Recensioni per
Damned
di jst_dreamer

Questa storia ha ottenuto 1 recensioni.
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Nuovo recensore
12/06/17, ore 16:13
Cap. 1:

Daichi guardava incredulo e sfinito il Solòmon, il volume diabolico per il quale aveva rinnegato se stesso e i cacciatori.
L' idea di aver ingannato e ucciso amici e colleghi lo disgustava ma prima di porre fine a tutto, doveva conoscere la verità.
Doveva sapere cosa aveva nascosto Kuroo, per quale motivo non aveva reagito alla lama che pian piano scendeva nella carne e poneva fine alla sua esistenza.

Il libro pretendeva un rituale per essere sfogliato e le regole erano severissime.
Il lettore era obbligato a donare tanto sangue quanto in profondità voleva conoscere i fatti, la vita, i pensieri del bersaglio.
“Per fortuna che l' Abbazia non mi ha fatto scappare illeso” pensò sarcastico mentre appoggiava il braccio destro sulla copertina del Solòmon.
Sorprendentemente era bastato poco sangue a convincere il libro ad aprirsi ma Daichi sapeva che non poteva essere così semplice.
L' unica pagina con scritto qualcosa era la prima e riportava:
“Tanto dolore per tanta conoscenza.
Scegli il prezzo e pagane le conseguenze.
Re Salomon, legislatore del terzo dominio”

Con un filo di voce, il cacciatore mormorò le uniche parole che continuavano ad avere significato nella sua mente
“Kuroo Tetsurou. Dimmi cosa ha pensato Kuroo gli ultimi istanti di vita.”

La vista si offuscò mentre i battiti cardiaci rallentavano ad ogni respiro.
Poi una voce che il cacciatore conosceva bene si fece strada nella sua mente.

“Mi chiamo Kuroo Tetsurou e sono un dannato. Dicono che io e gli altri della mia stirpe siamo creature senza emozioni e che uccidiamo per il solo scopo di farlo. Spesso ci chiamano diavoli ma sbagliano.
Proviamo dolore quando ci feriscono
e tristezza quando ci vediamo allo specchio.
E vogliamo comportarci come eravamo soliti fare prima della maledizione
quando tutti ci guardavate con il sorriso.
Siamo stati vostri amici, parenti, amanti
e tutto ciò che abbiamo ottenuto è stato disprezzo e morte.
Non è vero che non si può guarire dalla maledizione.
Lo sapreste se aveste voluto aiutarci, anziché minacciarci fin dal primo incontro.

Per fortuna non siete tutti così.
Una volta ho incontrato un cacciatore. I suoi occhi erano colmi di disperazione e incapacità di andare avanti. E come me era sull orlo di un precipizio.
Mi sarebbe bastato uno sguardo per farlo sprofondare nell oblio e continuare la mia vita.
E forse ci ho provato. L ho guardato da lontano, ogni sera che finivo in quella bettola.
L ho guardato sempre più a lungo, sempre più spesso finché non mi sono convinto che sarebbe bastato un gesto per distruggerlo.
E così ho cercato di annientarlo. Gli ho fatto arrivare dei cocktail e lui li ha fatti arrivare a me. Ci eravamo accorti l uno dell altro da settimane ma non ci eravamo ancora parlati.
Quello sarebbe stato il modo perfetto per togliermelo di torno.

Mi ha fatto ridere.
La prima volta che ci siamo seduti accanto ha raccontato una barzelletta.
Una frase talmente stupida da lasciare impietrito chiunque è riuscita a farmi ridere come non facevo da anni.
Ho cominciato a odiarmi perché andare in quella bettola e incontrare Daichi era un modo per distruggere me stesso e non lui.
Mi ha fatto sentire di nuovo umano e, soprattutto, mi ha fatto capire cosa volesse dire amore

Ho pensato che niente avrebbe potuto farmi sentire meglio.
Forse un giorno avremmo litigato e saremmo tornati a odiare umani e dannati come prima. Un giorno avremmo combattuto tra di noi e uno o entrambi saremmo morti.
E' questo che stai pensando, non è vero?
Per questo hai le lacrime agli occhi anche se sei te quello che sta uccidendo l altro.
Non ti preoccupare.
Non ti distruggere.
Non piangere.
Facendo così hai salvato il nostro futuro.
Vivremo per sempre felici e amati nei tuoi ricordi.

Ricordami sorridente e vivi il resto dei tuoi giorni come lo avremmo passato insieme.
Grazie di tutto”