Questo capitolo è come una ricetta. Una ricetta con tutti gli ingredienti al posto giusto, le dosi perfettamente equilibrate, volta a garantire un risultato perfetto.
La giusta dose di umorismo.
Agasa che non riesce a tenere in mano un coltello senza tagliarsi. Agasa che, nella sua infinita tenerezza, non riesce a venire a patti con la sua sbadataggine: riesce a rendere qualsiasi cosa un'impresa titanica, risultando un cucciolo imbranato agli occhi della "figlia", piuttosto snervata dal non riuscire ad arginare l'imbarazzante timidezza del dottore. Agasa che scatta sull'attenti e arranca -senza miracolosamente inciampare- appena sente il campanello, strumento che nessuno dei protagonisti si aspetterà rivelarsi, da campana celestiale e lieta, ad un annunciatore di catastrofi. Agasa che si mostra tutto fiero alla fidanzata, continuando a puntare i riflettori sulla ragazza che, in realtà, vorrebbe mantenere un certo distacco dalla ribalta, persa nelle sue preoccupazioni.
La giusta dose di tenerezza.
<< Dopotutto questa è casa tua >>
<< È anche casa tua Shiho. Non te lo dimenticare mai >>
Shiho, che non vuole assolutamente essere impedimento alla felicità del padre che tanto ama. Agasa, che le ricorda con ferma gentilezza che non è un'estranea, un ospite, ma parte integrante e fondamentale della sua ristretta, ma bellissima, famiglia. Shiho che, mentre disinfetta con cura la ferità del dottore, prende coraggio e gli espone il suo dubbio più grande: Agasa che le risponde con un sorriso e una pacatezza assimilabili solo alla sua sincerità e alla sua naturale pacatezza, in un modo così semplice e criptico allo stesso tempo che la sua piccola non riesce a capire. Ma che capirà, sicuramente, quando sarà il momento giusto anche per lei.
La giusta dose di nervosismo.
Shiho, che vuole risolvere le cose a modo suo, ma si trova incartata. Shiho, che vorrebbe aprirsi, provare a parlare al padre, ma qualcosa le va sempre storto. Shiho, che non riesce a sputare il rospo, a mantenere quella promessa che ha fatto implicitamente al ragazzo e a sè stessa. Shiho, che non sa che parole usare, che occasione cogliere. Shiho, che continua a guardare l'orologio, le lancette sempre più vicine all'ora X...
La giusta dose di panico.
Il campanello che suona, ma sono i marmocchi che sgusciano in casa protestando ad alta voce, iniziando la loro peculiare rivoluzione. Un vociare più adulto, che preannuncia l'entrata in scena di Ran e Shinichi. Shiho che cerca di nascondersi ma non ci riesce, Shiho che annaspa alla ricerca di una soluzione che non arriva, Shiho che spiattella il rapporto di Agasa e Fusae in faccia agli invitati a sorpresa, invitati che non dovevano essere tali, nella vana speranza di trovare qualsiasi cosa, qualsiasi friabile appiglio per uscire da quell scomoda trappola che lei stessa si è creata. Poi, all'improvviso, Shiho sente la voce che dovrebbe farla sciogliere, ma invece la fa ghiacciare sul posto: l'apice dell'ansia, che potrebbe trasformare tutto in una catastrofe e bruciare l'intero risultato della ricetta.
La giusta dose di sollievo.
Rei che non si scompone e non si presenta a mani vuote: sorride al padrone di casa, spiega il motivo puramente gentile della sua visita, risponde pacatamente alle insinuazioni di Shinichi e salva in corner la "fidanzata segreta", arrivando a tener fede alla sua parte fino alla fino al sacrificio più grande, ovvero quello di rinunciare alla conquista che gli era stata promessa dopo tante incomprensioni e insistenze per amore di Shiho. Nel pieno rispetto del suo stato d'animo, nel pieno rispetto del suo modo di essere, consegna il libro e se ne va con gentilezza, discreto come sempre, senza lasciare un minimo spiraglio nella sua recita.
La giusta dose di amarezza, aromatizzata di sospetto.
Shinichi che viene azzittito, ma che non ce la fa a credere al biondo che, da perfetto alleato, sembra quasi essere diventato un ostacolo, una specie di nemico che gli impedisce di risolvere quel mistero che non vuole dargli tregua, a cui non riesce a venire a capo. Shinichi che ha davanti agli occhi la scena al mare, Shinichi che non sa più se credere a sè stesso, ai suoi occhi, oppure alla recita perfetta dei due ragazzi. Shinichi che non capisce come mai, nonostante sia il suo migliore amico, Shiho non gli abbia ancora rivelato nulla. L'ha vista praticamente in intimo sdraia sul ragazzo, in una casetta al mare, coccolata con amore dal cameriere che ha sempre maltrattato, ma con cui iniziavano ad esserci fin troppe coincidenze: le prove sono schiaccianti, l'evidenz anon può mascherarle, tuttavia la ragazza non vuole parlare. E lui ne è amareggiato, ci rimane male e si arrabbia, cambiando inconsciamente atteggiamento nei confronti di entrambi.
La giusta dose di tenero imbarazzo.
Shiho, impacciata e imbarazzata che svela al padre la verità, gli occhi bassi e il tenero timore del suo giudizio. Stesso timore che anche Agasa ha nei confronti dell'opinione della ragazza su Fusae.
La giusta dose di comprensiva complicità.
Agasa che guarda negli occhi la sua piccola Shiho, capendo i suoi sentimenti e la sicurezza che ha nella scelta di avere Rei accanto a sè. Agasa che espone le sue perplessità e decide di assecondare le esigenze della sua bambina: decide di lasciarle fare a modo suo, perché ne ha il diritto, senza metterci il becco. Decide di fidarsi di lei e lasciarle seguire la sua strada senza più nominare Shinichi o altre questioni.
La giusta dose di amorevole gratitudine.
Finale quanto più azzeccato e quanto più in linea con l'intera vicenda. Un finale che scioglie, che ricompensa e che mostra tutta la gratituide e l'amore di Shiho nei confronti di Rei. Shiho che con una scusa normalissima si appropria dell'agente Furuya e gli dà a sorpresa la sua ricompensa, il suo ringraziamento e tutto quello che il gesto del ragazzo ha significato per lei. Rei che non processa un bacio così intenso in ambito lavorativo, Rei che dopo una breve spiegazione fa il suo solito sorriso e si riappropria un'ultima delle labbra della sua Shi-chan, tornando poi a svolgere il proprio lavoro. Amore semplice, naturale, grato.
Che dire?
Bellissimo capitolo, nient'altro da aggiungere: grandi complimenti Violè!
- anche se in madornale ritardo -
Un abbraccio forte forte,
Jaki Star
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