~~Io e la recensione per questo capitolo arriviamo un tantino in ritardo, mi scuso per questo ma preferisco dedicarmici con calma e con tutta la passione che provo per questa storia piuttosto che scrivere frettolosamente , perciò eccomi qui super felice di vedere che continui a scrivere, che continui a metterci così tanta cura e amore. Il capitolo ovviamente l'ho divorato appena ho notato l'aggiornamento e ho appena finito di rileggerlo con immenso piacere perciò vengo subito al sodo :)
Potrò sembrarti un pò banale ma a me già l'inizio della lettera di Eren è bastato a reimmergermi nel tuo mondo fatto di dettagli. é una piccolezza il fatto che Mikasa non sia tanto abile nella lettura e che lui non lo sia nello scrivere, è una cosa apparentemente di poco conto e invece a me è piaciuta moltissimo perchè è una pennellata in più su entrambi i personaggi, è una cosa possibile, la trovo molto probabile nella sua semplicità. I dettagli mi emozionano sempre.
Come sono belli i pensieri di Eren in questa lettera! Ancora una volta si nota quanto il suo temperamento e il suo carattere siano mutati, quanto sia diverso dal ragazzino che ha lasciato quel castello. Probabilmente tutto ciò che sta vivendo da quando si è allontanato da quel posto e dalle persone che per lui rappresentavano dei pilastri fondamentali non ha fatto che renderlo consapevole anche di cose a cui non prestava attenzione in passato. E una delle cose di cui non si era accorto era proprio il modo in cui Mikasa lo guardava.
Nonostante fosse stato chiaro nei suoi confronti sembra essere proprio preso dal panico all'idea della Terra che gli manca sotto i piedi perchè Mikasa è uno di quegli affetti di cui Eren non vorrà e non potrà mai liberarsi. E nel suo essere diventato più grande e più attento, Eren ammette tutti i suoi sentimenti immaturi. La rabbia, l'idea di non essere mai all'altezza perchè costantemente protetto da lei, la voglia di allontanarla e l'invidia. Non sono sentimenti semplici da ammettere a se stessi, figuriamoci doverli esternare ed indirizzare alla diretta persona interessata ma proprio attraverso questo gesto tu fai capire ancora una volta e in un modo diverso quanto le vicende della sua vita stiano lentamente trasformando e plasmando Eren ed io lo trovo Bellissimo ( si, Bellissimo con la B maiuscola! ).
Quando poi Eren parte con il suo personale pensiero circa l' Amore...sono partita anche io. L' amore che prova per Mikasa è mesos a chiare lettere non solo davanti ai suoi occhi ma ai nostri e attraverso semplici similitudini il mio cuore si è sciolto. Perchè quello che lega Eren a questa figura così importante della sua vita è davvero Amore, ma senza sfociare in un atto carnale può comunque ritenersi amore? Credo proprio di si, perchè vi sono infiniti modi in cui una persona può amare e il modo in cui Eren descrive il suo amore sincero, immortale, fraterno paragonandolo addirittura all' amore del matrimonio l' ho trovato davvero Fantastico ed emozionante nella sua purezza e semplicità.
"Il mio affetto non ha bisogno di essere ricambiato, lui alimenta se stesso con se stesso". Trovo che questa frase racchiuda pienamente tutto il sentimento di Eren. Attraverso questa lettera si ha come l'impressione ( o almeno parlo per me) che ci sia stato un momento in cui Eren si sia sentito così solo da arrivare improvvisamente a comprendere quali siano per lui i legami più importanti della sua vita e così Mikasa si è palesata nel suo cuore insieme a tutto questo miscuglio di consapevolezze e sentimenti...è un pò come quando ad un certo punto nella vita ti rendi conto di alcune cose che prima davi per scontato ed invece non lo sono, come se improvvisamente comprendessi il valore reale di chi ti circonda e allora corri ai ripari dandoti dell'idiota per non averlo compreso prima. Questa lettera mi ha incantata, punto e basta!
Il flashback che segue la lettera è stato molto immersivo, non manchi mai di descrivere ogni cosa e animarla in una maniera tale che non si fatichi ad immaginare davvero nulla. I dettagli su come i ragazzi da bambini passavano il tempo, l'unica trottola di proprietà di Armin che poi gli viene sottratta dai bulli e l'arrivo in città di tutti quegli acrobati e gente strana , quel circo di colori, suoni, odori mi fa immergere totalmente nella scena fino ad arrivare alla comparsa di quell'orso un pò denutrito costretto in quella gabbia e a quel furetto impazzito e terrorizzato.
Pur essendo solo un bambino, Eren ha occhi e cuore di chi vive la sua vita da più tempo di quanto non sembri e la ciclicità che vede nella scena che gli si piazza davanti non fa che alimentare la sua consapevolezza che certe cose sono inevitabili e come tali non hanno mai fine. Bello, davvero molto bello!
Ancor più bello è il tuo trasporre questo suo ricordo adattandolo perfettamente a ciò che sta provando in questo momento.
Razionalità, Memoria, Logica, Passione, Ricordo, Coscienza...tutto questo non è che l' Umanità di Eren Jaeger e dell'Uomo in generale, ma in tutto quel tumulto di sentimenti ed emozioni che caratterizzano l' essere umano, c'è sempre una lotta eterna di base tra il Sentimento e il Senno.
Credo che Eren si stia ancora una volta interrogando nel tentativo di capire cosa deve fare, in che direzione muoversi...cosa fare? Seguire la Ragione o abbandonarsi al suo Cuore? Entrambe le scelte porteranno ad una conclusione ma sarà una conclusione con la quale riuscirà a convivere o una conclusione che gli farà preferire essere morto, per aver taciuto i suoi sentimenti e aver seppellito i desideri del suo cuore? Povero Eren e scusami se metto bocca nei suoi pensieri, è che mi sento talmente tanto coinvolta che non riesco a farmi da parte xD
Quando continua a perdersi tra i suoi ricordi è così bello che mi sono emozionata, ho provato una cavolo di nostalgia anche io. Ho pensato a quando lui era ancora al castello e il peggio che potesse capitargli era la pulizia delle latrine e il ritrovarsi ad ascoltare "L'Amore secondo Connie", a quando tutte le cose e gli odori che dava per scontato erano ancora lì vicino a protata di mano. Perfino gli odori lo stanno raggiungendo, quello di Mikasa che gli ricorda casa, quello di Armin che gli ricorda la carta, i libri, gli arriva l'odore di rose dell' "Innominabile" ( perdonami, vorrei essere una persona matura e mantenere la dignità ma proprio non riesco xD ) e poi invvitabilmente....torna l'odore di Levi, quell' odore di pulito che nascondeva però l'odore amaro come il the nero...ed Eren sapeva anche dove andar a cercare per poter sentire il suo odore naturale. Ora, mi credi se ti dico che mentre scrivo mi si inumidiscono gli occhi? Credici, perchè mi stai facendo sentire così tanto la mancanza di Levi che quando scriverai ancora di lui io avrò il cuore in mano!
Tutti gli odori delle persone che hanno incrociato la sua vita sono troppo lontani adesso e quello che respira non è che il puzzo della città.
La descrivi davvero molto bene, come sempre, hai puntato molto sull' olfatto ed è stato un ottimo modo di descrivere lo scenario rimanendo fedele al titolo del capitolo. Intorno ad Eren è tutto decisamente squallido, spento, meccanico e quasi morto, è claustrofobico e ti fa venir voglia di metterti a correre e scappare lontano. Mi manca il castello, giuro!
C'é tutto intorno il puzzo della vita e della morte che coesistono in una scena che agli occhi di chi la vive tutti i giorni non è altro che normale amministrazione, normali sono gli odori provenienti dalle cucine, il tanfo della polvere, gli odori delle spezie al mercato che si mescolano al puzzo delle carogne lasciate a marcire ai bordi della strada con non curanza, perchè la vita scorre e va avanti e non c'è tempo di curarsi di altro.
Non c'è l'odore gentile della vita ma soltanto quello cattivo della malattia, di gente dall'alito cattivo e dalla pelle marchiata dalla fame, c'è la puzza di alcool di chi vuole dimenticare, l'olezzo della colonia scadente delle puttane e mentre continuo a leggere quasi mi sento i vestiti che si appiccicano addosso e la calura d'agosto. Tutto ciò che ha descritto è degradante in una maniera tale che il quadro che ne viene fuori è davvero vivido in tutto il suo essere miserevole.
Ti attira e ti coinvolge, ti fa star male e questo perchè è qualcosa che è stato scritto davvero molto bene!
Quello è uno sporco che Eren sente il bisogno di togliersi di dosso ogni santa volta...
Eren lentamente sembra immergersi sempre di più nella vita della città, vi è costretto e non può tirarsi indietro, deve svolgere il suo compito.
Sono bellissimi gli episodi che racconti, le liti e i battibecchi che avvengono tra la gente comune, poveri morti di fame alle prese con la rabbia e l'odio verso ogni cosa. In qualche modo è incoraggiante sapere che Eren non si è perso del tutto d'animo e che continua ad essere affiancato dalla Volpe, li immagino tutti e due di pattuglia e a cercare di mettere pace tra le zizzanie della povera gente.
Ovviamente l'episodio più eclatante è quello del pover'uomo punito a quel modo dalla moglie.
é stato un momento un pò comico che ha alleggerito i toni ma che non dimentica di farci ricordare in che posto e in che realtà ci troviamo.
Le donne pettegole, gli uomini che si spalleggiano a vicenda, Johan e i suoi marmocchi e la povera Clarissa.
Mi è piaciuto il modo in cui sei riuscita a sottolineare la volubilità del popolo attraverso l'atteggiamento delle donne (galline) che inizialmente vogliono rendersi utili ma che poi non esitano un solo secondo ad inveire contro Eren e la Volpe o comunque contro la giustizia. Che sia a torto o a ragione.
La storia di Clarissa mi è piaciuta tantissimo ed ho praticamente visto Eren accendersi quella sigaretta e ascoltare le sue parole per poi lasciare in pace quella donna che dalla vita aveva avuto più calci in culo che pane. Mi è piaciuto che Eren notasse quei bambini giocare e dirgli che la loro madre ogni tanto era severa ma non mancava mai di dargli da mangiare, mi è piaciuto conoscere la storia che Clarisse aveva da raccontare, mi è piaciuto anche sentire gli uomini raccontare la loro su quella assurda faccenda.
Eren comprende la differenza tra una brava persona ed un mostro, in questo non è cambiato, il suo buon cuore non è andato perduto e di questo io ne sono più che felice.
Finalmente un attimo di respiro, sulla cima delle mura dove Eren preferisce stare a respirare aria pulita e a perdersi tra i suoi pensieri e i ricordi....eppure anche in questo momento non c'è spazio per la quiete. Eren e il gioco d'azzardo, il Poker, i dadi...Eren che perde tutto e quasi non gli importa perchè sotto la facciata e sotto la routine che non lasciano trasparire nulla...Dio solo sa cosa non si agita!
Questo è un altro modo in cui ci fai capire quanto Eren si stia allontanando da se stesso, dalle cose "buone" solamente per non pensare, per non avere le risposte alle domande che lo assillano. UN pò per quello, un pò per noia, un pò perchè vuole integrarsi, un pò per tutto....quanta tenerezza mi fa e quanto mi mancano i suoi occhi verdi ancora così limpidi e innocenti.
Ancora una volta Eren cresce. Il suo stipendio, la possibilità di essere indipendente e di sfruttare la sua divisa per un pugno di monete in tasca...in un certo senso è parte di un processo inevitabile della crescita. Si diventa disillusi su tante cose, le speranze e i sogni sembrano sfuggirci dalle mani, diventiamo più cinici e ci lasciamo trasportare senza realmente voler sapere dove stiamo andando ed è questo che vedo in Eren.
Lo strabico e l'orba della bibltioteca sono stati due piacevoli diversivi che permettono ad Eren di non staccarsi troppo da se stesso e sono felicissima della presenza della donna in questo momento così particolare della sua vita. Eren che legge del mare, di Achille ed Ettore, di Ulisse e che discute con Hanji delle sue letture mi fa ancora una volta sperare che non lo abbiamo perso del tutto nonostante la sua "bella vita".
Ed è tra i letti di prostitute del bordello e le sbronze che io riesco a vedere la battaglia che si svolge dentro Eren.
Eren che non smette di allenarsi, perchè non vuole sentirsi perso per sempre, che ancora sa di essere parte della Legione Esplorativa e non della Gendarmeria, Eren che non vuole essere realmente parte di quel mondo che puzza come la città in cui fa le ronde insieme alla Volpe. In cuor suo è sempre una lotta continua alla ricerca di se stesso.
Si tiene pronto per quando tornerà al castello, ma al tempo stesso vuole migliorarsi per essere pronto ed è stato bello che la Volpe gli si sia affiancato per migliorare le sue abilità con le armi da fuoco. Ce la vedo troppo bene quella volpaccia a ficcarsi nei casini ed Eren che con calma finisce la sua sigaretta e poi gli salva il culo....anche se poi si ritrova il piatto vuoto a mensa.... cioè vogliamo dargli un attimo di pace?? xD Eren vuole tornare al castello, una parte di sè non aspetta altro! Mamma mia non ce la posso fare, sclero male!! xD
La scena della volpe intenta a suonare la chitarra cantando quella bellissima canzone popolare è stata suggestiva, ipnotica, davvero affascinante.
Le parole che ha cantato sono favolose, c è tanta nostalgia, dolore ma anche spensieratezza...e tutt'intorno la gente ne resta affascinata, lo ascolta e pende dalle sue labbra. Anche Eren non manca di prestare attenzione, ormai sembra conoscere molto melgio la Volpe e i suoi interessi, i suoi trucchetti per accaparrarsi una o due donne.
E il momento nostalgia è subito servito perchè in mezzo a tutta quella gente che urla festosa e un pò brilla io aspettavo il momento in cui un ubriaco Eren pensasse anche solo per un attimo a Levi. é stato solo un misero momento in cui ha immaginato Levi costringerlo a masticare foglie di menta per eliminare il pessimo odore del suo alito...però c'è stato, Levi è saltato ancora una volta fuori dai suoi pensieri prima che Eren li metta a tacere andandosene con l'ennesima puttana del bordello. Quella sensazione di vuoto che lo accompagna è devastante.
L'ultimo avvenimento di questo capitolo vede Eren in compagnia della rosetta.
Si vede che non trascuri proprio nulla, la società, l' arma e adesso la religione. Quello che accade è molto semplice , non è altro che un incarico che Eren e la Volpe devono portare a termine ma non è la descrizione della morte, della malattina, dell'odore di carne putrefatta o il gesto di pietà della donna che mi hanno colpita, bensì il tuo modo di rappresentarla per quello che è. Una donna che lascia scorgere nel semplice gesto di togliersi il velo dal capo tutta la presenza di Dio. Una donna che non è come il Credo richiede perchè a questo mondo non è tutot nero o tutto bianco, esiste qualcosa nel mezzo là dove una semplice donna di fede può essere caritatevole e togliere la vita a chi soffre, la dove questa stessa donna può provare il dubbio e avere paura.
Ho apprezzato davvero tantissimo la chiave di lettura che stai dando al tema della religione perchè nel tuo racconto non è fatta di fede cieca, ma di dubbi che rendono le persona sagge anzichè eretiche. Mi piace moltissimo il discorso che la donna fa ad Eren, perchè si avverte attraverso le sue parole tutta una consapevolezza profonda. é una donna che ha servito la fede, aiutato il prossimo finendo per ammalarsi, una donna che non ha mai visto la sua fede vacillare ma che adesso non ha vergogna di togliersi la vita dopo aver gustato un bicchiere di buon vino, una donna che ha acquisito una consapevolezza improvvisa e che mi ricorda un pò Eren ad inizio capitolo alle prese con le sue di conapevolezze.
E quel dialogo profondo con la Rosetta a quanto pare sembra gettare Eren ancora una volta in confusione. Che cosa ha avuto da quell'incontro? Risposte o domande?
Certamente vederlo in compagnia di Orchidea non fa che confermare l' ipotesi che dentor di lui si sia scatenata un'altra tempesta di pensieri.
Continua a godere di fugaci attimi di passione carnale e al tempo stesso se ne sente disgustato, è incazzato con se stesso e nel momento in cui guarda la sua giacca e tutti quei pensieri vengono a galla...mi sono sentita davvero triste.
Eren ci credeva così tanto in quelle due ali cucite sulle sue spalle, gli avevano dato modo di volare in alto e sentirsi libero nonostante le mura tra lui e il resto del mondo, aveva un codice morale, credeva di sapere cosa fosse giusto e cosa no...mai avrebbe pensato che la vita potesse essere ben altro che semplicemente giusta o lastricata di buone intenzioni e nobili ideali. E dove sono tutte quelle belle promesse ora? Dove 'è finito il soldato? é ancora l'Ultima speranza?
Davvero, cosa penserebbero le perosne che ama nel vederlo così?
Non è il provare le gioie della carne, del vino, dei bordelli, delle scazzottate a rendere deplorevole una persona. Infatti io non accuso Eren di nulla. Tutto ciò che lui sta vivendo è ciò che si vive abbandonando le certezze dall'infanzia e dell'adolescenza, non si vive solo di ideali e cose belle, si vive anche di sbagli e io non ne condanno nessuno. L'Unico dispiacere che ho è vedere Eren così tormentato perchè l' ho visto essere così felice tra le braccia di un uomo che non ha visto il mostro ma il ragazzo. L'Amore di Levi non è quello di Mikasa, non è quello dell' Innominabile, nè quello delle puttate con cui Eren si intrattiene per mettere a tacere il suo cuore. Ancora non so cosa sia effettivamente l' Amore di Levi ma spero tanto che prima o poi Eren possa ritrovarlo.
So benissimo che non è questo il momento, che probabilmente Levi resterà una presenza simile ad un fantasma per ora e per quanto la cosa mi faccia soffrire condivido pienamente questa tua scelta perchè rende la storia molto drammatica e crea tanta attesa per il momento in cui quei due si troveranno di nuovo faccia faccia.
é inutile che io ti ribadisca quanto mi piace la tua storia, credo che la mia recensione logorroica parli al posto mio. é stato un piacere scriverla perchè mi da come il modo di poterti parlare attraverso le mie impressioni e questa cosa mi piace molto.
Non c'è una sola virgola che cambierei, nulla che aggiungerei e nulla di cui farei a meno. Posso solo permettermi una piccola richiesta?
Sono sicura che avrai bene in mente come proseguire con la tua storia , ogni cosa ti sarà sicuramente chiara arrivata a questo punto e davvero lungi da me interferire nella tua visione d'insieme ma sarei davvero felicissima se tu trovassi modo di inserire anche solo due semplicissime righe per Levi.
Che sia un pensiero, qualcosa che sta facendo mentre Eren è alle prese con la sua vita lontano dal castello, che sia un ricordo...che sia qualsiasi cosa che non ci faccia sentire la sua mancanza così dolorosamente. Non so se prima o poi gli dedicherai parte del tuo racconto per farci sapere come sta vivendo lui l'assenza di Eren, se nel frattempo anche lui ha preso coscienza dei suoi sentimenti, se gli manca, se è arrabbiato o se anche lui sta vivendo negando il dolore della lontananza. Non ti nascondo che sarei davvero curiosa di saperlo, probabilmente potrebbe bilanciarsi con le vicende di Eren.
Il mio però è e resta un piccolo desiderio, sappi che mi farebbe molto piacere ma con questo non ho alcuna intenzione di metter bocca sul tuo bellissimo lavoro. Prosegui come ritieni giusto e secondo la TUA visione della storia, che è bellissima e che non smette mai di emozionarmi.
La mancanza di Levi a suo modo parla e dice molte più cose di quanto si creda, questo lo comprendo benissimo...ecco perchè ti ripeto che Adoro il tuo modo di scrivere, di fare scelte e di proseguire la narrazione.
Credo di aver scritto una recensione spaventosamente lunga o.O
Ma è stato un piacere per me dedicarti del tempo perchè lo meriti. Sto provando anche io a scrivere una piccola fanfic per la prima volta in vita mia e solo adesso posso capire quanto amore, passione, dedizione, e impegno ci possa essere dietro. Ed è giusto che l'impegno ed il talento vengano riconosciuti e apprezzati. é giusto che quando ciò che leggiamo ci piace così tanto, chi lo sta scrivendo lo sappia. Perchè a volte ci si può sentire un pò scoraggiati, può sembrare di aver perso fiducia in un lavoro ed è lì che arriva il lettore ( o nel mio caso lettrice) super affezionato che non manca di elargire adorazione ed incoraggiamenti.
Continua a scrivere questa bellissima storia, continua in questo modo che è tuo e soltanto tuo. Continua ad amozionarmi attraverso le parole, i suoni, gli odori e i ricordi di questo Eren che io non avevo mai visto prima e che sto amando sempre di più.
Grazie per tutto l'impegno che ci metti, ti assicuro che a noi arriva decisamente tutto.
Ora mi metto qui a scodinzolare in attesa del prossimo aggiornamento e quando arriverà ne sarò felicissima. IN bocca al lupo, ancora complimenti!
Ti abbraccio <3
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