice che sostanzialmente è un pezzo di carta - per questo inizialmente l'avevo apprezzato - ma non capisco perché alla fine cambi idea. Se n'è davvero convinto, perché ha bisogno di dimostrare a Scorpius che lo ama per forza col matrimonio e non con i fatti? Trovo questo cambio di posizione incoerente perché non viene spiegato.
L'unica cosa che mi è piaciuta te la riassumo con queste frasi: "potrei prometterti di amarti e onorarti, di esserti vicino in salute e malattia, potrei dire "finché morte non ci separi", ma non lo farò. Queste sono promesse per le coppie ottimiste [..]; "Ti prometto solo una cosa... me stesso." Albus non fa promesse che non può mantenere, sa che il tempo, le circostanze e le cause di forza maggiore possono alterare ogni cosa. Hai permesso al lettore di cogliere il suo lato realista senza scrivere "è realista", ma rendendo questo suo lato evidente attraverso le parole. Se dalle parole fosse emerso altro, allora sì che avresti delineato un personaggio dai contorni definitivi al posto di un'ombra abbozzata.
In sintesi avresti dovuto dare impronte più nette ai dialoghi.
Sviluppo della coppia: 3/10
Questo punteggio è una conseguenza di quanto ti ho espresso sullo stile e la caratterizzazione. Di fronte a dialoghi piatti e generici non provo mai nulla. Come ti ho detto più sopra al riguardo - mi autocito - "se non raccontano i fatti, limitandosi semplicemente ad elencarli come una lista della spesa, non sono altro che una serie di copia-incolla composte da soggetto + verbo." Approfondisco il discorso qui perché quanto segue riguarda il mio grado di coinvolgimento emotivo. Con "se non raccontano i fatti" intendo dire che Albus ha fornito una visione fredda, estranea, degli eventi, si è limitato a dire: "è successo A e B" senza andare oltre. Il lettore non è riuscito a scavare nell'area delle emozioni e delle percezioni. "Insieme abbiamo affrontato la scuola e poi la vita vera"; "Sei stato l'unico in grado di entrare nel mio cuore, sei l'unico che lo fa battere, per questo lo metto nelle tue mani: è tuo." Di fronte a queste frasi continuo a pensare: "Perché? Come?" Parlare degli ostacoli superati dalla coppia e di come sia nato il loro amore secondo me sarebbe stato più emozionante, oltre che più interessante. Il lettore si ritrova davanti a due personaggi di cui non si sa nulla perché appartengono alla Nuova Generazione, in più non ha modo di capire come si siano innamorati. Cosa possono dare? Leggere una storia di questo tipo, per me, è come regalare solo la carta di un uovo di Pasqua e tenersi l'uovo. Il contenuto fondamentale, cioè il pathos e la sorpresa, mancano quasi del tutto. Credo che avresti potuto fare di più perché di aspetti carini ce ne sono. Ad esempio mi è piaciuto quel "ti prometto me stesso" al posto di un "non ti lascerò mai". Devo inoltre dire che tutto questo fluff non ce l'ho visto, salvo nelle frasi finali in cui compare Scorpius. Secondo me mancava proprio un fondo di sentimento a livello generale.
Concludo dicendoti "vai più a fondo, cerca di essere meno generica quando crei i dialoghi, dagli un tocco personale".
Totale: 26.1/50 |