Questo capitolo mi ha stesa, quindi mi scuso se questa recensione dovesse trasformarsi in un papiro!
Cominciamo da Robb. E' un mito: Birkenstock scassate, una scorta di erba che non finisce mai e le sue paternali sulla musica psichedelica. Per caso ha i baffoni, un cappellino di stoffa tipo muratore e gli occhiali da vista con la cordicella? No, perché io me lo figuro così. Magari anche con uno di quei cani pelosi con gli occhi nascosti sotto la frangetta che lo segue ovunque...
Tommy è il solito scemo felice di sempre e qualcuno deve fare le coccole a Mick perché ne ha bisogno. Vince, va be', Vince è Vince e ce lo teniamo così perché, in fondo, ci piace lo stesso.
Strychnine avrà avuto poca voglia di avere a che fare con dei figli di papà del college, ma anche Nikki Sixx in quanto a sboronaggine non scherza: ha mandato i suoi amici a prendere una tipa perché lui deve scrivere una canzone. Del tipo "portami una birra che c'ho sete". Comunque, scherzi a parte, credo che la storia dell'ispirazione sia tutta una scusa. Forse la sua musa si sarà anche un po' assopita, ma lui ha saputo usare la situazione a suo favore per convincere Strychnine a restare - e lei, ovviamente, resta, perché muore dalla voglia di sapere di più su Nikki e perché non si accontenterà mai di poter dire "un giorno Nikki Sixx mi ha offerto una birra" e basta. Del resto, come lei stessa si è resa conto, è da sola in quella città e tanto vale farsi trascinare nelle follie di questi strani soggetti. Però Strychnine è testarda e non credo che gli racconterà tutti i fatti suoi, almeno non stavolta (poi maragi mi sbaglio, ma ho questa forte sensazione che Mars abbia fatto un giro a vuoto).
Detto questo, non vedo l'ora di sapere se le mie previsioni sono giuste! Anche questo capitolo è stato una bomba. :D
Un abbraccio e alla prossima,
Angie |
