Ciao, avevo già lasciato una recensione a questa storia ma come ti sarai resa conto tu stessa poi l'ho cancellata quasi subito. Avevo l'intenzione già allora di scriverne una nuova, ma ho sempre rimandato dicendomi che lo avrei fatto presto. E quindi eccomi qui, magari un tantino in ritardo.
Dunque, ammetto con sincerità che il rating rosso lo leggo, ma in modo piuttosto selettivo. Spesso mi annoio a leggere lemon, o sono disturbata quando c'è troppa volgarità oppure tanti dettagli. Per questa ragione la tua storia mi è piaciuta perché sì, c'è del rating rosso, una lunga scena di sesso tra Sherlock e John, ma non è mai un qualcosa di eccessivo o di volgare o di troppo esagerato e forzato. Ho davvero apprezzato il lavoro che hai fatto, anche perché oltre alla lemon in sé, c'è anche una costruzione della trama molto solida e articolata. Il "torno a casa e becco Sherlock a masturbarsi e a dire il mio nome" è un qualcosa che mi è già capitato di leggere in questo fandom, ma in questo caso e a differenza del passato, la trama e la caratterizzazione dei personaggi sono molto più solide. C'è un accenno di un caso, un caso da nove per la precisione. L'immagine a noi ben nota del pigro Sherlock che spedisce John al ristorante a comprare la cena e che forse è una scusa per rimanere solo, fa poi evolvere la situazione in un qualcosa di imprevisto. Mi piace che entrambi siano già innamorati uno dell'altro, ma che per incapacità (perché lo è, incapacità) non siano mai riusciti non solo a parlarsi ma anche più semplicemente a capirlo. Personalmente ho un'altra visione di Sherlock, me lo immagino più inesperto e vergine, ma qui ho apprezzato il fatto che sia lui a mostrarsi come più sereno in pace con se stesso. Entrambi sanno che le cose sono drasticamente cambiate e che non possono più tornare indietro. Entropia. Non puoi riavvolgere il nastro o cancellare ciò che è successo. Non puoi rimettere il dentifricio nel tubetto, quello che è stato è stato. Perché Sherlock ha detto il nome di John, John lo ha sentito e Sherlock lo sa. Questa concatenazione di fatti che avviene davvero in un attimo, fa poi sì che Sherlock si arrenda completamente. Crede che John lo rifiuterà o che arriverà a provare disgusto, il che è forse un tantino esagerato ma probabilmente è figlio di quanto Sherlock sa su John e sui suoi rapporti amorosi con altri uomini. Ovvero il: "il non siamo una coppia" e "io non sono gay" pronunciato con fastidio, per anni e anni Sherlock ha dovuto sentire. Il fatto è che qui, ed è la svolta della storia, a John non fa schifo proprio nulla e soprattutto quello che ha appena visto. E meno male, ecco.
Come accennavo, la lemon è fatta bene. Forse non sarà la tua area di competenza, ma io ho apprezzato la scelta più soft. Specie perché i fatti, la concatenazione di azioni (che in una lemon è importante scrivere con chiarezza) è tratteggiato splendidamente e senza intoppi o passaggi poco chiari. Fa anche sorridere in qualche punto ed è anche romantica, ma non in modo fastidioso o esagerato.
Carinissimo quel richiamo al "nove" che dà il titolo. Forse è un tantino telefonato, questo sì... nel senso che quando John dice che per Sherlock non ci sono casi da dieci, la prima cosa che ho pensato è: stai a vedere che ora fanno sesso e per Sherlock sarà un dieci! XD Ma fidati, è solo un'inezia e perché io ho sempre il maledetto vizio di provare a capire i finali.
Spero di ritrovarti presto.
Koa |