Recensioni per
Per sempre
di Blablia87

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
15/07/17, ore 22:38
Cap. 1:

Interessante disquisizione di "se" "cosa" e "ma".
È interessante anche lo scambio da cui tutto parte. Un passato alternativo per il povero Victor, che non lo vede cattivo amante di Sherlock, ma dolce amore contrastato.
La parte del "cattivo" spetta a Mycroft, che cerca di cancellare il dolore dal cuore del fratello, ovviamente nel modo sbagliato.
La soluzione a tutto, comunque, è John. Arrivato inaspettatamente, portatore di amore, pace e stabilità. Destinato a Sherlock perché è la sua luce. John che capisce e accetta Sherlock, con i suoi pregi e i suoi difetti. John che rincuora sempre Sherlock. Persino quando dorme.
È questa la parte che mi è piaciuta di più, del tuo breve racconto. Quell'intrecciarsi di mani, inconscio per uno John addormentato, che sembra sentire i pensieri e i dubbi di Sherlock. Con quella stretta, spazza via ogni incertezza. È John il "per sempre" di Sherlock. Victor potrà essere un rimpianto, ma non il vero amore.
E quella semplice stretta di mano fa capire persino a Sherlock che il destino usa strani mezzi per portare compimento i propri piani e fare in modo che le persone giuste si incontrino e non si lascino mai più.

Grazie per avere condiviso con noi questa piccola perla.

Alla prossima!

Ciao!☺

Recensore Master
15/07/17, ore 11:37
Cap. 1:

Ciao carissima!!
Che dire.. Sai cosa penso di Victor, non c'è bisogno di ripeterlo.. Mi sento male quando Sherlock pensa a lui, perché non riesco ad immaginarlo con nessun altro che non sia John.. Ma tutti abbiamo un passato, anche Sherlock... Quello che ha fatto Mycroft è moralmente discutibile, ma non posso condannarlo, perché voleva solo proteggere suo fratello.. Forse Victor non gli faceva bene, a differenza di John che lo sprona ad essere una persona migliore... E questo Sherlock lo sa, quindi non può arrabbiarsi con Mycroft per avergli nascosto le lettere di Victor.. John è il suo "per sempre", e davanti a lui, i "se" e i "ma" del passato svaniscono... Sono convinta che avrebbe incontrato John anche senza l'intervento di Mycroft, perché non si può sfuggire al destino, e certi incontri, quelli che ci cambiano la vita, sono scritti, nascono con noi...
Forse sono un po' troppo romantica e fatalista, ma, secondo me, ci sono forze, in questo universo, che non possiamo controllare...
John e Sherlock sono anime gemelle, basta vedere quello che sono disposti a fare l'uno per l'altro, si cambiano e si migliorano a vicenda... Per questo ci rimango un po' male quando sento parlare di altre ship, perché non le capisco.. Rispetto le idee di tutti, ma quello che c'è tra Sherlock e John è irripetibile, non ha eguali.. Va al di là di tutto e tutti, non si può definire, è quasi qualcosa di sacro...
Le tue parole mi hanno emozionata come non mai... Posso solo dirti grazie...
Non smettere mai di farlo...
Alla prossima!! Baci!!! 😘

Recensore Veterano
15/07/17, ore 09:42
Cap. 1:

Victor amante sfortunato era già abbastanza triste di suo, nella role poi il fatto che Mycroft lo abbia volutamente allontanato rende tutto ancora più triste. Brutta cosa il rimpianto ma credo, come hai ben evidenziato nella seconda parte quando si parla di John, che per quanto il destino sia stato forzato lo ha condotto comunque al nostro dottore "che non conosce da sempre ma ama dal primo momento".
Chissà, magari avrebbe sofferto menoil povero Sherlock se fosse rimasto con Victor, ma chi lo avrebbe salavano dal tassista e da se stesso?
Dei se e dei cosa non si vive e per fortuna Sherlock lo ha sostituito con un"sempre" molto rassicurante.
Sempre molto introspettiva e con la capacità di raccontare pensieri complessi nelle poche righe di una flash. Brava!!!

Recensore Master
15/07/17, ore 00:18
Cap. 1:

Comincio dalla fine e cioè dalla questione che poni nel tuo “Angolo dell’autrice”, sull’incidenza di interventi di altre persone che potrebbero aver cambiato il nostro destino: è un punto cruciale, denso di riflessioni perché abbiamo tutti il dubbio o la sicurezza che qualcosa di simile, riguardante la nostra vita sentimentale o, in generale, ciò che ci riguarda, sia capitata anche a noi. Certo che, chi si è assunto la responsabilità di un gesto simile, si carica di un peso non indifferente, nell’essere intervenuto sull’esistenza di un altro individuo. Ed il silenzio che, solitamente, accompagna questi gesti, è qualcosa che, solo a pensarci, mi angoscia. Io non mi comporterei mai come Mycroft, perché ritengo che ognuno sia padrone del proprio destino, anche se siamo di fronte a situazioni che potrebbero causare sofferenze o esperienze negative a chi amiamo. Sarei orientata verso l’intervento alla luce del sole, il parlarne, il cercare di aiutare l’altro a comprendere quali siano tutte le implicazioni delle sue scelte, ma agire sotto la superficie, nell’ombra, è qualcosa che mi mette i brividi. Comunque sia, è sempre difficile trarre delle conclusioni a priori, la vita ha tante sfumature di luce che ci fanno vedere le cose in tanti modi. Il tuo testo, anche questa volta, è accompagnato da un’immagine molto suggestiva ed il pezzo musicale citato è una colonna sonora adeguata ed evocativa nei confronti di quello che esprimi con le tue parole. La forma testuale, come sempre, è originale e perfettamente consona al contenuto che è una specie di progressiva presa di coscienza, da parte di Sh, della luminosa realtà umana che John rappresenta per lui. La ripetizione ritmica, quasi musicale, di termini che affiorano alla sua mente, illumina il suo passato, sulle cui tracce si staglia Victor e tutto ciò che rappresentava e avrebbe rappresentato per lui, poi fa riecheggiare degli interrogativi che fanno balenare nel suo cuore delle possibilità esistenziali diverse, su cui la mente vola rapida per trovare risposte. Infine la ricerca di una sicurezza, trova la sua mèta: John. Ed è il suo nome, infatti, che ripetendosi in una nuova accezione di dolcezza, è come se costruisse intorno a Sh un luogo sicuro, protetto, luminoso, in cui amare ed essere amato. Perchè John non è un “cosa” o un “se”, lui è un “sempre”.
A conclusione cito una frase che è un’indimenticabile definizione degli occhi di chi si ama veramente : “…specchi…nei quali riesce, ogni volta, a vedersi migliore…”. Un breve ma prezioso affacciarsi, questa tua ff, sul cuore di due che hanno ritrovato se stessi: un testo più esteso, secondo me, sarebbe stato troppo invadente nei confronti di un grande amore come quello che dilaga, caldo e rassicurante, sulla scìa di quel nome che, ripetuto, quasi invocato, (“…John che…John che…”) assume la meravigliosa concretezza di quella mano che, nel sonno, cancella tutti i dubbi e le paure. Non sei stata solo brava a scrivere questo pezzo, sei stata semplicemente tu, con la tua grande capacità di leggere e scrivere con il cuore, come sempre.
(Recensione modificata il 15/07/2017 - 12:19 am)