Recensioni per
The end of us
di ellacowgirl in Madame_Butterfly

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
11/02/19, ore 20:16

Ciao,
sono Elgas, la stessa che tempo fa recensì le tue magnifiche fanfic su Bleach. <3
Spluciando il tuo fandom, ho deciso di leggere questa su Naruto, poiché è uno dei fandom che conosco meglio. Detto questo, conosco la coppia Madara x Hashirama avendo letto qualcosina a riguardo su EFP.
Il loro è il tipico rapporto amore, odio, e mi piace come questo sentimento si rifletti anche sulla nipote Tsubade ( se non sbaglio il rapporto era questo tra Hashirama e lei... perdona, ma non sono espertissima di Naruto. ). Il rapporto malato che si crea tra Tsunade e Madare è ben reso; Madara sprofonda lentamente, osservando negli occhi di Tsunade, la stessa determinazione dell'amato; occhi che non è mai riuscito a fare suoi. È una storia cruda e brutale, il fijale tragico mi ha colpito, ma tenendo conto della storia , è una conclusione più che giusta.
Forse l'inizio non mi ha convinto appieno; troppi personaggi e il rapimento di Tsunade... troppo facile? Per il resto perfetto <3

Un saluto e alla prossima

Elgas

Recensore Junior
04/06/17, ore 21:14

Recensione/giudizio contest "Seconda chance ~ perché tutti ne meritano una"

Grammatica e stile: 8/10
Sia la grammatica che lo stile vanno abbastanza bene, anche se ci sono alcune imprecisioni che vorrei farti notare. Partiamo da quelle prettamente grammaticali: anzitutto, fai un uso scorretto e sovrabbondante di d eufoniche. Mi spiego: la d eufonica, per sua natura – nonché per la regola ad essa legata – va inserita laddove la vocale che segue sia la stessa di quella che la precede (come ad esempio avviene nel caso di “ed era”); in altri casi, quando le due vocali non sono le stesse, teoricamente non andrebbe inserita. Tu, al contrario, la usi molto spesso anche in locuzioni che non ne necessitano (“Ed il Decacoda”, “ed amico”, “ed al contempo”, “ed al semibuio”, “ed a nulla”, “ad ubbidire”, “ed invece”). Capisco che in alcuni punti possano anche suonare bene, tuttavia sarebbe meglio evitarle il più possibile. È un errore abbastanza minimale, tuttavia, per quando la storia non sia corta ma neanche eccessivamente lunga, apporta un effetto di ridondanza che appesantisce di molto la lettura. A proposito di ridondanza, ne approfitto per parlarti anche di questo: nel tuo testo ho notato la presenza di diverse ripetizioni, tuttavia molte non le ho considerate come errori perché ho trovato che fossero un chiaro espediente narrativo/inserimento intenzionale da parte dell’autrice. In alcuni punti, però, mi sono sembrate decisamente eccessive (come in “Il suo solo respirare è per te un segno di sfida, e desideri solo soffocarlo, e desideri solo che non cessi”, che francamente non saprei come aggiustare, perché – lo ripeto – ne riconosco l’intenzionalità, solo che continua a stonarmi davvero tanto; oppure in “lui glielo aveva detto sin dal momento in cui era scesa in campo contro di lui”, dove rimuoverei il primo “lui”, così da non andare a intaccare il senso della frase, che risulta egualmente comprensibile). Detto questo, a parte poche altre imprecisioni, come un “Dopo tutto” staccato (se intendi usare l’avverbio di tempo la grafia corretta è quella tutta attaccata – “dopotutto” – mentre se staccato – quindi “dopo tutto”, come hai scritto tu – necessita sempre di un oggetto a seguirlo, per specificare “dopo tutto che cosa?” s’intenda – per esempio “dopo tutto l’impegno che ci aveva messo, finalmente i risultati cominciavano ad arrivare”), alcuni segni di punteggiatura un po’ sconnessi o parole scritte scorrettamente. Provo ad elencarteli, altrimenti non arriviamo mai.
 
“mentre la Mizukage cadeva in ginocchio, come le avessero sottratto ogni respiro di vita, tutta in un colpo”: ti riferisci al fatto che sembra che ogni respiro sia stato sottratto alla Mizukage, per cui al limite dovrebbe essere “tutto in un colpo” o “tutto d’un colpo”, perché l’oggetto della frase è maschile, non femminile. Tra l’altro, io lascerei solamente “come se le avessero sottratto ogni respiro”, perché quel “di vita” stona tantissimo.
 
L’hai odiata sin dal primo momento, perché dal primo momento”: qui c’è una ripetizione di “momento”. Potresti risolverla inserendo in seconda sede “perché da allora”.
 
“Il suo volto era corrucciato, sembrava soppesare pensieri scomodi mentre le mani picchiettavano sul tavolo di tanto in tanto”: qui aggiungerei due virgole, una prima di “mentre” e l’altra dopo “tavolo”.
 
“Tsunade si concesse ora uno sguardo alla situazione in cui si trovava dinnanzi”: ripetizione di “si”; inoltre, l’espressione “in cui si trovava dinanzi” la trovo un po’ troppo contorta. Suggerirei di mettere “Tsunade concesse in quel momento uno sguardo alla situazione in cui si trovava”.
 
“Fai sedere una Senju alla tua tavola, Uchiha..”: qui non ho capito se la tua intenzione era quella di mettere un solo punto fermo o i tre puntini di sospensione. In ogni caso, due punti fermi sono considerati scorretti, perché non sono un vero e proprio segno di punteggiatura.
 
“prendendo mano alle bacchette servite gli”: al di là del fatto che si dice “prendere in mano” o al massimo “mettere mano”, si scrive “servitegli”, non “servite gli”.
 
“schiocco di nuovo le dita”: il racconto è narrato al passato remoto e in terza persona singolare, per cui immagino che qui intendessi “schioccò”.
 
Bello è il suo volto quasi da far male,avvenente”: aggiungerei una virgola dopo “solo”, inoltre manca uno spazio tra la virgola successiva a “male” e “avvenente”.
 
quando il tuo corpo si è abbandonato ad una sensazione prettamente carnale e la tua mente è pervasa da cieca afflizione”: “è stata pervasa”.
 
La senti, lo comprendi sebbene”: inserirei una virgola dopo “comprendi”.
 
E questo è quanto. Come potrai vedere tu stessa, quelle che ti ho evidenziato non sono, in realtà, delle inesattezze così gravi, bensì piuttosto semplici imprecisioni – e sono assolutamente sicura che in alcuni casi si tratta di distrazione o di errori di battitura.
Passando allo stile, devo ammettere che non mi è affatto dispiaciuto: è crudo, per cui ben s’adatta a questo genere di storia, che si prefissa come obiettivo quello di mostrare immagini violente come quelle delle torture. Le uniche due cose che non mi sono propriamente andate a genio sono state la punteggiatura nei dialoghi (che, oddio, è perfetta, solo che avrei preferito che, al momento di chiudere le caporali, avessi messo una breve frase di chiusura – esempio scemo/banale:“«Va tutto bene?» gli chiese la ragazza, accigliata” – solo che, ripeto, quello che hai fatto è grammaticalmente corretto, per cui non l’ho considerato errore, solo che – ripeto – per mio gusto personale mi sarebbe suonato meglio o quantomeno avrei preferito qualcosa del genere) e l’utilizzo di termini come “pazzoidi” o l’espressione “non gliene frega niente” che, per quanto le vicende narrate possano essere crude, stonano un po’ con il registro stilistico che, sostanzialmente, rimane pur sempre piuttosto alto, per il resto tuttavia non ho nient’altro da appuntarti. C’è qualcosa di oscuro, in questo stile – chiaramente in senso positivo, s’intende – come un velo di tenebra che avvolge e ricopre ogni parola, rendendola intrisa dello stesso sentimento d’odio che da anni scorre tra i due clan. È un effetto sicuramente riuscito, oltre che molto adatto alla situazione che sei andata a narrare: l’ho semplicemente adatto, non riuscirei a immaginare un modo diverso per descrivere quello che ti sei ritrovata tra le mani, ossia una guerra sanguinaria, che si lotta fino all’ultimo respiro. Che dire, su questo non posso che farti i miei complimenti, non sarei riuscita a fare niente di meglio.
 
Caratterizzazione dei personaggi: 9/10
Davvero molto bella. Riesco a parlare di IC solo nel caso di Tsunade (gli altri personaggi li conosco talmente poco che sarebbe presuntuoso, da parte mia, sperare di riuscire in un confronto equo con la descrizione ufficiale delle loro attitudini fornita dall’opera originale) per cui, nei casi restanti, mi limiterò a giudicare come li hai resi unicamente secondo il mio parere – pertanto in una maniera assolutamente soggettiva. Ti chiedo scusa fin da ora per questo, tuttavia immagino che non potrei fare diversamente.
Sono felice, perché in questa storia ho ritrovato la Tsunade che conosco: fiera, combattiva, testarda fino all’ultimo. Non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, infatti cerca di restare lucida anche quando si ritrova nell’orrore più assoluto: allo stremo delle forze, coperta di sangue, cerca comunque quel briciolo di energie necessarie per ribellarsi al suo carceriere. L’ho trovata una caratterizzazione decisamente ottimale, specie nel finale, quando – nonostante tutte le umiliazioni che Madara l’ha costretta a subire – trova comunque quella forza necessaria per ribellarsi ancora a lui, per un’ultima volta, in quell’intenso e folle tentativo che le restituisce la vita, privandone invece l’Uchiha. Una vera guerriera, così come mi piace definirla quando penso al suo personaggio. Anche qui, i miei complimenti!
Su Madara e Hashirama, invece, devo dire che la caratterizzazione mi è arrivata un po’ meno, specie per quanto riguarda quest’ultimo. Probabilmente la caratterizzazione non mi è arrivata del tutto proprio a causa di una mia generale ignoranza su questi personaggi – e, di nuovo, in merito a ciò ti porgo le mie più sentite scuse – tuttavia non ho abbassato di molto il punteggio complessivo, specie essendo questa una mia incapacità. Partendo da Madara, quello che mi ha convinta forse meno è questo essere così “ossessionato” dalla figura di Hashirama, che per carità, magari è qualcosa che si ripropone anche canonicamente – e che io ignoro – tuttavia, dal momento in cui scrivi “ho voluto immaginare un Madara Uchiha oltre la semplice voglia di vendetta e sangue, un Madara Uchiha tormentato” intuisco che questo suo aspetto, questa sua “ossessione” non abbia avuto poi molto sviluppo – se non addirittura nessuno – all’interno dell’universo originale di Naruto. Il che non è necessariamente un difetto, al contrario: è chiaro che, essendo la richiesta che vi avevo rivolto in questo contest quella di andare a sviluppare un what if?, ossia creare uno scenario differente da quello canonico, sia inevitabile mostrare dei lati caratteriali dei personaggi che, altrimenti, sarebbero rimasti nascosti. Qui parte il mio compito – anche abbastanza arduo, se vuoi – che è quello di andare a stabilire se questi “lati nascosti” potrebbero essere IC o meno. È molto complicato giudicare, soprattutto visto che camminiamo perennemente sul sottilissimo filo del rasoio che altri non è se non il mondo stesso della possibilità, di quello che potrebbe essere reale e ciò che, invece, non avrà mai possibilità di esserlo. Detto questo, mi vedo costretta ad ammettere che hai fatto davvero un buon lavoro con Madara: di fatto, questo suo tormento interiore credo che sia scaturito proprio dal suo desiderio di vendetta e sangue, che lo porta a infliggere le più terribili pene a Tsunade, pur di avere finalmente la meglio sul suo storico rivale. Sì, in quest’ottica direi che potrebbe assolutamente starci.
L’unico appunto che mi sento di muoverti riguarda Hashirama: la sua caratterizzazione mi è parsa davvero sfuggente, così fumosa da risultare impossibile da afferrare. Compare in poche scene – e già da esse non riesce ad emergere al meglio – eppure nemmeno i pensieri di Madara riescono a fargli giustizia, poiché in taluni punti sembra quasi idolatrarne la memoria, per esempio quando continua a ripetere assiduamente che Tsunade non sarebbe mai stata forte quanto Hashirama (e qui sbaglia due volte, sia perché, di fatto, alla fine Tsunade si è rivelata decisamente all’altezza delle aspettative, se non addirittura superiore ad esse, sia perché forse pecca un po’ di presunzione, pensando una cosa del genere – tratto comune un po’ a tutti gli Uchiha, se vuoi). Non so, magari – ripeto – è solo un problema riguardante la mia inesperienza in merito all’universo di Naruto, tuttavia proprio a causa di questo mio limite non posso fare più di questo.
Nota di merito per le reazioni dei Kage dinanzi allo scenario di devastazione che si ritrovano davanti una volta raggiunto il campo di battaglia: le ho trovate davvero molto realistiche, i miei complimenti.
 
Utilizzo del What if: 8/10
Non bazzico spesso il fandom di Naruto, perciò mi limiterò ad esprimere un parere un po’ più esterno in merito a questo parametro.
Il what if? in cui vince il male e il bene soccombe ad esso è, secondo me, un enorme cliché. Lo è anche quello in cui il bene vince e vissero tutti felici e contenti, certo, tuttavia giacché un buon 90% delle opere in circolazione – che si tratti di anime, manga, film oppure libri – è a tema happy ending, credo che sia ben più facile (quantomeno secondo una linea di pensiero generale) sviluppare una storia in cui il male prevale sul bene piuttosto che il contrario, quantomeno se si parla di what if. Per dirti, ho letto un’infinità di storie in cui Voldemort vince la guerra magica e sottomette tutti coloro che si erano opposti al suo volere, così come – lo ammetto – spesso e volentieri sono io stessa ad immaginare scenari alternativi in cui il mio personaggio preferito è tornato a sottostare agli ordini di quello che (erroneamente) viene considerato il cattivo della situazione. Ammettiamolo, il male ha sempre il suo fascino su ciascuno di noi, per cui magari ci sta che si possa cadere nella tentazione di lasciargli sconfiggere il bene. L’abbiamo scritto (o pensato) tutti noi almeno una volta nella nostra vita, pertanto non mi sento di penalizzarti per questo.
Tornando a noi, il modo in cui hai sviluppato la storia l’ho trovato eccellente: non ci sono dei pezzi forzati, buttati giù in maniera troppo frettolosa o ripetitivi. Hai preso tutto il tempo che ti serviva per narrare o descrivere ciascuna scena, non c’è nulla che sembri irregolare, ogni scena è resa con una veridicità incredibile, tant’è che gli scenari in cui la storia è narrata sembrano quasi dipingersi davanti ai nostri occhi, sostanzialmente anche senza delle descrizioni accurate a mostrarceli.
La vicenda che hai narrato è credibile, così come le reazioni dei personaggi. Peccato solo per il tipo di what if, forse è questo ciò che ti ha maggiormente penalizzata, in fin dei conti.
 
Gradimento personale: 8/10
La storia mi è piaciuta, devo ammetterlo.
Probabilmente non è il più originale degli scenari, oppure la caratterizzazioni in alcuni punti mi è parsa un po’ troppo fumosa (o forse sono io che non sono proprio espertissima di Naruto), o ancora più semplicemente avrei piuttosto preferito leggere una storia su dei personaggi che conosco un po’ meglio, fatto sta che non so dirti con precisione per via di quale elemento io non sia riuscita ad apprezzarla del tutto. Magari è un insieme di questi tre fattori, chi lo sa. Fatto sta che farei un torto sia a te che a me stessa qualora decidessi di assegnarti un punteggio maggiore di questo. Ripeto, lo stile mi è piaciuto tantissimo e l’ho trovato davvero adatto a narrare le vicende che hai posto come fulcro della tua storia, davvero, tuttavia questo non è bastato a farmi apprezzare la storia nella sua interezza – e, per l’ennesima volta, ti chiedo scusa per questo – nonostante possieda un’innegabile bellezza di fondo, forse riconducibile a quello stile così oscuro che tanto ha finito per attrarmi.
 
Titolo e impaginazione: 3,5/5
Il titolo mi piace molto, possiede una buona musicalità e riconduce a quel finale così “crudele”, se vuoi, che ho apprezzato così tanto. Certo, l’intera fanfiction è avvolta da questo alone di crudeltà, e forse proprio per questo concetto di “fine” davanti alla prospettiva di un “noi” (da non intendere come coppia, quanto piuttosto come individui a sé stanti) mi fa ancor più impazzire.
L’impaginazione, invece, non mi ha particolarmente convinta: ritengo l’Aparajita un carattere abbastanza sgraziato, eppure al tempo stesso lo immagino bene per una pubblicazione cartacea – ma non, tuttavia, per una online.
 
Totale: 36,5/45

Recensore Master
05/05/17, ore 20:40

Ciao!
Mi complimento con te perché è davvero bellissima questa fic.
Lo stile è impeccabile, perfetto e la trama in sé è fantastica.
Madara, che alla fine è innamorato di un Hashirama che probabilmente neanche ricambia, fa di tutto per distruggerlo tramite la sua Tsunade, forte, contraddistinta dalla Volontà del Fuoco, a cui uno come Madara può solo sottostare o al massimo può invidiare una tempra simile.
Le stesse reazioni sono come me le aspettavo: ho sempre pensato che i due Hokage fossero simili per certi versi: fieri e altruisti.
E mi è piaciuta davvero tanto anche la fine, il sacrificio della Sannin è stato davvero eroico, e che fino all'ultimo ha mantenuto la sua dignità di donna, di Senju e di Hokage.
Complimenti davvero!
Mezzosangue230

Recensore Master
28/04/17, ore 01:15

Ella-sama *^* che gioia trovarti qui con questa storia meravigliosa <3 Madara e Hashirama sono la mia morte! Poi se ci aggiungi Tsunade non puoi non avere la mia completa attenzione! Ho amato il modo in cui hai reso quest'ossessione per Hashirama! Vinta la guerra non rimane che quella per Madara: incolmabile perché non può accanirsi su un morto, ma può farlo su tutto ciò che gli è rimasto! Per quanto orribile e malvagio non ho potuto non amarlo! Così come ho amato Tsunade che è una guerriera, sempre e comunque! Il matrimonio mi ha lasciata un po' interdetta, perché comunque non avrebbe risolto nulla: Madara non poteva comunque sconfiggere né Hashirama né Tsunade! "Rubargli il sangue" a quel modo non l'ha infatti portato a nulla! Dopo quella violenza carnale non sarebbe stato soddisfatto ugualmente, ma soprattutto ha compiuto un grave errore! Tsunade lo ha fatto fuori con stile *^* ridendo sul suo corpo morente <3 la amo XD
Insomma, una storia spettacolare! Bravissima ;)
SS (SuperSara)

Recensore Veterano
22/04/17, ore 00:23

Devo ammetterlo, non l'avevo mai vista sotto questo aspetto e la cosa mi ha interessato oltre che sorprendentemente sorpresa :-)
Mi piace questo uscire fuori ed entrare continuamente nella coscienza, chiamiamola così di Madara.
Non potrà mai avere Hashirama eppure la sua ossessione nei suoi confronti lo porta a prendersi Tsunade.
Un misto tra odio e desiderio, esattamente quello che provava nei confronti del Primo e che adesso riversa su sua nipote.
Un finale molto diverso da quello che abbiamo visto e devo ammetterlo...un modo molto originale di riscriverlo.
Mi è piaciuto :-)