Recensioni per
the undeniable solace
di melloficent

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
Positive : 1
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
27/04/17, ore 11:19

Ero in astinenza di questi due, e mi ritrovo questa cosina piccina, bellissima e angstosa (non è che Matt e Mel ispirano angst... ma sono proprio loro ad essere intrinsecamente angst) non potrei essere più felice.

Mi piace che tu abbia deciso di inquadrare Mello in questo particolare momento della sua vita, che tu abbia deciso di parlare di un suo momento di debolezza, e ovviamente con Matt sempre lì, a sostenerlo, a dividere tutto con lui, a farsi carico delle sue sofferenze.

Non potrei essere più d'accordo con te quando dici che Matt e Mello sono morti dentro, anche se è una cosa terribile da dire, ma è proprio così.
Molto realistico anche quando descrivi le reazioni che colgono Mello subito dopo aver ucciso il suo primo uomo. Mi piace perché non l'hai resa una cosa troppo semplice, per un sedicenne. Anche se Mel non è certo un sedicenne come tutti gli altri (e infatti anche tu sottolinei il suo senso di estraneità nei confronti dei suoi coetanei che lo circondano, e che si stanno divertendo in spiaggia), ma anche lui è pur sempre un ragazzo.
Mi piace perché ci hai raccontato di un evento fondamentale per questo personaggio: il primo passo che poi lo porterà ad essere il Mello che vediamo comparire a capo della mafia in ep. 24 / vol. 7, con tutta la freddezza e la maturità che lo contraddistinguono.
Ma il tuo Mello sedicenne, in preda ai dubbi e ai rimorsi, che si abbandona a Matt e all'alcol per elaborare il suo primo omicidio, è ancora il ragazzino che giocava a pallone nel cortile della Wammy's House, sta solo iniziando ad essere qualcos'altro.

Per me è perfetto anche il modo in cui hai descritto il personaggio di Matt: pronto a seguire dovunque Mello, pronto addirittura ad essere usato da lui. Hai messo bene in evidenza il rapporto quasi simbiotico e morboso che lega questi due personaggi: Il primo agiva, il secondo raccoglieva i suoi pezzi e li riassemblava. [...] Mihael era il guerriero, il soldato, l'eroe. Mail era la spalla a cui appoggiarsi, il farmaco che leniva le ferite, l'indispensabile conforto. Anch'io lo vedo proprio così Matt: una sorta di colonna portante per Mello, una presenza costante e silenziosa che sarà sempre lì, a raccogliere i pezzi, e non si sa neppure per quale motivo, dato che Matt non sembra guadagnarci nulla da tutto questo, non sembra avere uno scopo, non sembra per nulla interessato a ciò che fa, lo fa solo e soltanto per aiutare Mello.

Un'altra cosa che mi è piaciuta è che Mello appare piuttosto affettuoso con Matt (e non sempre lo vediamo così). Si lascia coccolare, e alla fine gli dice anche che non lo considera affatto la sua maledizione, ma la sua fortuna.
In generale hai reso bene l'idea di due ragazzini allo sbando (la vodka del discount, lo smalto nero, i jeans strappati sul ginocchio, la giacca costata un occhio della testa... ebbene sì, ho amato follemente questi piccoli dettagli), senza regole, che si sostengono a vicenda, che non hanno altra famiglia all'infuori di loro due. E io adoro questo lato quasi squallido che caratterizza questa coppia. Matt e Mello non hanno una casa, non hanno una famiglia, non hanno un futuro. E tu lo ribadisci più volte questo "squallore", questo vuoto che li caratterizza, questa mancanza di radici, questa rottura interna.

Li hai descritti come due ragazzi che "vanno alla deriva", mi viene spesso da usare questa espressione quando penso a loro due, quando mi fermo a pensare sul motivo preciso che impedisce a Mail e Mihael di essere definitivamente felici. Pur immaginando un finale alternativo, per loro rimane sempre questa... rottura, questo vuoto che non si riesce a colmare. E davvero adoro che tu abbia messo così bene in evidenza tutto questo. Non è una cosa che si trova in tutte le MXM, e soprattutto non si trova sempre approfondita così bene.

Sono stata proprio contenta di aver letto questa storia. Spero che ne scriverai altre, perché questi personaggi sono davvero stupendi ed è un vero peccato che finiscano nel dimenticatoio :(
Alla prossima!

Silvar