Sono incantata. E quindi faccio ciò che, per mancanza di tempo dovuta ai mille impegni di lavoro e famiglia che lasciano poco spazio alle nostalgie adolescenziali, mi capita di rado: recensisco.
E mi dispiace davvero di farlo così tardi, perchè ho letto questo tuo capitolo solo sulla scia della lettura dell'ultima drabble di Minuetto da poco pubblicata (ohimé, una delle poche oasi di qualità e bellezza rimaste nel deserto dei Tartari che è diventata ultimamente questa sezione).
Ed è un peccato, perchè nell'immenso spazio libero che ha lasciato Kurumada all'interno di questo universo pieno di infinite possibilità da lui creato, sono i racconti dei fan a riempire gli spazi vuoti; e spesso lo hanno fatto – qualcuno come te ancora lo fa – in modo mirabile, dando coerenza a materiale che proprio coerente non è, e creando poesia dove la poesia è potenziale e solo abbozzata. E' lì pronta ad uscire se la si coglie, oppure a rimanere nascosta ed a lasciare che questa storia resti soltanto ciò che secondo molti semplicemente è, uno shonen avvincente e pieno di personaggi carismatici anche se alla fine un po' ripetitivo.
Grazie, quindi, di scrivere, e di aver visto, accanto alle mazzate, anche quello che racconti e ci fai vivere. E continua a scrivere, lo dico come richiesta personale. Mi aggrappo volentieri a tutto il materiale che continua a rinfrescare e nobilitare i personaggi che sono stati, tanto tempo fa, tra i miei idoli di ragazzina.
Ah, un post scriptum: ulteriore motivo di merito alla tua storia, perchè mi è piaciuta nonostante per me Aiolia e Marin siano indissolubili. E' bellissimo, credibile, intenso il tuo modo di raccontare il loro rapporto, ma per me loro sono una coppia. La coppia het per eccellenza di questa serie.
E non c'è Shura che tenga, non se ne parla.
In barba a Kurumada che li definisce solo amici e alla mia tendenza a pensare che se un Santo d'oro proverà qualcosa per altro che non sia solo la sua Dea, cercherà quell'altro solo tra i suoi pari. Per tanti motivi, anche peculiari di questo manga.
Il che (per pietà, senza trasformare Saint Seiya nel carnevale di Rio come spesso accade, e senza snaturare il carattere dei personaggi), rende alcune coppie shonen-ai create – o sviluppate? - dal fandom non solo plausibili, ma anche inevitabili, necessarie.
Però Aiolia e Marin non si toccano. A meno che, in via del tutto eccezionale, li si tocchi con una penna delicata come la tua. Grazie ancora! E a presto. |