Recensioni per
Lullabies
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
17/06/17, ore 19:55
Cap. 1:

Quello che più mi piace di questa tua ultima pubblicazione è l'atmosfera. Sono particolarmente sensibile e attratta dai temi della luce e dell'oscurità (particolarmente in senso simbolico) e mi dà la vertigine pensare alle profondità del firmamento anche al punto da commuovermi. L inizio della tua song fic mi ha fatto venire in mente il canto del pastore errante di Leopardi, che tanto ho amato ormai una vita fa. È così che mi figuro Sherlock, in un luogo desolato e ostile alla vita ma dove il cielo è un forziere di stelle. Ed è tutto un passare poi da uno sguardo all'altro, un rimbalzo tra i due uomini fisicamente lontani ma inconsapevolmente vicini, perché la distanza che li divide nello spazio non esiste più nel momento in cui osservano il buio sopra di loro. Che buio non è. Ed è identico, per entrambi. Trovo molto consolante, sebbene il tono poetico che la lettura ispira sia un tono malinconico, il fatto che la distanza fisica venga annullata da quella temporale. Identici pensieri, identici intenti, identiche emozioni seppure coniugate in modo diverso perché diversa e la contingenza (c è freddo a Londra e il sudore di John non è dovuto al caldo che sta invece tormentando Sherlock in quello stesso istante, Sherlock soffre per una separazione che si augura finisca presto mentre John sta vivendo la separazione più grande in assoluto, quella del lutto, che è senza ritorno). È un contrappunto continuo, giustamente una specie di partitura visto che tutto è nato da una canzone (non la conoscevo così sono andata a sentirmela!). Sono due anime che si parlano e senza saperlo le loro parole silenziose viaggiano contemporaneamente verso la stessa, comune destinazione. Ed è come se si chiamassero, da un balcone all'altro affacciati su mondi cosi lontani eppure così vicini che sembrano sfiorarsi. Grazie ancora per quello che scrivi.... e spero di rileggerti presto.

Recensore Veterano
08/06/17, ore 18:54
Cap. 1:

Ciao, questo Missing moment è dolcemente doloroso, killing me softly insomma. È il momento più tragico dello hiatus, Sherlock che cerca di sopravvivere per John e John che non riesce a farlo senza Sherlock. Eppure lui è lì fuori a lottare e riappare nei pensieri di John constantemente e tu ci fornisci immagini vivide e al contempo come dipinte in un'altra dimensione.
Dolce e misurata, emozionante e delicata. Una piccola perla come sempre :)

I soliti complimenti insomma.

Alla prossima!

Recensore Master
08/06/17, ore 10:30
Cap. 1:

Complimenti carissima, è la ninnananna più dolce e commovente che io abbia mai sentito!! Mi evoca delle immagini bellissime; mi sembra di vederli, Sherlock e John, che si affacciano alla finestra nello stesso momento e guardano le stelle, pensandosi intensamente...
Ed è grazie a questo che Sherlock trova la forza di andare avanti.. lotta per tornare dal suo John, mentre quest'ultimo prova a dimenticarlo stando con Mary... Ma sappiamo benissimo che non ci riuscirà...
Sherlock è indimenticabile!!
Alla prossima!! Baci!!!

Recensore Junior
08/06/17, ore 00:45
Cap. 1:

Quando la mia mente da fangirl con problemi esistenziali decide di pensare al periodo tra la 2x03 e la 3x01 finisco sempre tra le lacrime più amare, ma quelle che mi hai fatto versare tu stasera sono in qualche modo dolci.
Sarò sincera quando letto il titolo e "songfic" ho subito pensato alla canzone degli All Time Low (ho preso una cantonata), ma questi sono dettagli... sarà stato merito della canzone, ma non mi è sembrata una storia deprimente (a differenza di tutte quelle che girano su questo fandom!) e mi è piaciuta molto.
È un tema trattato e ritrattato, ma l'hai rivisitato molto bene e mi è piaciuto molto il fatto che hai sottolineato come il ricordo di John dia la forza a Sherlock per superare le missioni/torture.
Inoltre mi piace il tuo stile, leggerò volentieri altre tue storie!
Aaah da quanto tempo è che non entravo su efp e lasciavo una recensione? Da tanto!

White_Converse xx

Recensore Master
08/06/17, ore 00:26
Cap. 1:

Quello che racconti, arricchito e reso più suggestivo dai momenti intensi della canzone, va a riempire quel grande vuoto che, appunto, è il periodo che si posiziona tra Reichenbach e il ritorno di Sh. Vuoto perché la BBC non ci ha fornito alcuna notizia su come John abbia gestito il proprio immenso dolore dopo il “volo” dal tetto del Barts. L’abbiamo lasciato in quel cimitero, di fronte alla lapide nera, a chiedere un miracolo. Nella 3X01 lo si ritrova, sempre lì, ma c’è Mary accanto a lui. Quindi intuiamo che egli si sia aggrappato a lei per tentare di andare avanti con la sua vita ma, dall’espressione che notiamo sul suo volto (baffuto) nella scena, che apre appunto TEH, possiamo constatare la tensione che irrigidisce il suo volto. Dunque Sh è ancora nel suo cuore. Su questo tu hai lavorato in maniera come sempre sensibile e aperta alle più travolgenti suggestioni che accompagnano una storia d’amore. I due protagonisti li raffiguri lontani l’uno dall’altro, Sh impegnato in una missione, non sappiamo dove, ma certamente non nella sua Londra: un indizio ce lo fornisci immergendolo in un’atmosfera in cui grava un caldo pesante ed appiccicoso, mentre John è nel freddo dell’inverno londinese. Dunque ci sono moltissimi km tra loro, ma il cuore conosce le strade più brevi e sorprendenti per ritrovare l’altra sua parte. Mi sembra di rilevare un filo impalpabile che li unisce e che tu “nascondi” nell’immagine che usi delle foglie: Holmes se ne ritrova qualcuna tra le dita, Watson ne percepisce l’essenza mentre “rabbia e disperazione” lo assediano con il loro tormento. Si potrebbe definire una percezione di “sentire” l’altro, certo non abbiamo la meravigliosa possibilità delle “visite” di “2some”, ma sono sicura che i nostri due si ritrovino inconsapevolmente in quegli sguardi supplici alle stelle. Queste sensazioni, che descrivi con grande acutezza, sono comuni, si provano quando qualcuno, cui teniamo particolarmente, è lontano e non siamo sicuri che stia bene o che siamo rimasti nei suoi pensieri. Allora, complice il silenzio della notte e, ovviamente, un cielo sereno, si alzano gli occhi ed una certezza almeno si ha: quella luce così bella e lontana sicuramente splende anche in altri luoghi, e forse la sta guardando anche chi desidereremmo avere vicino. Allora affidiamo alle stelle i nostri messaggi e una lieve carezza di consolazione ci arriva con la speranza che i nostri pensieri siano arrivati dove li abbiamo fatti volare.
Sh è stanco ma nell’astro più luminoso riesce a trovare un sorriso perché sa che, dopo il compimento delle missioni che gli sono state affidate, potrà ritornare a Londra e ritrovare John a cui regalare la propria nuova consapevolezza di poterlo finalmente amare. La notte di Watson è, invece, più agitata, tormentata dal rimorso che egli ha di non aver avuto il coraggio di lasciare libero quell’amore prima della fatale “caduta”, in modo che Sh avesse potuto capire di essere il destinatario di un grande sentimento. Mary è fuori da questo, è un tronco galleggiante cui aggrapparsi per non soccombere, ma non deve vedere, non deve chiedere, non deve sapere (“…Mary non resta mai a dormire…”) quello che, invece, il cielo di Londra conosce molto bene e cioè che John, dentro di sé, serba, nonostante quella lapide nera e lucida: un’eco di speranza e di, ancora irriconoscibile, certezza che quel miracolo, chiesto tempo fa, al cimitero, si compia. Scritta, questa storia come sempre, con la luce delle emozioni e dei sentimenti più intensi, un altro tuo bellissimo regalo per noi, disastrate vittime della conclusione (quasi certa) di quel sogno splendido che è stato Sherlock BBC.
Per concludere, mi riferisco a quello che hai annotato nell'Angolo dell'Autrice: proprio oggi ti è tornata in mente quella (bellissima) canzone che fa parte del tuo passato e dei tuoi ricordi. Ovviamente meno consapevole di oggi, certo, ma il tuo cuore l'ha conservata per riportartela in questo giorno, così importante per te, e anche a me piace credere, con l'esperienza interpretabile in questo senso in circostanze analoghe, che qualcuno abbia accompagnato il flusso di quel ricordo così piacevole in una data che segna una tappa importante sulla tua strada. Questo perché le paure se ne vadano sull'onda di quelle note dolcissime e si perdano lontano.

Recensore Master
07/06/17, ore 22:40
Cap. 1:

Come non lasciarti due righe per ringraziarti per questa dolce ninna nanna? Non che ne abbia bisogno, ma è sempre bello aprire il sito è trovare una tua nuova storia. Non ho ancora colpevolmente finito la tua mini long, ma non potevo farmi sfuggire questa piccola malinconica storia.
Dolcissimi entrambi.
Sherlock desideroso di riunirsi a John, per rivelargli finalmente i propri sentimenti.
John, ancora convinto che Sherlock sia morto, si sente colpevole di non avere confessato il proprio amore.
Eppure si parlano. Perché a questo servono le stelle. A riunire gli amanti lontani.

Bravissima, come sempre.

Alla prossima.

Ciao!😊