Recensioni per
Per sempre
di Blablia87
Interessante disquisizione di "se" "cosa" e "ma". |
Ciao carissima!! |
Victor amante sfortunato era già abbastanza triste di suo, nella role poi il fatto che Mycroft lo abbia volutamente allontanato rende tutto ancora più triste. Brutta cosa il rimpianto ma credo, come hai ben evidenziato nella seconda parte quando si parla di John, che per quanto il destino sia stato forzato lo ha condotto comunque al nostro dottore "che non conosce da sempre ma ama dal primo momento". |
Comincio dalla fine e cioè dalla questione che poni nel tuo “Angolo dell’autrice”, sull’incidenza di interventi di altre persone che potrebbero aver cambiato il nostro destino: è un punto cruciale, denso di riflessioni perché abbiamo tutti il dubbio o la sicurezza che qualcosa di simile, riguardante la nostra vita sentimentale o, in generale, ciò che ci riguarda, sia capitata anche a noi. Certo che, chi si è assunto la responsabilità di un gesto simile, si carica di un peso non indifferente, nell’essere intervenuto sull’esistenza di un altro individuo. Ed il silenzio che, solitamente, accompagna questi gesti, è qualcosa che, solo a pensarci, mi angoscia. Io non mi comporterei mai come Mycroft, perché ritengo che ognuno sia padrone del proprio destino, anche se siamo di fronte a situazioni che potrebbero causare sofferenze o esperienze negative a chi amiamo. Sarei orientata verso l’intervento alla luce del sole, il parlarne, il cercare di aiutare l’altro a comprendere quali siano tutte le implicazioni delle sue scelte, ma agire sotto la superficie, nell’ombra, è qualcosa che mi mette i brividi. Comunque sia, è sempre difficile trarre delle conclusioni a priori, la vita ha tante sfumature di luce che ci fanno vedere le cose in tanti modi. Il tuo testo, anche questa volta, è accompagnato da un’immagine molto suggestiva ed il pezzo musicale citato è una colonna sonora adeguata ed evocativa nei confronti di quello che esprimi con le tue parole. La forma testuale, come sempre, è originale e perfettamente consona al contenuto che è una specie di progressiva presa di coscienza, da parte di Sh, della luminosa realtà umana che John rappresenta per lui. La ripetizione ritmica, quasi musicale, di termini che affiorano alla sua mente, illumina il suo passato, sulle cui tracce si staglia Victor e tutto ciò che rappresentava e avrebbe rappresentato per lui, poi fa riecheggiare degli interrogativi che fanno balenare nel suo cuore delle possibilità esistenziali diverse, su cui la mente vola rapida per trovare risposte. Infine la ricerca di una sicurezza, trova la sua mèta: John. Ed è il suo nome, infatti, che ripetendosi in una nuova accezione di dolcezza, è come se costruisse intorno a Sh un luogo sicuro, protetto, luminoso, in cui amare ed essere amato. Perchè John non è un “cosa” o un “se”, lui è un “sempre”. |